Damon my heart

4 GLI ANIMALI COME CIBO


In alcune società più industrializzate l'agricoltura è diventato un grosso affare, con lo scopo di rifornire il mercato con la massima efficienza e il massimo profitto. Gli animali sono parte della produzione; fattorie organizzate come fabbriche costituiscono la norma. Polli e tacchini, non vedono mai la luce del giorno, sono ingrassati artificialmente per il mercato, le uova sono prodotte in costruzioni in cui le galline stanno in minuscole gabbie con pavimento reticolato, dove è impedito ogni movimento naturale. Gli animali sono trasportati stretti in autocarri, talvolta a tre piani e viaggiano ore e ore senza cibo ne acqua. Queste pratiche sono l'opposto degli insegnamenti Bahá'í sul trattamento degli animali. Gli scritti Bahá'í spiegano chiaramente che tenere gli animali per cibarsene non è strettamente necessario: "Col progresso dell'umanità, la carne sarà usata sempre meno, poiché i denti dell'uomo non sono da carnivori. Per esempio il leone è dotato di denti predisposti per masticare la carne e, senza di essa muore di fame. Il leone non può brucare l'erba; i suoi denti sono di forma diversa. Il suo sistema digerente e tale che non può nutrirsi se non attraverso la carne. L'aquila ha un becco adunco, in cui la parte inferiore è più corta di quella superiore. Non può beccare granaglie, non può pascolare, perciò è costretta a prendere la carne. Gli animali domestici hanno denti da erbivori, fatti per tagliare l'erba che è il loro nutrimento. Nell'uomo i molari sono fatto per triturare i cereali. I denti anteriori, gli incisivi, sono adatti alla frutta, ecc. E' perciò chiaro che, secondo gli strumenti di cui è dotato per mangiare, il cibo per l'uomo sono i cereali non la carne. Quando l'umanità sarà maggiormente sviluppata, cesserà l'abitudine di mangiare carne." "Il cibo del futuro sarà frutta e cereali. Verrà un tempo in cui non si mangerà più carne. Il nostro cibo naturale e quello che cresce dalla terra. La gente svilupperà gradualmente il proprio intelletto fino ad accogliere la condizione di questo cibo naturale."