Dark side of Mars...

RACCONTAMI UNA STORIA - Senza di te


Non pensavo sarebbe stato così, sono sincera. Stare senza di te.Ho pensato:che vuoi che sia, con il tempo ci farai l'abitudine. Il tempo è la miglior medicina, in questi casi. Lascia passare tempo.E invece, ogni giorno che mi alzo dal letto e non ci sei più con me, ed è un giorno che non mi sembra che valga granchè la pena vivere.Non pensavo sarebbe successo anche a me, compativo le persone che si riducevano così...le guardavo, e pensavo:sono vive, dovrebbero essere contente e godersela questa vita. E invece, ora posso capire, la vita che perde di significato perchè ci si lascia, si va via, niente è più come prima.Aprire gli occhi la mattina, e già da allora pensare a tutte le cose che avremmo fatto insieme, se solo tu fossi qui con me, se avessi aperto i tuoi occhi insieme a me, nello stesso letto, stiracchiandoci insieme come gatti assonnati e facendo programmi per la giornata, che ci appariva ricca di prospettive e fantastiche opportunità da cogliere insieme, noi. Noi.Questa  è la chiave..quel "noi", quell' "io e te" che ora è diventato solo  "io"  e non ce la fa, da solo, è troppo piccolo per reggere il peso delle cose che si devono fare ogni giorno...mangiare, lavorare, respirare. Vivere. Senza il "te" a tenerlo saldo.Dovrò farci l'abitudine.Ma davanti agli occhi danzano le immagini, e non riesco a fermarle. Io e te a mangiar fuori, a esplorare posti nuovi, come quella volta che abbiamo scoperto la sorgente nascosta in fondo a quel sentiero. Io e te a comprare vestiti che  forse non avremmo mai messo, ma che era divertente vederci addosso, e ridere come matti. Io e te a mangiare gelato nel nostro parchetto, sulla nostra panchina, imboccandoci a vicenda, cercando di usare in due un fazzoletto troppo piccolo. Io e te al mare, a spruzzarci come due bambini, inseguendo le onde e gli ultimi raggi di sole che si adagiavano su quella sabbia cristallina. Io e te che ci capivamo al volo, e ridevamo per cose che solo noi potevamo capire, sotto gli sguardi curiosi degli altri. Io e te a strafogarci di pizza tutte le sere per una settimana di fila, a rubarci le patatine al McDonald's, a bere Coca cola come se fosse Chardonnet d'annata.Io e te.E ognuna di queste istantanee a colori è una stilettata al cuore, che mi lascia svuotata e priva di quella parte di me che hai portato via con te, e che invece di diminuire, con il tempo è aumentata, diventando metà di me, poi tre quarti...finchè ora la parte più grande di me ce l'hai tu, lì con te.E la parte che è rimasta a me è troppo esigua per riuscire a sopravvivere. Mi manchi semplicemente come potrebbe mancarmi, appunto, la parte migliore di me.Mi sento vittima della più grande ingiustizia al mondo, eppure non sono l'ultima  nè l'unica. Patisco semplicemente le pene che migliaia di anime hanno patito prima di me, e che migliaia patiranno ancora...perchè d'amore forse non si muore, ma ci si spegne, lentamente, a poco a poco, senza accorgersene.Accarezzo la tua fotografia, dove sorridi solo per me, ammiccando con quegli occhi che solo a guardarli ci vedevo dentro il sole. Come se volessi dirmi che sei ancora qui con me, solo, io non ti vedo.Poso la rosa rossa  che ho in mano sulle lettere dorate che, in eleganti svolazzi, formano il tuo nome sul marmo della lapide. E, mentre la pioggia si mescola e si confonde con le lacrime che mi scorrono sulle guance,mi dico che darei qualsiasi cosa, tutto il resto della mia vita, fino all'ultimo, inutile respiro, solo per poterti sfiorare ancora una volta.