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LA RIVOLUZIONE E' COME IL VENTO.........

Post n°512 pubblicato il 24 Ottobre 2010 da commVampiri
 

Alla luce dei nuovi scontri politico sociali, che le nuove generazioni stanno apprestandosi a compiere a causa del continuo e inesorabile declino della politica, mi sento in dovere di svolgere una serena analisi, dei fatti che si sono verificati negli anni 70/80 del secolo scorso.

Tutto cominciò nel 1968, quando nelle scuole iniziò lo scontro tra studenti e docenti e nelle fabbriche, dove gli operai cercavano di ottenere i loro diritti; a questi movimenti, aderirono anche i giovani delle organizzazioni di destra che nel movimento studentesco, appoggiavano la rivolta contro un potere becero e borghese.

Purtroppo dopo gli scontri di Valle Giulia a Roma, dove il contributo dei ragazzi della destra romana fu grande, l’allora segretario nazionale del Msi Giorgio Almirante  con metodi repressivi e usando i suoi sgherri, riuscì nel suo intento che era azzittire la voce della rivolta, causando a questo modo la messa al bando dei giovani di destra dal movimento studentesco.

Lui che pensava di essere a capo di un partito che voleva l’ordine a tutti i costi, perdeva il contatto con la realtà difendendo coloro che incarceravano i suoi giovani e che non volevano avere nulla a che fare con il suo partito; nel 1978, dopo che un capitano dei carabinieri sparò alla testa ad un nostro camerata, questa sua deformazione mentale portò poi  ad uno scontro diretto dei militanti di destra contro le istituzioni.

Già nel 1973, durante gli scontri a Milano un agente di polizia cadeva colpito da una bomba a mano lanciata da un camerata e il partito mise una taglia su costui, per far si che venisse denunciato; appena ebbe i nomi dei responsabili, Almirante li passò alle autorità, perdendo molta credibilità all’interno del gruppo dei militanti che erano la linfa vitale del suo partito.

Tornando alla rivolta, che nostro malgrado si sta sviluppando nella  società, questa è dovuta essenzialmente alla perdita di contatto che ha la classe politica nei confronti della società civile, il loro modo di vivere con stipendi assurdi, con benefici inimmaginabili, compresi quelli che il più delle volte li mette a riparo dalla magistratura; tutto questo sta causando una forte presa di coscienza da parte del popolo, ormai stanco di tutte le vessazioni alle quali è sottoposto.

Studenti della scuola pubblica  ai quali vengono tolte pian piano tutte le possibilità di un futuro attivo nel mondo del lavoro tarpando le ali all'istituzione scolastica pubblica, per favorire le scuole private, operai che sul posto di lavoro vengono ormai trattati come schiavi e che faticano a tirare la fine del mese, pensionati che munti per una vita ora sopravvivono con una misera pensione, queste sono solo alcune delle cause che porteranno all’implosione della nostra società.

Anche 40 anni fa iniziò tutto così, poi pian piano degenerò, dagli scontri di piazza legittimi dove il popolo chiedeva solo di essere ascoltato e che invece venne attaccato e disperso dalle forze dell’ordine, si passò alla lotta armata. Quest'ultima causò molte vittime e allontanò così la maggior parte del popolo, da quella  voglia di cambiamento che si era prefisso di portare avanti.

Lo spostamento del popolo da posizioni di rivolta contro lo stato, fu dovuto essenzialmente ad un errore di calcolo dei vari movimenti politici sia di estrema sinistra che di estrema destra; trovandosi in campo un nemico che portava una divisa,  e dovendosi scontrare con loro perse di vista il nemico principale, cioè il potere politico.

Gli uomini delle forze dell’ordine sono persone che hanno scelto quel lavoro e loro malgrado devono giurare fedeltà a qualsiasi pirla riesca ad arrivare alla presidenza del consiglio, sia esso Berlusconi  o Vendola; essi compiono solo il loro dovere, colpendoli con durezza come è successo  allora, forzatamente si colpisce il popolo del quale loro sono figli causando un cortocircuito fra la società civile e le istanze della lotta contro il potere.

Sono altresì convinto che con metodi democratici nessuno in  Italia riuscirà mai a ristabilire l’ordine delle cose  e consentire al suo popolo una esistenza degna e senza soprusi, unica speranza è quella di una presa di posizione dell’esercito.

Un colpo di stato militare, che azzeri completamente la classe politica corrotta, senza però una deriva a destra o sinistra, senza deportazioni di una o dell’altra parte politica, ma un potere militare apolitico per accompagnare la nostra nazione  a nuove elezioni dove naturalmente tutta la vecchia classe politica non potrà partecipare nemmeno per ricoprire  la carica di consigliere comunale.

Lo so che questa è pura folle fantasia, ma  chissà che un giorno, stufi delle angherie di quei parassiti che albergano nei palazzi romani, qualcuno ci pensi davvero e faccia una bella piazza pulita.............

CommVampiri

 

 

 

 

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