Creato da: nazioneduesicilie il 28/02/2008
PENSIERI PER L'INDIPENDENZA DELLA NUOVA NAZIONE DELLE DUE SICILIE

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IL NOSTRO CAMMINO

Post n°6 pubblicato il 12 Marzo 2008 da nazioneduesicilie
 

Non è certamente da pochi
giorni che la stampa critica questo o quel governo.



Da
sempre la sete di potere dei politici (anche se hanno perso qualsiasi filo di
collegamento con la nobile parola Polis) è stata celata vigliaccamente
dalla carta stampata. Così in una nazione creata anche grazie al regime
editoriale imposto da cavour, che impossessandosi del servizio telegrafico, e
dei vari organi di stampa, propagandava un fantomatico movimento per l’unità
della penisola italica, anche oggi le prime pagine dei giornali, ci mostrano
quello che i politici vogliono farci sapere: una falsa lotta fra destra e
sinistra per chi vuole fare meglio il bene della popolazione (regna
l’ipocrisia). Sarebbe troppo facile per chiunque parlare male della classe
politica di oggi e di questi ultimi 147 anni!!!



Al
momento, per il bene comunitario, bisogna fissare un calendario d’azione per
l’indipendenza delle Due Sicilie, collaborando tutti nel proprio ambito alla
crescita del neo partito del sud.



A) La cosa più importante
è l’abbandono delle ideologie tosco-padane che i nostri governanti ci hanno
propinato. Ricordiamoci tutti noi:



  1. che non siamo di
    destra o di sinistra, la nostra unica ideologia politica è l’indipendenza
    dallo stato italiano
  2. ci deve essere chi
    ci rappresenta, non chi ci comanda;
  3. la sete di potere
    che ha contagiato qualche conterraneo portandolo a camminare a braccetto
    con i partiti del nord, deve far parte del nostro passato.


B) Il partito appena
nato, dovrà necessariamente creare un direttivo in ogni regione per una migliore
e capillare propaganda indipendentista



C) Sulla scorta delle
notizie/proposte recepite da ogni regione, il partito dovrà stilare un
programma da applicare nel futuro governo della macroregione Due Sicilie;



D) Ogni direttivo
regionale si dovrà creare la sua squadra, distribuita capillarmente nel
territorio di competenza, comunicando alla direzione centrale i nominativi dei
singoli duosiciliani scelti; Ogni duosiciliano dovrà contattare il direttivo
regionale per la consegna del materiale di propaganda ed impegnarsi nella sua
diffusione, rapportando periodicamente, per il territorio assegnatogli, gli umori e le reazioni della popolazione e
delle autorità. (ATTENZIONE , quando parlo di propaganda, non mi
riferisco alle elezioni politiche o amministrative, ma mi riferisco a
manifesti, volantini, riviste, che in maniera continua diffondano a tutta la
popolazione i valori della nostra storia ed i programmi per un futuro
indipendente dallo stato tosco-padano)



E) dobbiamo fissare una
data per propagandare con tutti i mezzi ed a tutte le popolazioni delle Due
Sicilie, la nostra battaglia per l’indipendenza, la chiameremo “la giornata
delle Due Sicilie” e le iniziative dovranno essere di forte impatto mediatico
(es. finanziamo ed organizziamo la realizzazione di striscioni con simboli e
slogan indipendentisti da mostrare in una sola giornata ed in tutti gli stadi
di serie A e B attirando così le attenzioni delle testate giornalistiche
sportive nazionali ed estere, concomitante alla organizzazione di stand in
tutte le piazze delle Due Sicilie con diffusione di materiale propagandistico);



F) dobbiamo, alla luce
dei risultati ottenuti dai precedenti punti, partecipare alle elezioni per i
rappresentanti al parlamento europeo, impegnandoci, tramite i nostri
rappresentanti, ad ottenere consensi alla nostra causa; consideriamo, e
ricordiamoci, che il/i nostro/i rappresentante al parlamento europeo, dovrà
essere sempre ben collegato alla direzione centrale del partito, e questo non
sarà un punto di arrivo ma un punto di partenza.



