Contro i pedofili

MANIFESTAZIONE MONDIALE PER DIRE STOP ALLA FAME NEL MONDO !


 di Davide July ( Diohorus )Lo spirito del World Food Day che si celebra ogni anno il 16 di ottobre e con la Fao che dal 1997 ha lanciato l’edizione del TeleFood , manifestazione audio televisiva, vi è il presupposto di mobilitare risorse finanziare tramite donazioni dirette del popolo e degli spettatori palesando loro il drammatico status quo mondiale della malnutrizione e della fame nel mondo.Milioni di uomini, donne e giovani sono ancora esclusi dai metodi di contraccezione moderna, questo fa si che ci sia uno sproporzionato aumento della popolazione, soprattutto li dove c’è già una terribile carenza alimentare.Alcuni dati sulla popolazione mondiale: 1) 15 milioni di bambini muoiono di fame. 2) ogni 3,6 secondi muore di fame una persona adulta.3) Una persona su dodici in tutto il mondo è malnutrita.4) Più di 500 milioni di persone dei paesi asiatici, africani e latino-americani, vivono in estrema povertà. 5) La Banca Mondiale dichiara che 982 milioni di persone dei paesi in via di sviluppo, vanno sostenute perché vivono con 1 $ al giorno o anche meno. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura nasce agli inizi del ventesimo secolo ad opera di Vittorio Emanuele III, il quale, insieme ai delegati di settantaquattro Stati partecipanti, sottoscrisse il 7 giugno 1905 la convenzione istitutiva dell'Istituto internazionale di agricoltura.Ma solo nel 1935 si ebbe la creazione in seno alla Società delle Nazioni di un comitato misto che si occupasse di problemi agricoli ed alimentari.Il 3 giugno 1943 si stabili un accordo sostanziale sotto due profili: da un lato la necessità di una maggiore produzione agricola a livello mondiale, la necessità della diffusione delle conoscenze tecniche, la responsabilità di ogni governo nella garanzia di una sufficiente alimentazione della propria popolazione; dall’altro lato, la creazione di una commissione provvisoria composta da quarantaquattro Stati, presieduta dal Canadese L.B. Person con l’ausilio di due vicepresidenti, con il compito di elaborare lo Statuto dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Tuttavia fin dall'inizio emerse una divisione profonda sulle mansioni dell’ente in quanto si venne a creare una bipartizione fra funzioni prevalentemente operative e funzioni esclusivamente consultive: questa situazione di fatto continuò per molti anni e caratterizzò l’operato della Fao in tutti i suoi sviluppi fino a non molto tempo fa.       La prima conferenza della Fao fu convocata a Québec City il 16 ottobre 1945: in questa data, in forza dell’articolo XXI in tema di procedura per la conclusione del trattato istitutivo della Fao, si realizzò una coincidenza fra l’entrata in vigore del trattato istitutivo e l’effettivo insediamento dell’Organizzazione: la conferenza fu immediatamente l’organo plenario della Fao, titolare di tutte le competenze che ad essa attribuiva il trattato istitutivo. ( caspita, quando si tratta di aiutare i popoli più deboli del mondo, i ricchi fanno in fretta...”creata il 7 Giugno 1905 e la prima conferenza della FAO il 16 Ottobre 1945 !!! )Si aggiunga, poi, che l’Unione Sovietica, non ostante la partecipazione alla conferenza e la possibilità di prendere parte alla Fao fin dall’inizio con lo status di membro fondatore, non firmò, assieme alla Bielorussia ed all’ Ucraina, lo statuto istitutivo con le molteplici ripercussioni che da lì in poi seguirono e che profondamente influenzarono lo scacchiere geopolitico in merito a diversificate scelte riguardanti stati di matrice comunista e/o socialista.Durante la conferenza si autorizzò anche la conclusione di un accordo di collegamento con l’Onu la cui entrata in vigore importò che la Fao entrasse di diritto ad essere il primo istituto specializzato delle Nazioni Unite.La sede dell’Organizzazione venne stabilita a Washington ma, in seguito alla decisione adottata dalla