Dark side of Mars...

RACCONTAMI UNA STORIA - The other side


Eccomi qui.Per quante volte si possa immaginare questo momento, non è mai come te lo aspetti.La gente si accalca intorno al mio corpo, steso a terra, con un lenzuolo bianco a coprirmi il viso e quello che rimane di ciò che una volta era il mio orgoglio, ore di palestra per scolpire i miei  muscoli guizzanti, che tuttavia non mi hanno salvato dall'impatto.La moto, la mia bellissima, adorata moto, giace spezzata poco più in là.Provo già un senso di distacco, non mi dispero come dovrei al pensiero di averla distrutta. Forse perchè so che non la guiderò più, che non mi servirà in questa dimensione di cui fatico a prendere le coordinate, dove non ho più necessità di respirare, di tenere gli occhi aperti, di sorridere, di soffrire e di emozionarmi.Ma mi va bene così, non desidero nulla di quello che avevo, una sublime indifferenza è scesa a portarmi l'oblio di ciò che non potrò mai più avere, ed è una sensazione di pace benedetta a cui mi potrei abituare.Mi avvicino, vedo il mio sangue che si è già rappreso sull'asfalto, sui miei jeans di Armani, sul giubbotto di pelle che portavo sempre, anche nelle occasioni speciali, un mio vezzo di motociclista, sui capelli lunghi e ricci che mi sfioravano le spalle.Niente. Non riesco a provare niente, così mi alzo, passo tra le persone che guardano, con l'avidità e la curiosità del macabro che contraddistingue l'essere umano, ma che non mi degnano di uno sguardo, mentre mi allontano dal mio ultimo istante di appartenenza al mondo dei vivi.Incredibile come le cose che osservavo ieri con gli occhi della possibilità e della certezza del domani, oggi siano già sbiadite, a poche ore dalla mia morte. Guardo le vetrine senza realmente capire il senso di quella merce per cui dare in cambio dei pezzi di carta, guardo le persone che si affannano e corrono senza sapere che magari questo è il loro ultimo giorno, e forse dovrebbero essere da qualche parte a divertirsi, e non con quelle facce cupe a cercare di accparrarsi l'ultimo posto sulla metropolitana nell'ora di punta.Passo, e cercando nei loro occhi non vedo nulla.Mi è indifferente, come ormai tutto il resto. Sono lontano anni luce, non riesco a trovare nessun punto di contatto con questo mondo, che solo un'ora fa amavo così tanto, e così spasmodicamente ero convinto di tenere in pugno, nell'illusione dei miei trent'anni..Poi...mi sento d'un tratto come risucchiare l'aria dai polmoni..se non fosse che non ho più polmoni che necessitino di aria..ma la sensazione è quella, un pugno nel plesso solare che ti lascia tramortito. Mi giro, mi guardo intorno: ovviamente nessuno può vedermi o toccarmi, tutti mi passano accanto, o attraverso se preferite, ma sempre con la più totale indifferenza.Come se qualcuno mi trascinasse, giro sui miei passi e torno indietro, sul luogo della mia morte. Il capannello di curiosi è stato disperso dalla polizia, vedo la macchina che mi ha fatto sbandare ancora ferma a pochi metri dal mio corpo, le portiere aperte, un uomo che si tiene la testa fra le mani. Vorrei dirgli che no, che non si preoccupi, che se fossi andato più piano magari non sarebbe finita così, ma che magari era destino...Irresistibilmente attratto, come da una calamita, mi avvicino ancora. La sensazione che mi manchi l'aria non svanisce, anzi, aumenta ancora ad ogni passo.E finalmente ti vedo, inginocchiata accanto a me, con quel vestito a fiori che avevi promesso di mettere per me, quel nastro viola tra i capelli che non riesce mai a trattenere i tuoi ricci, così simili ai miei, le tue mani che hanno scostato il lenzuolo e sono sul mio viso, sporche del mio sangue...Allora, d'un tratto, quella sensazione di totale apatia e abbandono svanisce, e tutte insieme mi colpiscono emozioni che non so più se mie o tue...so solo che hanno la forza di un uragano, e mi fanno vacillare e perdere l'equilibrio...disperazione, sgomento, urla che sembrano provenire da galassie lontane..Crollo in ginocchio, mi mancano le forze. Se fossi ancora umano, direi che mi serve una mano per rialzarmi, ma qui non può darmela nessuno. Incapace di distogliere lo sguardo, vedo le tue lacrime, i tuoi singhiozzi, le tue mani ancora su di me, sui miei capelli intrisi di sangue ormai, sulla mia maglietta, sul mio giubbotto..il poliziotto che tenta di farti rialzare e che tu respingi con un gesto solo...Mi dispiace.Vorrei poterti confortare, ma ora la verità si è fatta strada in me.Perchè so che tu piangerai, ti dispererai, avrai voglia di morire, ma in qualche modo inaspettato, la vita troverà il modo di riappropriarsi di te, di legarti ancora all'amore, all'amicizia, al sorriso. Non adesso, ma ci riuscirà.Invece io resterò qui, incorporea esalazione di quello che ero e che non sarò mai più, ma legato a te, indissolubilmente, che sei stata il solo desiderio che non posso smettere di volere.Quanto è lunga l'eternità, se misurata con la distanza che ci separa e che mai più potrà essere colmata?Avrò tutto il tempo di scoprirlo.