Serendipity

Bibliotecando


Tiziano Terzani-La fine è il mio inizioUna vita allo specchio, fotogrammi di esistenza vissuta sull'onda dei grandi avvenimenti del Novecento. Un viaggio a ritroso, l'ultimo viaggio, che accompagna i suoi residui aneliti di vita, lassù, nella sua casa di campagna toscana con un cartello alla porta che chiede di non disturbare più. Lui e suo figlio a registrare una serie stupefacente di sedute che si risolvono in lunghe e appassionanti chiaccherate. Intorno il silenzio, o se vogliamo lo straripante e dolcemente rumoroso eco della natura. In questa cornice di quiete, in attesa che la vita faccia il suo decorso (sta morendo ma lo vive con senso di giornalistica curiosità, come fosse l'ultimo mistero da svelare, cosparso di una serenità esistenziale che fa invidia) Tiziano Terzani ripercorre le tappe del suo incedere su questa terra. Lui, di famiglia poverissima, capace di emanciparsi dalle strettoie di un sobborgo di Firenze e di tramutare la sua vita in un viaggio continuo, alla ricerca di senso e possibili verità, sempre distaccato dai clichè dominanti, dalle ufficialità degli organi di stampa e dagli ipse dixit di qualsiasi fonte di informazione. Scavare per capire. Oltre le convenzioni. Korea, Vietnam, Cambogia, Cina, Russia, città, paesi, villaggi e campagne di tutto il mondo. Guerra, politica, società, ma anche amore, incanto, senso di diversità. E poi montagne, a meditare. Un richiamo per l'oriente che trova il suo sfogo in un lavoro (corrispondente) che è come un perfetto abito ricamato per dissetare il suo costante senso di ricerca. Andare là dove la Storia sta scrivendo le sue pagine più importanti, là dove la gente fugge per paura e disperazione, dove la vita te la giochi con niente. E dove finisce che ti ritrovi una pistola alla tempia e per ore resti in attesa di un giudizio capitale che non avverrà per pure casualità. Il libro si colora di mille altre vicende analoghe, pregne di tensione emotiva ad esaltare il senso della Storia, il mistero del vivere e lo scorrere del tempo, come un telaio sul quale ricamare ogni pagina. Non farò opera di critica (positiva o negativa) sulla sua visione del mondo, che rimane per me, punto di osservazione schietto e affascinante a prescindere, al di là della condivisibilità o meno delle sue deduzioni. Non è proprio questo il mio piacere alla lettura. Semmai il capire come si guarda il mondo con occhi non propri. Scoprendo punti di contatto e differenze. Ed è per questo motivo che questo testo è valso per me ore di appassionante condivisione con il pensiero di un uomo che vale la pena di ascoltare e con una vita che merita di essere ripercorsa.