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Post n°1 pubblicato il 01 Marzo 2008 da manuelito93

Federico : per la Procura lo ha ucciso la droga

Inserito da Lippo il 23 febbraio, 2006 - 10:33
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Ad uccidere Federico sono state le droghe e l’alcol. Non le botte né tantomeno l’asfissia che per la famiglia sarebbe stata provocata da una forte pressione sul torace del ragazzino morto dopo un fermo di polizia a Ferrara nel settembre dello scorso anno. Questa, in soldoni, la versione della Procura. L’ennesima vergogna di uno Stato malato e di una giustizia che protegge sempre e solo i potenti.

O, nel caso di Federico, i prepotenti. Quei piccoli uomini che quella mattina lo hanno massacrato in mezzo ad una strada, incuranti dei passanti e dei rantoli di aiuto del ragazzo. Giovane e incensurato. Prepotenti che lo hanno massacrato. Per la procura ad ucciderlo sarebbe stata la drogha? Bene, allora gli “sbirri” hanno massacrato – MASSACRATO - di botte un moribondo…forse è addirittura peggio.

Questo un po’ di materiale riassuntivo

PERIZIA DELLA PROCURA
Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni deceduto il 25 settembre scorso davanti agli agenti del 113 di Ferrara, è morto per diverse concause che hanno portato ad un indebolimento conseguente all’assunzione di droga, eroina, ketamina ed alcool. Dunque ad ucciderlo è stato un mix che ha pregiudicato lo stato psicofisico del ragazzo - provocando un’insufficienza respiratoria e quindi un arresto cardiocircolatorio - e non le botte che, secondo i genitori, il ragazzo avrebbe ricevuto dagli agenti di polizia. E’ l'esito della perizia effettuata dal pool di consulenti della procura di Ferrara. Un risultato contestato dalla famiglia: «è la foto dell’effetto, non della causa della morte» dicono. Il gruppo di esperti, guidato dal medico legale Stefano Malaguti, aveva depositato ieri in procura la consulenza d’ufficio e stamattina il procuratore capo Severino Messina ne ha illustrato i contenuti in una conferenza stampa. Il medico legale si sofferma sulle condizioni psicofisiche del ragazzo al momento della colluttazione con gli agenti, rese a suo dire vulnerabili dall’assunzione di alcool e droga. Per il consulente del pm «la causa e le modalità della morte del ragazzo risiede in una insufficienza miocardica contrattile acuta, sostenuta da una condizione di stress psicofisico, responsabile dell’ incremento dell’attività cardiaca e quindi del suo fabbisogno di ossigeno, non adeguatamente supportato per l’indebolimento funzionale dei centri respiratori bulbari conseguente all’ assunzione di eroina, ketamina ed alcool». La colluttazione o l’uso degli sfollagente non sono, per il perito, causa della morte: «Risultano elementi suggestivi tali - scrive infatti - da poter escludere con elevata probabilità che le lesioni rilevate sulla testa e sulla faccia, e l'emorragia che ne è conseguita, possano avere rivestito ruolo causale rispetto all’evento morte». Nemmeno l’asfissia posturale, ipotizzata dai consulenti della famiglia Aldrovandi, è ritenuta rilevante: «Il mancato riscontro di lesività traumatiche a carico del tessuto cutaneo, sottocutaneo, muscolare ed osseo a livello toracico, appare poco suggestivo di una valida ed importante compressione applicata alla gabbia toracica». Non vi sarebbero insomma segni evidenti di una asfissia provocata da un agente che avrebbe gravato di peso sul ragazzo, e mancano «lesioni traumatiche a collo o altri orifizi respiratori». Quanto alle droghe assunte dal 18enne, la perizia puntualizza che «la concentrazione di morfina nel sangue (pari a 0.36 microgrammi per millilitro) non possa, sulla base dell’ampia letteratura, essere ritenuta di basso livello, rappresentando viceversa un dato significativo rientrante nel 'rangè dei valori di concentrazioni ematiche di morfina in soggetti venuti a morte in seguito ad assunzione di oppioidi (valori tra 0,1 e 2) per il suo effetto deprimente delle funzioni respiratorie». Se dunque insufficienza respiratoria c'è stata, è stata dovuta alla droghe. «In ogni caso, i valori riscontrati in sede di consulenza tossicologica non escludono affatto gli effetti psicodislettici e sistemici dello stupefacente a carico del sistema nervoso e cardiovascolare». Inoltre, ha spiegato Messina basandosi sulla perizia, lo stesso tasso alcolemico (0,4 microgrammi litro) «ha rappresentato un valore comunque non trascurabile per l’associazione e l’interazione con le sostanze stupefacenti».

Il procuratore

«Ho ritenuto doveroso intervenire - ha spiegato il procuratore di Ferrara - visto il clima pesantissimo creato dal caso in questa città». In mattinata su un muro è stata scoperta la scritta 'polizia assassinà. «Io stesso sono stato accusato di aver coperto la polizia, e di aver voluto intimidire i testimoni» ha aggiunto. «Ora, sulla base degli elementi raccolti, sia dai nostri consulenti sia da quelli della famiglia, faremo le nostre valutazioni». Forti perplessità sulla perizia del consulente del pm è stata espressa da Riccardo Venturi, legale degli Aldrovandi: «la 'diagnosì di insufficienza miocardica contrattile acuta è la fotografia di un effetto - spiega - non di una causa, mentre l'incremento dell’attività cardiaca e del fabbisogno di ossigeno sono ovvietà assolute, da ricondursi non (o non solo) all’indebolimento funzionale dei centri respiratori conseguente all’assunzione di eroina, ketamina ed alcol (ci mancava pure quello...), bensì alla violenza della colluttazione e dell’immobilizzazione, successive».

