VOLTO IN PENSIERO

Tra le tue braccia ...Habibi..


L’amore è in sé una vera e propria mutazione, ma poiché ci trova impreparati difficilmente questa mutazione accade, e l’amore diventa sfogo, compensazione, richiesta di sicurezze, paura di perdere la persona amata, possesso e bisogno, e mille altri incubi. È forse per questo che nelle grandi tradizioni orientali, nelle quali l’amore è stato vissuto come importante strumento naturale di evoluzione della coscienza, all’amore si è legata la meditazione: un processo interiore che porta l’individuo alla percezione diretta, dentro di sé, di quella stessa forza vitale che l’incontro con l’altro scatena. In questo modo diventa difficile, se non impossibile, perdersi nel riflesso che l’altro comunque è, e rimane. Va infatti detto che nell’amore opera uno strano meccanismo psicologico, forse dovuto al fatto che ogni nostro senso, l’intero processo di percezione della realtà, è orientato verso l’esterno: in verità, l’intima e profonda convinzione che noi abbiamo è che tutto ci viene dall’esterno. Il cibo, l’acqua e l’aria che ci tengono in vita, tutte le sensazioni, e dunque tutte le emozioni, non ultimo l’amore."Mi ami?" è la domanda comunemente posta, "e quanto mi ami?" è il secondo interrogativo purtroppo questi interrogativi sono di per sé il principio della fine. Per quanto ingenuamente posti, per quanto giustificabili in quel turbinio che sconvolge l’essere e che ha nome innamoramento, sono due segnali di estremo pericolo che mettono in seria difficoltà l’amore, e molto spesso ne annullano la potenzialità. Ciò che di fatto accade, allorché si entra in amore, è il risveglio del proprio sé attraverso l’altro. È qualcosa che accade a noi stessi tramite l’altro, più che agli amanti in quanto tali. La fusione è una fusione intima in se stessi, più che con l’altro: nell’attimo dell’orgasmo, l’altro viene catapultato fuori dal nostro essere, che si ritrova integro e uno. È un lampo, e perché tutto questo sia concepibile, perché sia visibile, perché lo si possa vivere in tutta la sua grandiosità, occorre raffinare il sentire, quel processo di percezione interiore capace di cogliere il senso del reale senza il filtro dei sensi e senza il filtro della mente. Ecco perché, per essere in amore, è necessario mettere a fuoco come noi costruiamo il reale e come questa costruzione può diventare una gabbia pericolosa. Non solo: occorre la lucidità di qualcuno in grado di vedere con distacco, e quindi con prospettiva, l’intero fenomeno.