Ieri per riprendermi un pò avevo deciso di fare una gita fuori porta... per staccare un pò la spina dai miei problemi. Così, zaino in spalla, alle 7:30 sono nel pullman, e parto per questo viaggio... non sono solo nel pullman, ma ci sono anke altre persone ke forse avranno la mia stessa meta. Sto andando a Procida, l' unica delle tre isole del golfo di Napoli ke ancora non avevo visitato. Tempo un quarto d' ora e siamo arrivati a Pozzuoli, dove già mi aspetta il traghetto. Neanche qui sono solo: una comitiva di ragazzi, la stessa ke stava nel pullman con me, era salita sul mio stesso traghetto e, come avevo imagginato, andavano anke loro a Procida.
La mattina presto il tempo era splendido: cielo terso e di un azzurro incredibilmente profondo, il tutto coronato daun sole ke sarebbe riuscito a scaldare anke i cuori più freddi; questo era quello ke avevo visto aprendo la finestradi casa mia, ma al porto il sole era coperto da nuvoloni grigi ke non promettevano niente di buono. Fortunatamente sull' isola il tempo sarà proprio come lo volevo io.
In quella comitiva c'era una ragazza, credetemi, bellissima. Era di una bellezza indescrivibile, sembrava quasi una principessa... si, era proprio quella l'impressione ke avevo avuto di lei. Occhi intensi e castani, proprio come i suoi bellissimi capelli, corti e lisci; non era di bassa statura, anzi, era proprio giusta... per non parlare del fisico... penso ke chi disse " Nessuno è perfetto", forse non ha mai visto quella ragazza...
Passammo tutta la travesata a scambiarci sguardi dolci, e anke quando indossava gli occhiali da sole, io mi accorgevo ke mi guardava. Sono stati attimi intensi, durante i quali tutti i miei problemi svanirono, perchè ora nella mia testa c'era solo lei. Così passò del tempo, ma non sò quanto, tanto ero perso per lei, e così finalmente arrivammo e l'impatto fu subito forte.
Procida è bellissima, davvero, ci sono un mucchio di posti caratteristici da visitare, e poi c'è il mare, che si sà, nell' isola e tutta un' altra storia. Passai la giornata a girare la città, chiedendo informazioni ai passanti, quando sulla cartina non ci capivo niente. Camminavo, camminavo e camminavo e in testa avevo solo una cosa: lei. Mi veva colpio, in tutti i sensi, sarà stata la sua bellezza, o il suo incantevole sguardo. Poeti d'altri tempi le avrebbero dedicato milioni di versi delle loro poesie. Eppure la sua bellezza mi era familiare, io già l' avevo vista da qualche parte.
L'isola, dicono, sia la più piccola delle tre, ma provate voi a girarvela tutta a piedi e cambierete idea!!! Io l' ho fatto, e senza farlo apposta, di tanto in tanto, mi scontravo con quella ragazza, e la sensazione era sempre quella della prima volta. Il ritorno, verso sera, fu simile all' andata, e c'era anke lei. Tornando a casa, ripensando alla giornata e a lei, capii ke quella non fu la prima volta ke vidi quella ragazza: era mia stessa città.
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