LEGALI FAMIGLIA ALDROVANDI
''Abbiamo esaminato la consulenza, e in attesa delle valutazioni dei nostri consulenti, possiamo anticipare molte fondate perplessità». Dopo il deposito della perizia della procura sulla morte di Federico Aldrovandi, uno dei legali della famiglia, avv.Riccardo Venturi, replica alle conclusioni della perizia e invita la procura, alla luce delle ulteriori verifiche che dovrà fare il pm Mariaemanuela Guerra, a perseguire penalmente quelli che secondo lui sono i responsabili della morte. «La 'diagnosì di insufficienza miocardica contrattile acuta - sostiene il legale in una nota - è semmai la fotografia di un effetto, non di una causa, mentre l’incremento dell’attività cardiaca e del fabbisogno di ossigeno sono ovvietà assolute, da ricondursi non (o non solo) all’indebolimento funzionale dei centri respiratori conseguente all’assunzione di eroina, ketamina ed alcol (ci mancava pure quello...), bensì alla violenza della colluttazione e dell’immobilizzazione, successive». «Si tratta - prosegue l’avvocato - di una consulenza che non tiene in alcun conto la 'quantità di forzà dispiegata nei confronti di Federico, nelle fasi della colluttazione ed immobilizzazione ad opera di quattro agenti di Polizia, concentrando tutta l’attenzione sugli effetti delle sostanze assunte, in quantitativi modesti, ore prima della sua morte: e questo, nonostante gli stessi consulenti della procura abbiano preso in considerazione l’ipotesi dell’'instaurarsi di una condizione di ridotta escursione dei movimenti respiratori della gabbia toracica con possibile conseguente insufficiente apporto di ossigeno a livello polmonarè, ipotesi poi frettolosamente liquidata». «Da tale passaggio (il legale indica le pagine 86/87 della consulenza) e dalla lettura della documentazione esaminata dai consulenti del pm (alle pagine 3/37) - aggiunge l’avv. Venturi - emerge chiaramente che costoro non hanno tenuto conto delle indagini, anche difensive, svolte da dicembre ad oggi, e si sono arrestati all’esame delle relazioni di servizio della Polizia ed atti collegati, redatti subito dopo il fatto: in particolare, vengono ignorate le modalità dell’immobilizzazione di Federico, descritte minuziosamente nei giorni scorsi al Pm da un testimone oculare». «L'interrogativo che sorge è: la documentazione delle indagini successive è stata volutamente ignorata dai consulenti del Pm - domanda il legale - o non è stata neppure consegnata loro?». Infine, l’avvocato si sofferma sulle anomalie dell’inchiesta: «Segnaliamo da tempo che una delle vistose anomalie di questa indagine è la decisione di affidare l'autopsia a medici locali: con tutto il rispetto per il loro lavoro e la loro professionalità, i consulenti del Pm non dovevano essere gravati dalla responsabilità di ricercare le cause di questa morte, senza il fisiologico confronto con i consulenti degli agenti di Polizia, mai indagati». «Ecco, in estrema sintesi - è la conclusione di Venturi - perchè la consulenza non esime il pm dall’onere di perseguire i responsabili della morte di Federico».

HO CREATO QUESTO BLOG XKE HO VISTO HAI  MIEI AMICI COSA STAVA ACCADENDO A CAUSA DELLA DROGA NON ERANO PIU' GLI STESSI ERANO CAMBIATI PASSAVANO LE SERE A STARE MALE.

APPENA CONOSCIUTI LORO DICEVANO CHE NON AVREBBERO MAI FATTO USO DI DROGHE E ORA QUANDO GLI DICO QUELLO CHE MI DICEVANO LORO ALL INIZIO RIDONO MI PRENDONO PER STUPIDO XKE NON VOGLIO FARE USO DI QUESTE SOSTANZE E PER QUESTO MOTIVO IO NON ESCO PIU' CON LORO

VI SEMBRA CORRETTO??

HASHISH

COSA E'

Comunemente conosciuta come marjuana o "maria", "erba", "fumo" è una pianta originaria dell'Asia Centrale, ma che è diffusa ormai in tutto il pianeta. I suoi derivati più conosciuti sono l'olio, ottenuto distillandone le foglie, e l'hashish, ottenuto impastando la resina della pianta con del miele o grasso animale. La cannabis si assume fumandola o ingerendola attraverso cibi o infusi.

EFFETTI E RISCHI

Il principio attivo più noto della cannabis è il THC ma all'interno della pianta ce ne sono tanti altri e dalla loro combinazione dipendono gli effetti. Inoltre la sostanza ha effetti che spesso sono determinati dal luogo e dall'umore di chi assume, può dare sensazioni di isolamento e demotivazione verso le normali attività, tachicardia (è un vasodilatatore e cioè fa pompare più forte il cuore), nausea, e, a volte, veri e propri attacchi di panico o situazioni di paranoia rispetto alle persone e alle situazioni. Gli effetti sono quasi immediati. aumento dello stimolo della fame, occhi arrossati e problemi di salivazione, diminuzione della pressione che, specie se si è assunto alcol, può provocare malessere nausea e svenimenti.  Le "canne" rallentano i riflessi e quindi, messi così, confusi e poco concentrati, diventa pericoloso fare molte cose, soprattutto guidare. In generale, comunque, gli effetti sono legati allo stato d'animo dei consumatori, per cui se si è agitati o in ansia vengono amplificati gli effetti negativi e si sta ancora peggio.

Fumo: se si fuma si puo avere nausea e vomito

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