DISTURBO OTTICO

Post N° 6


- Sembri persa. Poi cominciano i ricordi.- Sono persa.
"Ad un tratto le cose hanno smesso di essere solo cose. Nel senso che sono uscite dalla loro veste materiale. O forse non sono mai state veramente solo cose. Ad un certo punto della mia vita le ho sentite, mi sono accorta del loro vociare, di questo loro occupare spazio, non pių solo fisico. Il mio spazio mentale, il mio silenzio, veniva invaso dal loro dialogo. Gli oggetti parlavano tra loro, parlavano con me. Le finestre non erano pių solo una cornice di abete rosso massiccio e un vetrocamera a doppio vetro. Adesso mi raccontavano dei boschi, di radici in superficie e di tronchi scavati. Mi prendevano le mani e ritornavo bambina, seduta sul davanzale. La vernice scrostata color acquamarina degli scuri. Ne sentivo l'odore. Intenso. Attraverso le finestre mi gettavo fuori nella notte, respiravo profumi.Gli oggetti reclamavano la mia attenzione, narravano storie che ero obbligata ad ascoltare, alle quali non potevo sottrarmi. Non ero io a decidere di scriverle. La loro invadenza mi infastidiva, trasferirle sulla carta mi liberava di un'ossessione. Non ho mai avuto grande attenzione per i particolari, per i colori delle cose.No, io i particolari li perdo, li semino per strada. Procedo nel mondo per sottrazione, tolgo sempre qualcosa.Non so disegnare, non so descrivere le persone, gli oggetti.La mia memoria vacilla.Io sento. Con le mani, con gli occhi. Con il naso. Ma i miei occhi scappano dalla superficie, proprio non c'č verso che si accontentino.Sono bisturi questi occhi, si aprono varchi nella carne delle persone, ci affondano dentro.Occhi che invadono, che non chiedono il permesso di entrare.Gli oggetti mi parlano. Raccontano la loro storia ed io sono costretta ad abbassare la musica. A dar loro attenzione."