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Claudia Mori come Morgan attacca la Rai


E' infuriata la moglie del molleggiato che parla delle umiliazioni subite al momento di andare a parlare con i dirigenti Rai. Claudia Mori come Morgan non le manda a dire e nel corso di una conferenza stampa a Roma per il Roma Fiction Fest si sfoga. Nella città eterna la Mori è stata invitata per ricevere un  premio per l'impegno della sua casa "Ciao Ragazzi" che realizza fiction molto apprezzate dal pubblico come "Alcide De Gasperi" e quella su "Rino Gaetano". Ma nella serie sulle donne che la Mori ha in programma e che affronta temi come la violenza in famiglia, la prostituxzione e lo stalking  ci sono alcuni ostacoli. Una fiction inizialmente pensata sei puntate con quattro episodi d'autore diretti tra gli altri da Liliana Cavani, Margareta Von Trotta e Marco Pontecorvo. I due mancanti avrebbero dovute parlare della pedopornografia e della tratta delle nigeriane. Temi troppo scottanti e ritenuti troppo forti per la tivù pubblica. La produttrice non usa il termine censura, ma nemmeno nasconde la sua contrarietà ricordando che anche "La città dei matti" ha avuto difficoltà ad andare in onda salvo poi registrare un grande successo. "Il pubblico è pronto - dice la Mori che aggiunge di non capire come una produttrice che porta progetti di qualità e audience non possa fare una vita tranquilla. "Certe difficoltà non dovrebbero essere proprie di una tivù di stato, mi vedo chiudere la strada per motivi che non condivido e a volte mi sento umiliata come ad esempio quando vado a parlare di progetti con alcuni dirigenti ai quali non frega nulla". "Penso la censura ci sia e non solo in tivù e credo ci sia sempre stata in questi anni ancora di più ed è preoccupante per il futuro e la libertà di un Paese".