IL DISCOLO

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UNIONI GAY...Non sono un giurista e non mi intendo di PACS o affini. Guardo il mondo con occhio critico e osservo le sue evoluzioni, scruto la società e ne avverto i fragili e mutevoli equilibri.Si fa un gran parlare, spesso a sproposito, di unioni gay, coppie di fatto e nuove famiglie, senza entrare nel merito : cosa veramente gli interessati vogliono. Credo sia sacrosanto, nonchè civilmente condivisibile, dare una forma giuridica solida anche a quelle famiglie che non rispecchiano i canoni naturali. Nella vita, questo è certo, mutiamo pensieri e gusti e non è detto che, tra qualche anno, anche qualcuno di noi, oggi ben saldo sulle sue posizioni, potrà trovarsi dall'altra parte della barricata. Bisogna stare attenti a criticare e condannare, perchè il desiderio di quanti oggi spingono verso i PACS, è solo quello di veder legalizzata la loro unione, senza ricorrere all'avvocato o al notaio ogni qual volta si acquista un bene, si chiude un conto e via dicendo. Mettere al centro della questione la legge, la suprema legge, o peggio la dottrina cattolica, non fa altro che mistificare la realtà. Credo che queste nuove famiglie, frutto del progresso civile, culturale e di autodeterminazione degli individui, meritino qualcosa in più. Concordo sul fatto che la famiglia tradizionale vada tutelata e incentivata quanto più possibile, e lungi da me l'insensata deriva Zapaterista, ma non possiamo chiudere gli occhi innanzi ad un mondo che cambia. Sarebbe l'ennesima occasione persa per arrivare ad una democrazia, almeno in parte, più moderna.Mike Tarantola