Creato da daniel.lopez1 il 08/08/2013

Daniel Lopez

questo blog è pulito- non ci voglio oscenità e stupidate- possono starci commenti ed immagini spinte ma non ci voglio volgarità - sono attratto da intelligenza e raffinatezza, non sopporto intolleranza e razzismo, sono contro ogni forma di violenza, non giudico mai, amo le donne ma con estremo rispetto, amo tutti i colori del mondo...

 

 

« VITAMorti di freddo »

IL GERME....

Post n°19 pubblicato il 24 Ottobre 2014 da daniel.lopez1


 

Io credo che nella natura degli uomini, ma proprio di tutti gli uomini,  esista un germe pericoloso chiamato “razzismo”.  Ciascuno di noi lo porta dentro sé,indistintamente, nel proprio DNA, e ci convive.  Anche io ci convivo. Edanche tu. E’ un qualcosa di connaturato. Chiunque di noi è indotto ad avere unistinto negativo nei confronti di chi è diverso, o di chi riteniamo tale, che sia nero,musulmano, gay,trans….

Penso che  problema quindi, sia quello di saper riconoscere la tossicità di quel germe, così da riuscire a controllarlo, annientandone gli effetti.
In un mondo in cui la multirazzialità è giusto che sia diventata la regola, gli uomini convivono con quel maledetto germe, comportandosi in maniera differente.Chi ragiona e schiaccia sul nascere ogni manifestazione di natura xenofoba, è esentedagli effetti del virus. Chi invece,  ci convive alimentandolo, siavvelena, così cadendo in quella spirale xenofoba che si traduce inintolleranza ed assurda violenza. 
Tra le molteplici facce che assume il razzismo, esiste poi quella legata alla territorialità o alla latitudine geografica, in base alla quale è da considerare inferiore chi vive più a sud di noi.
Da questo punto di vista, io me ne esco con una battuta, dicendo a tutti coloro i quali tentano di reggere questo assurdo assunto, che abbiamo sempre qualcunoche è più a nord di noi, e che gli unici ad avere licenza d’essere razzisti,sono gli orsi polari.  
Con profondo spirito autocritico, anche io ho condotto delle autoanalisi deimiei comportamenti in questo campo. Nel momento in cui qualche mioatteggiamento ha mostrato segni di debolezza (nel senso che ho manifestato incoffessabili ritrosie nei confronti degli immigrati per esempio), l’ho affrontata di petto: ho voluto “toccare con mano” nel senso stretto dellaparola il problema. 
Ed è così che mi sono concesso un bagno tra le miserie Mi sono fermato aisemafori, e con la scusa di offrire una mela, ho toccato le pelle sudata dei miei fratelli. Ho raggiunto il centro di raccolta, infernale recinto d’acciaio dove centinaia di uomini, donne e bambini stazionano accampati  in attesa di essere dislocati per le vie d’Europa, ovvero d’essere rimpatriati. Ho stretto forte a me i loro corpi magri e puzzolenti di caldo e di stenti, di acqua razionata. Ho toccato le loro mani nere e ruvide, le tuniche lerce dei pachistani, il fiato alcolizzato degli slavi, gli occhi rossi dei Somali, le labbra spaccate dei magrebini, immergendomi nei loro odori, nelle loro miserie e nei loro sogni che le immondizie non riuscivano a coprire, ascoltandone i dialetti, bagnandomi di qualche loro lacrima. 
Dovevo far soccombere quel mio atteggiamento aristocratico e raffinato e SALIRE allo stesso loro livello.  Dovevo disintossicarmi da quelle dosi di veleno che il germe mi aveva iniettato e che in circolo scorreva dentro me. 
L’antidoto, l’unico vero antidoto che potesse salvarmi da quell’atteggiamento schifittoso che preludeva ad una forma sia pur blanda di razzismo, era costituito dal “contatto” diretto.  Toccare, sentire, udire, stringere,annusare. E’ questo l’antidoto che aiuta a debellare gli effetti devastanti del razzismo.
L’antidoto è anche la conoscenza del fenomeno, isolando il germe con il ragionamento, con l’educazione, con i valori antichi della solidarietà, nel mio caso anche attraverso “il contatto”. Più in generale con la cultura.
Eccoci. La cultura, il sapere. La scuola.  Chi ci si trova dentro, ha la sua parte di responsabilità a lungo periodo sulle menti che saranno la futura classe dirigente. Voi docenti che siete dentro le classi ed avete in mano le fresche intelligenze che crescono,vi invito a tuffarvi con i ragazzi tra gli ultimi del mondo, tra il puzzo e la miseria, e “toccare, sentire, udire, stringere, annusare”. Se per me è stato l’antidoto contro il veleno del germe xenofobo che teniamo dentro, lo sarà anche per loro. 
Un grande abbraccio a tutti.

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Commenti al Post:
occhi_digatta
occhi_digatta il 28/10/14 alle 19:16 via WEB
Mio caro amico se non vivi le situazioni non puoi assolutamente comprenderle. Forse č il vero primo passo verso la scuola della vita. Un abbraccio solare
 
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