G) Indire un referendum
per la creazione della macroregione Due Sicilie, ai sensi dell’art. 132 della
costituzione italiana. Successivamente fare pressione al governo europeo,
affinché non si tenga conto del parere delle regioni, così come previsto dal
citato articolo, per l’unificazione delle Due Sicilie.



H) Quando avremo
raggiunto il consenso generale da parte del nostro popolo, e da parte
dell’unione europea, potremo iniziare ad organizzare la vera e propria
indipendenza delle Due Sicilie.



I punti
sopra elencati, dovranno a mio parere, essere realizzati in questo ordine, e
solo il punto H vedrà la sua fine al compimento dello stesso, gli altri invece
dovranno continuare ad essere un mezzo per avvicinarci alla popolazione,
ravvivare il senso di patria, e conoscere i reali bisogni del nostro popolo
(Francesco II docet).

 
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SOLUZIONI LOGICHE

Post n°5 pubblicato il 07 Marzo 2008 da nazioneduesicilie
 

Nell’affrontare i problemi a volte perdiamo più tempo nel
ricercare colpe e colpevoli, che applicare le soluzioni più ovvie e logiche.
In un utopistico esempio, il problema del traffico cittadino
sono le auto, quindi eliminando le auto si risolve il problema!!!
Ora invece passiamo ad una considerazione pratica. Il
problema dei rifiuti in Campania.
Fermo restando che il problema dei rifiuti come già noto,
non è solo della Campania, e che il 90%
delle cause è attribuibile alla camorra di strada e dei palazzi che nell’ultimo
ventennio ha pensato a rimpinguare esclusivamente le proprie tasche, dobbiamo
prima di tutto fare una considerazione sulle nostre abitudini.
Una indagine di legambiente, ha evidenziato che dal 2005 ad
oggi le nostre abitudini hanno portato ad un aumento dei rifiuti prodotti
procapite pari al 2,5%. Il fatto che legambiente non abbia esteso l’indagine
agli anni ’80 dello scorso millennio, manca di prospettarci l’incremento dei
rifiuti relativamente a quegli anni. Infatti, se consideriamo le abitudini dei
nostri genitori che acquistavano la frutta al mercato rionale, o dal
fruttivendolo, così come la carne, il pane, il latte, e tanti altri prodotti di
prima necessità venivano acquistati dai piccoli negozianti del quartiere, limitando,
forse la scelta, ma certamente i rifiuti derivanti dai prodotti da imballaggio.
Invece oggi sono arrivati gli invasori, i centri
commerciali. Non iniziate a pensare che io provo avversità particolare nei
riguardi dei questa realtà tosco-padana dei nostri tempi, o tragga profitto
dalla vendita dei prodotti delle Due Sicilie, ma di seguito descrivo quello che
secondo la mia modesta opinione sono i vantaggi che noi potremmo trarre se ogni
abitante delle Due Sicilie acquistasse i prodotti della propria terra:

 
  1. Prosieguo
    delle tradizioni culinarie della nostra terra. Ci hanno imposto il
    panettone, la colomba, prodotti delle fabbriche tosco-padane, facendoci
    dimenticare dei struffoli, pastiere, casatielli. Ho un ricordo della mia
    infanzia quando in settembre con i miei genitori facevamo le conserve di
    pomodoro fatte in casa, oggi invece provo tristezza nel vedere tante
    persone che si trovano bene con 4salti in padella.
  2. Incentivo
    morale ma soprattutto economico per le piccole attività commerciali del
    proprio paese che con le aperture di tutti questi centro commerciali hanno
    visto diminuire nettamente anzi drasticamente i propri guadagni, in molti
    casi sono stati costretti ad abbassare per sempre la serranda del negozio.
    Ricordo mia zia che si disperava perché non riusciva a combattere contro i
    prezzi di cittàmercato, che erano addirittura più bassi di quanto pagava
    lei stessa la merce dai grossisti.
  3. Diminuzione
    dell’inquinamento dell’aria. Infatti ogni giorno dalla tosco-padania
    partono migliaia di TIR che trasportano le merci destinate ai centri
    commerciali che si trovano nella nostra terra. Se riuscissimo a diminuire
    se non eliminare l’acquisto dei prodotti provenienti dal nord, migliaia di
    camion non affollerebbero i nostri centri cittadini.
  4. Diminuzione
    netta dei rifiuti provenienti da imballaggi. L’insalata è in busta, il
    pane in busta, i pomodori in scatola, i legumi in scatola, la carne
    imballata in polistirolo e busta.
  5. Risparmio
    energetico. Molti cibi che oggi acquistiamo, o non sono di stagione, o
    addirittura li troveremo anche freschi, ma preferiamo acquistarli
    surgelati per comodità di conservazione, per tale conservazione useremo il
    nostro freezer, mentre per scongelarlo il microonde. Grazie Enel.


