La lotta senegalese non mi era davvero mai piaciuta. Non capivo tutto quel teatro fatto di danze e gri gri di ore e ore per poi godersi un combattimento di una manciata di minuti. No. E poi i mutandoni. Ecco. Il mutandone mi urtava. Ho giudicato senza conoscere. Poi ho conosciuto Eumeu e l'ho conosciuto in tutta la sua umanità. Innamorato della mia migliore amica. Eumeu la star della lotta era in realtà un mio coetaneo dal sorriso contagioso e dal passato difficile. 'Mame Diarra', lo sentivo urlare ogni volta che passava con il suo Infinity e la musica di 50Cent a tutto volume. E poi domenica, il combattimento.Lui era lì, non più il lottatore ma Eumeu l'amico. E io ho sofferto per ogni colpo e ho pianto quando l'ho visto tremare. Mi sono detta e gli ho detto 'mai più, amici lottatori'. Ha riso. Il suo combattimento è stato una grande lezione di vita. La vittoria della tecnica sulla forza, perché in fondo la vita è così. Il lavoro duro paga, c'è poco da fare. Il talento, da solo, non basta. La vittoria della modestia, sull'arroganza. Lo si leggeva negli occhi di Gris Bordeaux, in quel momento che tutti noi fissi davanti alla tv abbiamo pensato 'Ecco, Eumeu perderà'. E anche l'avversario l'ha pensato, rideva, sfacciato di fronte al pubblico. Forse l'unico che ci ha creduto veramente è stato lui, Eumeu, a dimostrazione che la volontà dell'uomo supera ogni ostacolo, compreso il dolore fisico, la provocazione, la sfiducia di tutti. Questo è il potere dell'animo umano.No, non si è arreso mai Eumeu. E chissà a cosa avrà pensato ad ogni pugno ricevuto, ad ogni volta che il suo avversario gli afferrava la gamba, e quando poi, con tutto l'orgoglio della tenacia, ha sbattuto per terra quell'enorme lottatore che fino a pochi secondi prima l'aveva sbeffeggiato. Ha esultato e ha festeggiato con l'umiltà che gli è propria.E io ho urlato, e le mie amiche hanno urlato e tutta Pikine era un enorme tripudio.E Dakar. E il Senegal.Perché in fondo nessuno ama i cattivi. Tutti preferiscono i buoni. E i sorridenti. Domenica ho scoperto il senso profondo della lotta senegalese e il batticuore che ti può dare, e la gioia e il dolore e le grandi lezioni di vita.
L'importanza della lotta senegalese.
La lotta senegalese non mi era davvero mai piaciuta. Non capivo tutto quel teatro fatto di danze e gri gri di ore e ore per poi godersi un combattimento di una manciata di minuti. No. E poi i mutandoni. Ecco. Il mutandone mi urtava. Ho giudicato senza conoscere. Poi ho conosciuto Eumeu e l'ho conosciuto in tutta la sua umanità. Innamorato della mia migliore amica. Eumeu la star della lotta era in realtà un mio coetaneo dal sorriso contagioso e dal passato difficile. 'Mame Diarra', lo sentivo urlare ogni volta che passava con il suo Infinity e la musica di 50Cent a tutto volume. E poi domenica, il combattimento.Lui era lì, non più il lottatore ma Eumeu l'amico. E io ho sofferto per ogni colpo e ho pianto quando l'ho visto tremare. Mi sono detta e gli ho detto 'mai più, amici lottatori'. Ha riso. Il suo combattimento è stato una grande lezione di vita. La vittoria della tecnica sulla forza, perché in fondo la vita è così. Il lavoro duro paga, c'è poco da fare. Il talento, da solo, non basta. La vittoria della modestia, sull'arroganza. Lo si leggeva negli occhi di Gris Bordeaux, in quel momento che tutti noi fissi davanti alla tv abbiamo pensato 'Ecco, Eumeu perderà'. E anche l'avversario l'ha pensato, rideva, sfacciato di fronte al pubblico. Forse l'unico che ci ha creduto veramente è stato lui, Eumeu, a dimostrazione che la volontà dell'uomo supera ogni ostacolo, compreso il dolore fisico, la provocazione, la sfiducia di tutti. Questo è il potere dell'animo umano.No, non si è arreso mai Eumeu. E chissà a cosa avrà pensato ad ogni pugno ricevuto, ad ogni volta che il suo avversario gli afferrava la gamba, e quando poi, con tutto l'orgoglio della tenacia, ha sbattuto per terra quell'enorme lottatore che fino a pochi secondi prima l'aveva sbeffeggiato. Ha esultato e ha festeggiato con l'umiltà che gli è propria.E io ho urlato, e le mie amiche hanno urlato e tutta Pikine era un enorme tripudio.E Dakar. E il Senegal.Perché in fondo nessuno ama i cattivi. Tutti preferiscono i buoni. E i sorridenti. Domenica ho scoperto il senso profondo della lotta senegalese e il batticuore che ti può dare, e la gioia e il dolore e le grandi lezioni di vita.