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Ecco come Luparello e Caracausi della CISL disprezzano le sentenze della Cassazione!


Malgrado ben tre sentenze della Corte di Cassazione che hanno sancito la fine della vicenda dei vincitori del concorso (illegittimo) dei beni culturali, Luparello e Caracausi della CISL continuano a chiedere in maniera arrogante e ridicola (e quindi con disprezzo assoluto delle suddette sentenze), l'inquadramento di centinaia di funzionari D2 a dirigenti di terza fascia. Neppure la parola VERGOGNA è sufficiente a descriverel'attegiamento di tali individui che si definiscono sindacalisti, in particolare del Caracausi che, come funzionario direttivo laureato, invece di difendere gli iteressi della sua categoria e lottare per la vicedirigenza, sostiene le pretese infondate, ridicole e illegittime dei suddetti vincitori e del loro mentore Luparello.Speriamo che i colleghi regionali non dirigenti iscritti CISL meditino sulla politica seguita da tale sindacato che sostiene ormai solo i dirigenti e gli (illegittimi) aspiranti tali, con spregio assoluto del giusto diritto alla carriera del personale non dirigenziale.Ovviamente, abbiamo già scritto all'Assessore Chinnici e al D.G. arch. Campo invitandoli (ma non ce ne dovrebbe essere bisogno trattandosi di un magistrato e di un Dirigente generale che, per definizione, hanno il dovere e la sensibilità giuridica di rispettare le sentenze) ad ignorare le pretese illegali dei suddetti pseudosindacalisti.Rammentiamo, fra l'altro, che un eventuale inquadramento in terza fascia dirigenziale, in spregio alla legge ed alle sentenze della Cassazione, causerebbe rilevante danno erariale. A tal proposito, per ogni evenienza, abbiamo pure provveduto a segnalare la vicenda alla Procura della Corte dei Conti.Leggete le assurde e ridicole lettere firmate da Luparello e da Caracausi all'Assessore Chinnici e al D.G. dei BB.CC. arch. Campo.Lettera CISL inquadramento giuridico funzionari ex vincitori concorso BB.CC.Lettera CISL per l'utilizzazione dei funzionari BB.CC. ex vincitori concorsoCorte di Cassazione sentenza n. 20568 del 22-6-2010 (concorsisti beni culturali)