Conferenza generale nella quinta sessione nel 1949, dal 1951 è a Roma, alle Terme di Caracalla, nell’edificio dell’Africa Italiana messo a disposizione dal governo italiano .Il 1967 costituirà un passo cruciale per la Fao, il cambio di guardia fra il Direttore Generale uscente Binay Ranjan Sen ed il neo eletto olandese Addeke Hendrik Boerma. Il nuovo responsabile dell’Organizzazione concettualizzò il problema agroalimentare spostando l’assetto operativo dall’incremento di derrate alimentari allo sviluppo tecnologico per la produzione di queste ultime: una concezione, quindi, qualitativa più che quantitativa.L’individuazione dei settori prioritari, il riassetto organico dell’apparato istituzionale , l’ampliamento delle fonti di finanziamento furono le tre nuove linee guida da seguire. Ma tra il 1972 ed il 1974 si verificò la peggiore crisi agroalimentare del secondo dopoguerra: la difficile situazione economica venne ulteriormente corroborata in negativo dalle pessime condizioni meteorologiche che pregiudicarono sensibilmente i raccolti di quegli anni, soprattutto nei paesi poveri della regione saheliano-sudanese.Nel 1973 si elaborò una  “quasi normativa”, il progetto di Intesa internazionale sulla sicurezza alimentare mondiale: in forza di esso gli Stati firmatari si impegnarono a cooperare per assicurare in ogni momento approvvigionamenti mondiali di cereali sufficienti ad attenuare la fluttuazione dei prezzi, ad adottare misure nazionali ed internazionali per accrescere la produzione alimentare e ad offrire a condizioni ragionevoli le eccedenze disponibili all’esportazione nei periodi di scarsità alimentare.Questi atti costituirono la prova tangibile della nuova concezione internazionale secondo cui era inscindibile una progettazione di sviluppo senza la soppressione dell’ingiustizia e della disuguaglianza nella società umana.Nel novembre 1975 fu la volta del libanese Edouard Saouma come nuovo Direttore Generale della Fao, un uomo politico e manager di grande levatura e stabilì sin dall’inizio che la Fao necessitava di una profonda ristrutturazione derivante dall’integrazione di quattro nuove direttrici: sfoltimento della burocrazia, riduzioni di personale, destinazione del risparmio realizzato sul bilancio ad un programma di cooperazione tecnica proprio della Fao, decentramento dell’Organizzazione con relativa istituzione di rappresentanti nei paesi in via di sviluppo, riorientamento dei programmi verso attività operative a scapito di studi teorici. La concezione di sicurezza alimentare mondiale ha subito rilevanti modificazioni negli anni. Dall’Intesa proposta da Boerma nel 1973 si è giunti all’idea di assicurare a tutti ed in ogni momento l’accesso materiale ed economico agli alimenti di base indispensabili. E finalmente nel 1985 il tanto agognato risultato del “Patto mondiale della sicurezza alimentare” proposto da Saouma grazie al quale la sicurezza alimentare mondiale è divenuta responsabilità dell’umanità.Nel 1986 nasce  Faostat, all’epoca Agrostat. Era la più autorevole fonte di informazione statistica in materia agricola del mondo, grazie anche ad un sempre aggiornato database on-line fornito di tre milioni di records su agricoltura, nutrizione, pesca, livello delle foreste, livello e grado di popolazione rurale nei vari stati del mondo, etc.Analizzando le cifre economiche, si può ben vedere che il numero complessivo dei progetti approvati per il periodo che va dal 1964 al 1990 ammonta a 833, per un totale di 35.879 miliardi di dollari. La spesa per progetti operativi della Fao in Africa è variata dal 34% dei fondi disponibili nel 1978-1979 al 48% del 1990 con trend sempre positivo.Dal 1994 Jacques Diouf entra come Direttore Generale della Fao con la riconferma nel 2000 per il suo secondo mandato e nel Gennaio 2006 ha riottenuto la piena fiducia dell’Organizzazione per compierne un terzo.Con l’ingresso di Jacques Diouf nasce lo Special Programme for Food Security (il