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Concorsisti beni culturali: possibile si perseveri con gli insulti e le sciocchezze?


Con un articolo pubblicato sulla Sicilia di Catania di oggi a firma di Pinella Leocata (leggi l'articolo), un'altra delle ineffabili archeologhe "vincitrici" del concorso all'Assessorato ai Beni culturali, fa delle affermazioni davvero incredibili alla suddetta giornalista. L'archeologa, infatti, dichiara di essere autrice di oltre 120 pubblicazioni (ma allora che ci sta a fare alla Regione Siciliana in mezzo a tanti ignorantoni assunti tutti senza concorso e senza titoli di studio, visto che otrebbe aspirare additritturaalla docenza universitaria?) e che la selezione "è stata durissima". Durissima?, ma se si trattava di concorsi per soli titoli e per i quali era richiesta semplicemente la laurea e la mera frequenza di un anno del corso di specializzazione (anche senza acquisizione della specializzazione  stessa); e dove il titolo preponderante era l'anzianità di servizio in enti pubblici (tant'è che nessun giovane disoccupato, seppur plurititolato, è risultato vincitore, ma al contrario la stragrande maggioranza degli assunti era docente di scuola media). Ma l'affermazione più grave della giornalista (che prima di scrivere tali enormità avrebbe potuto informarsi al Dipartimento della funzione pubblica e del personale) è la seguente: " il ruolo di funzionario nel mondo a sé della Regione Siciliana non equivale - come nel resto d'Italia – ad una carica dirigenziale ma a quella di un diplomato che può svolgere funzioni di protocollo appena al di sopra di quelle di custodia e manovalanza”. Ora si è davvero oltrepassato il segno! La lesione della dignità professionale degli impiegati regionali ed in particolare dei funzionari direttivi deve essere affermata nelle competenti sedi, anche giudiziarie. Ed è una richiesta che ufficialmente verrà fatta al Dirigente generale del personale e ai sindacati. Inoltre, visto che non è la prima volta che uno dei c.d. vincitori del concorso beni culturali afferma che il proprio carico di lavoro consiste nel fare fotocopie, chiederemo ai vertici amministrativi competenti (Dirigente dgenerale del personale, Dirigente generale dei Beni culturali) di chiarire come mai non vengano loro affidate le mansioni afferenti la qualifica di funzionario direttivo. Chiederemo pure loro di prendere ufficialmente posizione verso certa stampa e verso taluni che denigrano l’amministrazione e il ruolo di pubblici funzionari che rivestono.Ad ogni modo, sorprende come una "collega plurilureata” e di così elevato livello culturale, facendo tali affermazioni dimostri di non conoscere il contratto collettivo di lavoro vigente, nel quale la mansione di funzionario direttivo è così definita……(vedasi contratto collettivo regionale di lavoro 2002-2005, Allegato A: declaratoria categoria D – funzionario direttivo).