Evoluzione

La disperazione cresce


Hanno un intuito i nostri politici! Rimango a bocca aperta quando li sento parlare. Hanno fatto un governo per le emergenze e naturalmente si comportano proprio come quando la casa brucia. Il  paese crolla e loro litigano per le poltrone, litigano per l'Imu, non si fanno mancare niente di ciò che caratterizza un pollaio. Solo che i polli siamo noi. A quando le nuove elezioni? Quando potremo tornare alle urne per rinnovare la fiducia a questi fior di politici? Naturalmente con il porcellum, perché della legge elettorale non si parla proprio.Ahò, sveglia! Liberatevi della sindrome della bella addormentata nel bosco prima di trovarvi in mezzo ad una strada. Ricordate che in quanto cittadini abbiamo diritto alle risorse del paese, abbiamo diritto a condurre un'esistenza dignitosa. E la prima dignità è liberarci dai parassiti che stanno depredando il paese per il loro bengodi. Dobbiamo affidare le casse dei nostri soldi a cittadini di buon senso onesti e fidati (ne conoscerete qualcuno) che rimangano in carica per cinque anni e poi via! "Sempre uno non si può" dicevamo da bambini quando giocavamo ad inseguire. Il potere appartiene al popolo e il popolo può fare piazza pulita con il voto. Lo abbiamo capito?Intanto la cronaca parla di suicidi. E' solo ciò che emerge da una massa di disperazione che cresce, si dilata, si insinua nella popolazione abbandonata che rinuncia ai propri diritti dando campo alle prepotenze di questi luridi personaggi ai quali abbiamo affidato i nostri soldi.La città è tappezzata da cartelli Affittasi, Vendesi. Vedo giovani che aprono attività probabilmente con le liquidazioni dei genitori e se penso a tutte le spese che devono affrontare mi viene il freddo. L'affitto, l'INPS, i leasing perché non ci sono i soldi per pagare tutte le attrezzature in contanti, e i mille balzelli che comuni, province, regioni, stato, si sono inventati per lucrare sul lavoro. Abbassano i prezzi per cercare di farsi una clientela. Poi vedi la serranda abbassata, il cartello Affittasi, e il cuore si stringe. Che fine avrà fatto? Pieno di debiti, disperato, allo sbando. Si deve andare alla Caritas? Non ho più nulla da aggiungere, sono senza parole. E la disperazione cresce.