La verità fa male
In Italia nessuno è depositario della verità, ma molti lo sono della menzogna. La buona propaganda
che si faceva qualche anno fa, che diceva e non diceva, e magnificava
le virtù di questo e di quello è stata sostituita dalla normale
esplicita, spudorata, applaudita menzogna.
Il mentire non è più un’arte, qualcosa da celare, da nascondere, anzi, più è plateale, meglio è.
La menzogna è un atto esplicito di governo, viene ripetuta per darle corpo e sostanza con l’utilizzo di tutti gli spazi visivi: muri, giornali, televisioni.
All’appello manca solo la carta igienica da leggere sulla tazza del cesso, ma ci arriveremo presto.
La menzogna è usata come sovvertimento dell’evidenza, della statistica, della matematica.
Come affermazione e rivincita dei tromboni, dei politici, dei
finanzieri, dei giornalisti sulla realtà quotidiana. Che viene sommersa
e annullata da un grande nulla.
La menzogna è ormai parte integrante del buon politico, quello a cui gli italiani, ammirati da una tale impudenza,
danno il proprio voto. Anche per la loro sopravvivenza, perchè non
potrebbero sopportare la verità sulla realtà cialtrona in cui vivono.