DIRESIL

Legge regionale 10 del 2000: il grande scambio (truffaldino)!


Il 22 settembre alla manifestazione organizzata dalla CISL e dalla UIL contro il governo e per il rinnovo del contatto dei regionali, i dirigenti presenti alla manifestazione erano “ben” 29!!!Un Guru grafomane capo dei sindacalisti della dirigenza regionale se ne rammarica e stupisce nel suo sovrabbondante blog.Ma “ci è” o “ci fa”? Ci è ci è…Soltanto un nuovo Candido farebbe lo gnorri come fa lui e, siccome alla Regione siciliana, Candidi non ce n’è più da un pezzo, il nostro dimostra ancora una volta la sua mala fede e la mala fede di chi, pervicacemente (sono pochissimi per la verità) mette sullo stesso piano la situazione della dirigenza regionale con quella del personale non dirigenziale.La dirigenza regionale ha le più grandi responsabilità dell’attuale stato di sfascio della Regione siciliana, per vari motivi. Innanzitutto, per definizione, il dirigente responsabile del buon andamento dell’ufficio a cui è a capo, se non è in grado di trovare soluzioni e rimedi, se non ottiene i mezzi necessari deve rinunciare e dimettersi. Questo nella normalità. Allo stato attuale, dopo la sciagurata legge regionale 10 del 2000, voluta da uno schieramento trasversale che comprendeva tutto l’arco costituzionale (presidente il diessino Capodicasa), le cose sono cambiate.La Regione dopo aver resistito sette anni ha deciso di recepire (in salsa siciliana) le riforme volute d Cassese e da Bassanini, assolutamente ignoranti della reale portata e delle problematiche concrete della pubblica amministrazione italiana. I rimedi furono peggiori dei mali e la consegna dal diritto pubblico a quello privato della materia del pubblico impiego una iattura che ancora stiamo pagando. Come al solito, il legislatore siciliano, complice, l’alta burocrazia (bipartisan), si invento la legge 10 e i successivi contratti della dirigenza. Si organizzò e attuò uno scambio truffaldino e criminale. Da un lato i politici, scaricarono sulla dirigenza la responsabilità degli atti amministrativi (liberandosi della firma di tutto), dall’altro mantennero, in barba alla separazione politica amministrazione, il potere decisionale, potendo “ricattare” la dirigenza con l’attribuzione degli incarichi e la firma di contratti più o meno vantaggiosi.Raddoppio degli stipendi (clicca qui per leggere una nota di ridetrminazione economica di dirigente 8° livello ai sensi della legge regionale 41/85 confrontato con il decreto con cui lo stesso dirigente è stato inquadrato in terza fascia e con il quiale gli è stata attribuita la nuova retribuzione aumentata del 115%, ESCLUSA CONTINGENZA) attribuzione di indennità fasulle (indennità di posizione parte fissa), possibilità di essere nominati pure capi di gabinetto e dirigenti generali. Il sindacato della dirigenza che oggi tanto si lamenta, accettò di buon grado, per soldi, solo e sempre per soldi….Ma dov’era quando si decise di poter assumere esterni, dov’era quando si nominavano consulenti a centinaia? Ovviamente lo scambio è continuato con l’occupazione forzoso delle unità operative di base, sottratte ai funzionari direttivi, con contrati individuali strapieni di obiettivi ovvii (tanto per lucrare altre indennità) e così via. Oggi piangono, ma per cosa? Il personale non dirigenziale non vuole un contrato che preveda l’elemosina, ma un contratto che completi (in attesa di un’auspicabile abrogazione) la legge regionale 10/2000, quindi concorso per la seconda fascia dirigenziale, approvazione dei profili professionali e dell’area professionale per la dirigenza, riduzione della forbice retributiva tra dirigenza e funzionari, attuazione della vicedirigenza, abrogazione dei contratto individuali ai diligenti la cui gestione costa un sacco di tempo e di denaro