Programma speciale per la sicurezza alimentare ) e il Emergency Prevention System for Transboundary Animal and Plant Pests and Diseas (il Sistema preventivo di emergenza contro le malattie transfrontaliere degli animali e delle piante ).Il SPFS ha come obiettivo il dimezzamento entro il 2015 del numero delle persone che soffrono la fame nel mondo, cercando di dare una risposta ai problemi della fame, della malnutrizione e della povertà, aiutando le autorità nazionali ad individuare e pianificare programmi di sicurezza alimentare nazionale, soprattutto con il censimento della popolazione.I paesi che non fanno in modo sistematico e regolare il censimento non riescono ad avere il quadro completo della fluttuazione della popolazione, dei suoi movimenti, della fertilità, dei tassi di  mortalità e della situazione economica.Con il censimento, i governi possono avere dati affidabili, per accertare se alcune popolazioni non stanno traendo i dovuti benefici dalla pianificazione del governo e dei servizi, crea i presupposti di trasparenza, buona amministrazione e responsabilità.Il censimento supporta i dirigenti ed i responsabili politici a prendere decisioni basate su dati affidabili, inoltre, aiuta anche a rispondere, nel miglior modo possibile alle crisi umanitarie.I dati concreti sono l’unica base per il successo delle politiche e dei programmi per ridurre la povertà e la fame, per migliorare l’istruzione, la salute e l’uguaglianza tra i generi e aiuta nel valutare il progresso di Millennium Sviluppo (OSM) – obiettivo del 2015 per gli Stati membri delle Nazioni Unite.Dal 1995 sono state mobilitate risorse finanziare per un ammontare di 770 milioni di dollari passando dalle 15 nazioni partecipanti nel 1995 alle oltre 70 del 2002. Un risultato incredibile, sulla cui bisogna continuare ancora a lottare.Tra la fine del 2005 e l’inizio del 2006 ci fu l’esplosione del caso “dell’influenza aviaria” la quale ha comportato ingenti danni e gravosi rischi per una cifra indefinibile di persone. Se i fondi stanziati per l’ EMPRES fossero stati più elevati e fu fatto un immediato monitoraggio di questa malattia, forse il danno generale sarebbe potuto essere meno grave.Appena due anni dopo ebbe luogo il World Food Summit a Roma . L’adozione plenaria della Dichiarazione di Roma sulla Sicurezza Alimentare Mondiale, ha notevolmente influenzato l’opinione pubblica su questi problemi ed ha determinato una nuova fase operativa globale.Il monitoraggio e la valutazione della situazione della sicurezza alimentare internazionale è stata affidata al comitato Fao CFS, Committee on World Food Security, in seno alle Nazioni Unite è da segnalare poi che il Right to Food riaffermato dal Summit è entrato a far parte dei valori fondamentali sanciti dalla Costituzione di venti Paesi. Tra i preziosi ausili al Plan of Action è da annoverare il contributo che ha fornito il progetto SPFS che ha creato una stretta cooperazione caratterizzata dallo scambio di conoscenze tecniche e scientifiche.70 milioni di persone, corrispondenti al 45% della popolazione, nel corno d’Africa vivono in uno stato di scarsità alimentare, che comporta gravissime conseguenze psico-fisiche soprattutto per i bambini, costretti a sopravvivere al di sotto della soglia minima di calorie giornaliere che implica il rachitismo per i due terzi dei bambini in Etiopia, la morte di un bambino su cinque in Somalia prima dei sei anni e la malnutrizione cronica delle donne.Dell’emergenza umanitaria ed alimentare creatasi con la duplicazione in 40 anni (dai tre miliardi degli anni ’60 ai sei miliardi del 2000) della popolazione mondiale e per la maggior parte di quella che soffre la malnutrizione è stata offerta una labile risposta che ha migliorato, a mio avviso, di poco la situazione esistente: nella seconda parte del paragrafo 3 della Declaration of the World Food Summit: five years later prevedeva una riduzione annua di individui affetti da carenza alimentare