La mia soffitta

domenica 18 maggio


Un altro mese è passato.Poche novità dal lavoro. Corro tanto, anche con soddisfacenti risultati, ma sono cotta, davvero cotta. Non esistono sabati, domeniche o giorni di festa. Non riesco a staccare mai del tutto la spina e a volte le giornate dovrebbero essere di 48 ore l'una per riuscire a fare tutto. Spero solo che con l'apertura dell'ufficio i ritmi si regolarizzino presto.Un altro mese è passato anche sull'altro fronte e questo contatore sul monitor inizia a pesare sui miei pensieri e sulla mia vita più di un macigno sulle spalle.Le speranze, quando si è stanchi, sono come il cristallo. Basta un movimento sbagliato e si rompono in mille pezzi. E nonostante ci si impegni in mille modi, più si vuole star calmi e più le mani iniziano a tremare.Oggi ho fatto i salti mortali per vedervi tutti là e per schiantare consapevolmente il mio cuore contro una realtà che a tratti mi spaventa. Il cinismo che a volte ho verso me stessa è impressionante.Ho l'anima in subbuglio e lo stomaco a pezzi. Sarà una lunga notte questa. Io e quei due ricordi pressanti: le parole di una bambina e tutto l'amore che una nonna sa mettere in un abbraccio coi suoi nipoti.Un misto di tristezza e gelosia, pensando che queste cose nella mia vita mancheranno per sempre.