Insomma odio ripetermi, ma la cosa importante è che convinciate voi e
chi conoscete ad acquistare i prodotti della vostra terra.

 
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CU TTE

Post n°4 pubblicato il 05 Marzo 2008 da nazioneduesicilie

Cu ttè
ca a quann esisti stai currenn 'nziemo 'o tiempo
sempre cchiu veloce senza mai t'alluntanà
Cu ttè
ca tra na risata e na chiagnut
te pigli fino all'ultimo pensiero da jurnata mia
Cu ttè
ca me fai sentì nu rre quando a sera torna a casa
e te firm sulamente pe m'abbraccià
Cu ttè
vulesse essere chell ca tu sogni
a speranza pe paure toie
e non mi stancherò e sentì a vocia toia ca me dice:
"te voglio bene"

Pensieri di un papà
Nello 05.03.08

 
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COMPRA PRODOTTI DEL SUD

Post n°3 pubblicato il 03 Marzo 2008 da nazioneduesicilie
 

Ultimamente sto assillando
i miei amici, sulla provenienza dei beni di prima necessità che quotidianamente
compriamo.



Il dilagare nelle terre
delle Due Sicilie dei supermercati o dei mega centri commerciali, ha sversato
sulle tavole di casa nostra prodotti tosco-padani, che approfittando della
larga distribuzione anch’essa tosco-padana sono entrati nel paniere quotidiano
delle famiglie.



Io non dico, che non
bisogna aprire il mercato ai prodotti che vengono dall’estero, ma questi
addirittura vendono frigoriferi in Antartide.



Io che abito nella città
della pasta, non posso entrare in un supermercato e vedere che si vendono solo
pacchi di pasta provenienti dal Nord della penisola Italica.



Nella città di cui sono
originario, esistevano 28 sorgenti naturali di acqua, ed ogni acqua curava un
malanno (dico esistevano perché il governo centrale ha ben pensato di
realizzare una galleria lunga svariati chilometri che ha reciso molte fonti), e
gli abitanti della zona sono costretti a comprare per i loro bimbi l’acqua che
proviene da Cuneo!!!



Penso che nel resto delle
Due Sicilie ci siano molti casi analoghi, e invito a chiunque di recarsi nel
supermercato della propria città e notare che il 70% (sono ottimista) dei
prodotti in esso venduti provengono dal nord italia.



COMPRATE I PRODOTTI DEL SUD

 



Oltre a far continuare le
tradizioni del nostro paese (a Natale i nostri avi non hanno mai mangiato il
panettone!!!) assicureranno un crescita economica dei produttori e dei piccoli
distributori locali.



 



COMPRATE I PRODOTTI DEL SUD

 



www.compranapoli.it/progetto.aspx



www.neoborbonici.it/portal/index.php?option=com_content&task=view&id=45&Itemid=71

 
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DELOCALIZZANO!!!

Post n°2 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da nazioneduesicilie
 

Il primo passo per cambiare la nostra situazione, è
modificare l’atteggiamento di assistenzialismo che abbiamo nei confronti dello
stato centrale (tosco-padano).



