Serendipity

Post N° 143


Vietato alla massa. Per chi invece accetta la sofferenza come modo di vivere l'arte, questo disco è qualcosa che va oltre la musica. Sepolcrale, crepuscolare, un vero grido di dolore, quasi una maledizione, che si insinua fra le note di un onnipresente organo da chiesa, dalle matrici gotiche, noir. E' una perla del progressivo italiano, o almeno, personalmente lo è diventata dopo i primi ascolti, risalenti appena a qualche giorno fa. Un disco fuori dal comune, che porta bene i suoi anni. Tremendamente difficile se non si è disposti ad accettarlo.