Paganitas Le radici metafisiche di una festa di popoloCarnevale, lo scherzo, il gioco, la festa , la capacità di ridere che Zarathustra augurava agli Uomini Superiori. La trasgressione codificata necessaria al mantenimento dell0ordine universale, l’attimo fuggente di Chaos a garanzia del Kosmos supremo.Questo è altro il carnevale in tempi diversi e lontani dal nostro. Oggi si annega in una piattezza uniforme, penosamente conformistica e fintamente trasgressiva, di che, se non esiste più una norma ? in una società grigia ,uniforme a cui basta bere una certa marca di non so cosa per trasformare la vita in quotidiana meraviglia. Eppure nessuno rammenta più il senso profondo di ciò che è stato il Carnevale.Il culto e òa mitologia sono stati una costante nei popoli europei, almeno dall’epoca megalitica. Stonehenge è un anticipo degli Dei e dei riti celesti che perdurano nel loro aspetto formale fino ai giorni nostri. Poco dopo compaiono le prime ruote solari e i simboli della stessa famiglia.Il Soler e con lui la il cielo sono state le divinità per eccellenza degli Indoeuropei,ma la sopravvivenza di questo culto passa in secondo piano nell’epoca dei greci, conservandosi a livello di religiosità popolare più come religione ufficiale.Insieme al sole c’è un altro dio che pure è una costante in questo tipo di popoli, il fuoco(Agni o Agnis). Non stupisce che alcune volte i rituali delle divinità siano paralleli e intervengano insieme nelle stesse celebrazioni .Gli antichi Greci credevano che il sole corresse con la sua quadriga per il cielo.I Rodii che avevano Elio come la loro principale divinità, gli sacrificavano ogni anno un carro e quattro cavalli che sprofondavano nel mare affinché il sole li usasse come rinforzo. Il folclore popolare europeo conserva elementi del mondo celtico e germanico, più che del mondo romano. Nei mesi di ottobre- novembre il cosmo assiste alla propria degenerazione.Sono le notti dei morti assunte dal Cristianesimo come le feste dei santi, dopo questo periodo oscuro il mondo ritorna alla sua pienezza, fatto che si celebra con falò e mascherate.L’albero di Natale, il ramoscello pasquale e il vischio sono sopravvivenze di questa mitologia.In alcuni villaggi tedeschi sussiste l’usanza di togliere dal fuoco il ramoscello pasquale quando è leggermente bruciato e tenerlo da conto per poi rimetterlo nel fuoco in caso di tormente o altri disastri durante l’anno. Altra usanza molto radicata è bruciare questi ramoscelli di rovere su diun fuoco acceso con altri analoghi rami precedentemente incisi con rune( scritturaq degli antichi popoli nordici ) e raccogliere i resti di cenere e legno come elementi magico –curativi.Uno di questi pezzi è quello che servirà l’anno seguente per dare inizio al falò del Solstizio.In Francia, queste ceneri si applicano sui gonfiori, e i pezzetti di legno si mettono sotto il cuscino o sotto il letto per scacciare le disgrazie.Presso i popoli slavi, ancora oggi, il ramoscello di Pasqua è solitamente un grande pezo di rovere, olivo o faggio e si afferma che in quel ‘anno si avranno tanti vitelle, pecore e altri animali, quante scintille il ramoscello abbia lanciato nell’ardere.Il rovere ardente4 e il vischio ( parassita del rovere) sono associati al mito di Baldr.Questo dio di straordinaria bellezza ottenne l’invulnerabilità per mezzo della supplica di Frigg davanti agli elementi della natura.Pietre ,piante , metalli ecc. giurarono davanti alla dea di non danneggiare Baldr.Dopo che il giuramento fu prestato, gli Asi si divertivano a lanciare frecce pietre a Baldr che si rallegrava del fatto che non gli accadesse nulla.
Post N° 236
Paganitas Le radici metafisiche di una festa di popoloCarnevale, lo scherzo, il gioco, la festa , la capacità di ridere che Zarathustra augurava agli Uomini Superiori. La trasgressione codificata necessaria al mantenimento dell0ordine universale, l’attimo fuggente di Chaos a garanzia del Kosmos supremo.Questo è altro il carnevale in tempi diversi e lontani dal nostro. Oggi si annega in una piattezza uniforme, penosamente conformistica e fintamente trasgressiva, di che, se non esiste più una norma ? in una società grigia ,uniforme a cui basta bere una certa marca di non so cosa per trasformare la vita in quotidiana meraviglia. Eppure nessuno rammenta più il senso profondo di ciò che è stato il Carnevale.Il culto e òa mitologia sono stati una costante nei popoli europei, almeno dall’epoca megalitica. Stonehenge è un anticipo degli Dei e dei riti celesti che perdurano nel loro aspetto formale fino ai giorni nostri. Poco dopo compaiono le prime ruote solari e i simboli della stessa famiglia.Il Soler e con lui la il cielo sono state le divinità per eccellenza degli Indoeuropei,ma la sopravvivenza di questo culto passa in secondo piano nell’epoca dei greci, conservandosi a livello di religiosità popolare più come religione ufficiale.Insieme al sole c’è un altro dio che pure è una costante in questo tipo di popoli, il fuoco(Agni o Agnis). Non stupisce che alcune volte i rituali delle divinità siano paralleli e intervengano insieme nelle stesse celebrazioni .Gli antichi Greci credevano che il sole corresse con la sua quadriga per il cielo.I Rodii che avevano Elio come la loro principale divinità, gli sacrificavano ogni anno un carro e quattro cavalli che sprofondavano nel mare affinché il sole li usasse come rinforzo. Il folclore popolare europeo conserva elementi del mondo celtico e germanico, più che del mondo romano. Nei mesi di ottobre- novembre il cosmo assiste alla propria degenerazione.Sono le notti dei morti assunte dal Cristianesimo come le feste dei santi, dopo questo periodo oscuro il mondo ritorna alla sua pienezza, fatto che si celebra con falò e mascherate.L’albero di Natale, il ramoscello pasquale e il vischio sono sopravvivenze di questa mitologia.In alcuni villaggi tedeschi sussiste l’usanza di togliere dal fuoco il ramoscello pasquale quando è leggermente bruciato e tenerlo da conto per poi rimetterlo nel fuoco in caso di tormente o altri disastri durante l’anno. Altra usanza molto radicata è bruciare questi ramoscelli di rovere su diun fuoco acceso con altri analoghi rami precedentemente incisi con rune( scritturaq degli antichi popoli nordici ) e raccogliere i resti di cenere e legno come elementi magico –curativi.Uno di questi pezzi è quello che servirà l’anno seguente per dare inizio al falò del Solstizio.In Francia, queste ceneri si applicano sui gonfiori, e i pezzetti di legno si mettono sotto il cuscino o sotto il letto per scacciare le disgrazie.Presso i popoli slavi, ancora oggi, il ramoscello di Pasqua è solitamente un grande pezo di rovere, olivo o faggio e si afferma che in quel ‘anno si avranno tanti vitelle, pecore e altri animali, quante scintille il ramoscello abbia lanciato nell’ardere.Il rovere ardente4 e il vischio ( parassita del rovere) sono associati al mito di Baldr.Questo dio di straordinaria bellezza ottenne l’invulnerabilità per mezzo della supplica di Frigg davanti agli elementi della natura.Pietre ,piante , metalli ecc. giurarono davanti alla dea di non danneggiare Baldr.Dopo che il giuramento fu prestato, gli Asi si divertivano a lanciare frecce pietre a Baldr che si rallegrava del fatto che non gli accadesse nulla.