i sensi

Post N° 57


La vita, la vita, questa vita, che ci sembra a volte bellissima e a volte insopportabile… C'è chi dice che sia giusto quello che stiamo facendo e c'è chi dice che NO. In mezzo ci sono quelli come me, come te, che si fanno mille domande. Mille domande ogni giorno. Ad ogni DRING della sveglia. Ad ogni doccia post lavorativa. Ad ogni tragitto in macchina a tarda ora, con la radio di sottofondo, tenuta bassa per non disturbare i pensieri... (quei piccoli monelli che ci frullano per il cranio)E delle volte mi domando se sia poi giusto farsi così tante domande. Domande.. Domande..Poi cerco di ascoltarmi. Silenzio. Talvolta le domande ricevono risposta quando ormai sono rassegnate a cadere nel dimenticatoio, nello scompartimento delle domande sospese. Già, le risposte… Arrivano quando nessuno le aspetta più, addirittura in momenti che non è nemmeno logico aspettarsele. Al supermercato. Avvitando una vite. Falciando il prato. Mangiando un gelato alla panna, nemmeno tanto buono tra l'altro. Chi è più fortunato trova risposte che sono semplici da mettere in pratica, poi c'è chi ne trova di difficili ma comunque abbastanza possibili. Alla fine ci sono quelli che ne trovano di totalmente irrealizzabili, le classiche utopie. E loro, coloro che hanno concepito mirabolanti domande ed hanno trovato risposte inverosimili, bè, loro, non sono altro che gli unici esseri al mondo di cui io ho una totale, cieca ed incondizionata ammirazione. Perché loro sono quelli che NON sono stati sconfitti. Che non si sono ancora rassegnati. Adattati. Assuefatti. Che ancora sognano i sogni che mai si realizzeranno e nonostante siano essi consapevoli di questo - perché ne sono perfettamente consapevoli! - bè essi continuano ostinatamente a sognarli. I fantasiosi. I romantici. I pazzi.Per cui, dopo tutta questa mera filosofia, mi viene da pensare al mondo. Mi viene da pensare che se non ci fossero quelli che si tormentano con domande assurde e quelli che addirittura si danno risposte improponibili, bè il mondo, questo cazzo di mondo, sarebbe più piatto e triste e squallido e noioso e allucinante e senza speranza di quello che è oggi in realtà. Tutti crederebbero ai telegiornali. Nessuno solleverebbe obiezioni. La vita sarebbe un teorema aritmetico. Fai questo: sei felice. Fai quest'altro: no. Questo è buono. Questo è cattivo. Questo si può. Questo assolutamente no. Nessun pensiero bizzarro. Nessuna controindicazione se non a lunghissima scadenza (quando è ormai tardi sia per salvarsi che per lamentarsene). E la logica la farebbe da padrona!