in ragione di 22 milioni l’anno per poter arrivare al dimezzamento entro il 2015 dei circa ottocento milioni di indigenti della Terra; i risultati ottenuti confermano che la riduzione è stata di sei milioni per anno. L’obiettivo sicuramente non verrà rispettato ma ciò non toglie forza e speranza che un giorno questa piaga verrà cancellata.Secondo la Fao i prezzi dei prodotti agricoli di base sono calati, ma è improbabile che ritornino ai livelli medi dell’ultimo decennio. Anzi sicuramente grano e cereali rincareranno in media del 15-40% nei prossimi dieci anni, gli oli vegetali del 40% e i prodotti caseari del 16-45%. Secondo uno studio fatto dalla Fao, un fattore importante dell’incremento generale dei prezzi alimentari è infatti la crescita economica sostenuta dai mercati emergenti e anche la costante espansione della produzione bioenergetica, spesso per soddisfare obiettivi governativi, contribuirà ad incrementare la domanda di grano, cereali secondari, oli vegetali e zucchero. E cosi anche quest’anno il 16 ottobre, ci sarà la Giornata mondiale dell’alimentazione. La Giornata è celebrata in tutto il mondo allo scopo di aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sul problema della fame nel mondo e richiamare l’attenzione sulla sicurezza alimentare per tutti.Tra gli ambasciatori della Fao ci sono anche quattro personalità conosciute in tutto il mondo: le cantanti Dee Dee Bridgewater e Miriam Makeba ( anche nota come Mama Afrika morta a Castel Volturno il 9 novembre 2008, al termine di un concerto contro la camorra dedicato allo scrittore Roberto Saviano ), l’attrice Gina Lollobrigida e il Premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini. La popolazione mondiale ha già superato i 7 miliardi di individui e pare destinata a crescere anche nei prossimi anni, soprattutto con il contributo dei paesi in via di sviluppo e del Terzo/Quarto.Ogni giorno, la mancanza di cibo uccide circa 25 000 persone, con una frequenza impressionante, uno ogni 3,5 secondi, che vanno ad aggiungersi agli oltre 400 milioni di vittime degli ultimi 50 anni. Ciò significa che da qualche parte, nel mondo, muore 1 bambino ogni 5 secondi mentre nello stesso tempo vengono sprecate quasi 12 tonnellate di cibo. Oltre 800 milioni di persone soffrono la fame.Il WFP è la più grande organizzazione umanitaria nel mondo, è l’agenzia delle Nazioni Unite in prima linea nella lotta contro la fame. Nel 2010, il WFP stima di sfamare oltre 90 milioni di persone in 73 paesi.Dalla sua nascita nel 1963, il WFP ha sfamato oltre 1,6 miliardi di persone tra le più povere del mondo, investendo quasi 42 miliardi di dollari in progetti di sviluppo e di soccorso nelle emergenze.Con le sue 30 navi, 70 velivoli e 5.000 camion il WFP è sempre in movimento per portare cibo e assistenza dove sono più necessari. E’ il braccio logistico delle Nazioni Unite.Il WFP ha cominciato a fornire assistenza alimentare a due milioni di haitiani a 24 ore dal terribile terremoto che ha sconvolto Haiti nel Gennaio 2010, dove porti, strade e ponti, sono stati distrutti e la WFP è stata forse la prima agenzia ad intervenire proprio in quei punti dove già la miseria e la fame era un forte dramma prima del terremoto. E’ presente anche in Sudan dove, entro il 20101, prevede di sfamare circa 11 milioni di persone, che in maggioranza vivono in zone di conflitto e/o soggette a siccità.Non dobbiamo aspettare che avvengano delle tragedie per fare qualcosa per fare donazioni solo perché compare la pubblicità in quel dato periodo, dobbiamo impegnarci sempre, ogni giorno perché la nostra fortuna non sia la principale indiziata per la sfortuna di molti.La manifestazione mondiale che si tiene ogni anno, deve essere un punto di partenza per molti individui e non solo uno slogan di pochi volontari. Si, pochi, perché in raffronto alle persone che muoiono di fame ogni secondo che passa, sono ancora poche le persone che cercano di arginare questo flagello.