La mia soffitta

Post N° 193


Sono in dormiveglia nel mio letto… mi giro e mi rigiro sperando mi arrivi un alito di vento in questa giornata che si prospetta calda e afosa quanto non mai… gli occhi ancora chiusi… insoliti profumi stuzzicano il mio naso e la mia mente….IL profumo di terra umida, di prato da poco tagliato, il ronzio di un tagliaerba che ti accompagna nel sonno…. Ad occhi chiusi cerco di cogliere ciò che mi accade intorno…La mia mente vola lontano…La persiana chiusa, con quel buchino formatosi col tempo, attraverso il quale il sole proietta sulla parete la sagoma di quell’abete, con la punta che dondola leggermente al vento…. La pigrizia di non volersi mai alzare, per continuare a giocare in quel mondo rovesciato proiettato sul muro….Poi in casa il silenzio si rompe… il rumore delle ciabatte su per le scale… tump tump tump… tututump… eh si… è mia madre, l’inconfondibile passo… due piani di scale, ma come sempre il passo falso al terzultimo scalino… poi la vaschetta dei panni che batte per terra… è ora di stendere i panni al sole….Il tagliaerba ha finito di gironzolare per il giardino ed ora l’orchestra comincia al piano inferiore…Mio padre è rientrato, e dopo aver lasciato le sue impronte un po’ ovunque, va nello studio… è giorno di pulizie… i giorni di festa per mio padre sono sempre giorni di pulizie… peccato che si prolunghino di festa in festa senza mai raggiungere la fine…. Ora parte anche la colonna sonora… Gipsy King o Flauto di Pan…. La sento… Feeelingggg… ohhhhh… feeling…. Altre volte per far contenta mia madre, parte diretto con tutta la raccolta di Richard Clayderman… Inizia ad avvicinarsi l’orario di pranzo e Richard suona sempre più forte per contrastare il rumore di pentole e piatti che arriva dal piano di sotto… mia madre ha sempre avuto pessimi rapporti con le sue pentole… Forse risulta loro poco simpatica, o forse sono solo le pentole ad essere dispettose… Eh si… quando cucina ed ha bisogno di una pentola, quest’ultima si nasconde sempre in fondo a tutto, e per tirarla fuori è sempre un guaio… alla fine qualche pentolino o qualche coperchio deve per forza cadere…. E avete mai sentito l’acciaio inox che cade sul pavimento di cotto? Io, dal piano di sopra lo sento mooooolto bene… strizzo forte gli occhi e annuso lentamente l’aria… si si… ne sono certa…. È il profumino dei pomodori col riso che cuociono nel forno….Questi odori e questi suoni, mi mettono di buon umore…. È ora di alzarsi… già penso che scendendo andrò a salutare mio padre e dovrò avvicinarmi quasi al suo orecchio per sperare che mi senta… Richard è nel bel mezzo di un  assolo!!! Poi andrò a dare una mano a mia madre che ancora è là a sgridare le pentole….Apro gli occhi… e d’un tratto la mia giostra si ferma… niente più suoni… niente più odori….Niente riflessi sul muro…. Quasi angosciata cerco di capire dove sono… dov’è la mia casa? Dove sono mio padre e mia madre? Lui è al mare con la sua famigliola nuova di zecca, lei mi sorride dalla cornice sul comodino….A fatica mi alzo… oggi non è festa… è solo un maledettissimo sabato come tanti altri o peggio di tanti altri e devo andare a lavorare… una carezza al mio gatto… stai tranquillo torno presto…