IL DISCOLO

Post N° 112


NON MI "BIAGI" PIU'...Cari amici, la notizia del ritorno in video del Grande Vecchio mi rattrista moltissimo. Mi rattrista perchè non ne vedo l'utilità, mi rattrista per i trionfalismi da italietta di certa intellighenzia, mi rattrista perchè la gerentocrazia trionfa sempre e comunque. Enzo Biagi è sicuramente una colonna del giornalismo italiano, di quel buon giornalismo fatto di metodo e puntiglio, troppo spesso svenduto nei giornali di oggi. Un saggio, non v'è dubbio. Ma un saggio che si è già speso abbastanza per la causa e che ora, dopo l'editto, ritorna col sorriso di chi ha vinto, di chi ha sconfitto il nemico, senza capire che la battaglia, alla fine, è ancora lunga. Torna a rinvigorire le vaste schiere sinistre, il plotone di giornalisti a senso unico che hanno in Fazio e Santoro i loro massimi esponenti. Giornalisti che addirittura, nel caso di Fazio, intendono la "par condicio" come diritto d'invito o meno a discrezione del conduttore, non nell'interesse dell'utente. E questa sarebbe la libera stampa, la libera televisione pubblica cioè di quel paese spaccato in due che da Aprile si combatte a suon di colpi bassi. Vorrei almeno che la Rai, la TV di tutti, avesse la decenza di uscire dalle logiche partitiche e ritornasse a ricoprire un ruolo pedagogico. Ritornasse ad essere un contenitore di messaggi positivi, non un campo di battaglia per fazioni avversarie.E in questo pandemonio ritorna Biagi, forse alla ricerca di nuovi stimoli, nuove battaglie, nuove lotte che muovano mente e cuore, nel sacrosanto diritto alla vita che è di tutti gli esseri viventi. Ma vivere non è solo lotta, è anche dignità. E a ottant'anni suonati c'è più dignità nello stare in casa che in uno studio televisivo....e grazie di tutto...!!!Mike Tarantola