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7) La guerra dei Volenterosi


7) Nuove strategie - estero -Ieri 20 marzo iniziava la guerra dei “Volenterosi” era il 2003: Guerra all’Iraq di Saddam!George Bush con l’esercito degli Stati Uniti insieme all’Australia, la Polonia, la Spagna, l’Italia e altri,  invade l’Iraq giustificando la cosiddetta “guerra preventiva” con il cercare armi, peraltro mai trovate, di distruzione di massa. L’imperativo era “Esportare la democrazia”. Bush diceva che “per proteggere la libertà in America bisogna proteggere la libertà ovunque”, e che non si poteva più “barattare la stabilità con la libertà”.La risoluzione che approvò l’intervento militare fu votata da tutti i repubblicani e da metà dei democratici. Altro “grande” a decidere l’intervento fu Tony Blair primo ministro britannico, e nonostante la mancanza di un’autorizzazione formale da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, 200.000 soldati vennero mandati in Iraq. Oggi il paese non pare “pacificato” e le scarse notizie e la poca voglia da parte dei media di tornare sull’argomento non ci informano sui quasi quotidiani attentati che avvengono nel paese.Questo in Italia; diverso è negli Stati Uniti dove i giornali hanno dedicato ampi approfondimenti sui 10 anni di guerra in Iraq. L’invasione dell’Iraq, che si proponeva di rafforzare il ruolo delle imprese, comprese quelle  irachene, con la realizzazione dei piani di ricostruzione, ha fallito anche questo obiettivo, ora le imprese devono appoggiarsi a ditte iraniane rafforzando così il ruolo dell’Iran nella regione del Golfo Persico, piuttosto che indebolirloFranco Negro