Serendipity

Post N° 130


Pretendere di capire una città come Napoli, per chi, come me e Michela, l'ha camminata per un giorno, sarebbe riduttivo e tristemente presuntuoso. Città affascinante, dai molteplici volti, capace di lasciarti dentro sensazioni opposte. Prevale la meraviglia, come spesso accade quando giungi da forestiero e ti lasci conquistare a cuore aperto e mente sgombra.
La chiesa del Gesù a Napoli, una tale magnificenza che ancora stento a crederci. Una facciata assolutamente particolare e poi quell'interno che avvolge l'avventore di meraviglia. Minuti di estasi indimenticabili.
Sant'Angelo d'Ischia, il nostro piccolo e stupefacente nido. Una settimana di pura poesia immersi in un minuscolo villaggio di pescatori, senza auto, senza complicazioni. Una vista splendida dal nostro albergo, a picco sul mare, la cordialità degli abitanti e la semplicità del luogo hanno lasciato un'impronta indelebile nei nostri ricordi.
Amalfi, regale cittadina che profuma di fasti passati, impreziosita da un duomo magnifico che si staglia ieratico e imperioso fra le case colorate. 
Capri, quella che si chiama una visita d'obbligo. Il posto è notoriamente splendido (non parliamo poi delle scoscese alture di Anacapri) ma un caldo africano e lo sgomitare di orde di turisti sbarcati da ogni dove, ha reso la giornata un pò affannosa. Come un  miraggio si è materializzato un chiosco che produceva granite con i limoni del posto. Una bontà e un senso di frescura impagabile in un torrido pomeriggio con il termometro costantemente sopra i 40°.
 La chiesa di San Michele ad Anacapri, con il suo pavimento lastricato di maioliche raffiguranti la cacciata dal paradiso terrestre. Sono quelle cose che illuminano gli occhi di immenso. Un piccolo francobollo d'arte che vale un'intera gita.