I primi a dover cambiare filosofia di vita sono i nostri
amministratori locali.



Il saper amministrare, non significa richiedere sempre
soldi sia allo stato che ai contribuenti, dimenticando di incentivare la
produzione nelle nostre terre, aumentando i costi di gestione, e incaricando per
qualsiasi sputo che si deve realizzare fior di professionisti, dando mandato di
semplice controllo ai tecnici da noi stipendiati.



Nessun impresa vorrebbe investire in una terra
inospitale, e quelle già esistenti, preferiscono chiudere e delocalizzare la
produzione verso stabilimenti siti in regioni (naturalmente tosco-padane) che le
incentivano per esempio con la riduzione dell’IRAP anche di 1 punto percentuale
(paragone di esempio IRAP 2008 Campania 5,25%, Veneto 3,25%).



Inoltre c’è da considerare anche l’aspetto territoriale
come malavita, microdelinquenza, rifiuti, e non ultimo come importanza la
logistica nei collegamenti, si pensi alla Basilicata dove treni ed autostrade
sono inesistenti se paragonate alla rete del Nord Italia, e non vorrei
sbagliarmi ma penso che in Lucania ci sia uno dei pochi giacimenti petroliferi
italiani.



Questo porta alla sofferenza di famiglie che si vedono
recapitare una lettera di messa in mobilità per la improvvisa chiusura della
fabbrica per improduttività.



Penso, all'aticarta di Pompei che ha venduto lo
stabilimento alla remo de medici spa di Milano, la quale si impegnava con i
sindacati e con Il governo, ad incrementare la produzione, e di conseguenza il
personale, quest'ultima leader nel settore di produzione carta e cartone, ha
delocalizzato macchinari fondamentali e ridotto Il personale, da 250 a 190 a
160 unità, (così come descritto nell’interrogazione parlamentare 20/04/2004) ed
infine dopo averla smembrata ha dichiarato “innocentemente” che la cartiera di
Pompei era improduttiva, e quindi ha rovinato la vita delle restanti 160
famiglie, ed ha venduto i residui macchinari agli indiani, I quali sono venuti
personalmente a smontarseli. Ed alla fine l’area diventerà un centro
commerciale.



Penso alla MF Componenti di Maddaloni (CE), fondata nel
1961 come ramo della Alcatel per la produzione di telefoni, negli anni ha
diversificato la produzione nel campo della telecomunicazione, dei trasporti ed
energia, dell’automazione dei servizi, impiegando 120 persone a Maddaloni ed
altre 50 nel NUOVO stabilimento di S.Giovanni in Persicelo (BO) oltre naturalmente
al circuito dei lavoratori interinali. Notizia di pochi giorni fa l’azienda
dopo aver spostato la produzione dalla sede di Caserta a quella di Bologna, ha
messo in mobilità i 120 dipendenti.



Questi 370 lavoratori (e sono solo quelli che fanno parte dei
due esempi citati) se vorranno mantenere la qualifica di tecnici specializzati,
dovranno espatriare nelle terre tosco padane, diversamente dovranno
accontentarsi di non lasciare la loro terra e le loro famiglie, RINGRAZIARE
B
assolino per il regalo che gli ha fatto e declassare la loro preparazione
per ripiegare in lavori che gli consentano di sostenere la famiglia.



Se leggete attentamente i giornali,
noterete che la maggior parte delle aziende del Sud italia, gestite dai
tosco-padani, sono in crisi produttiva, con rischio per i dipendenti e per la
produttività.



Anche la FIAT di Melfi, piuttosto che la
peroni, o la montefibre, sono tutte aziende "a bassa produttività"!!!
Certo se loro, delocalizzano la produzione, per favorire le aziende con sede
produttiva al nord, o prendono accordi con società estere, forti del basso
costo della manodopera, risulta essere una logica conseguenza la bassa
produttività!



Penso che questo sia un altro segno di apatia nei confronti degli
incapaci amministratori delle terre delle DUE SICILIE.

 
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