Dark side of Mars...

RACCONTAMI UNA STORIA - Una giornata per me...e per te


Detto, fatto.Per quanto possa essere indecisa a volte, ai limiti dell'esasperare persino me stessa, poi ci sono quelle altre volte in cui prendo e parto. Così. Senza starci a pensare.Ho una domenica libera, la mia vita tra le mani e il futuro è oggi.E' bastato un piccolo accenno, banale, durante una conversazione tra amici: "Come mi piacerebbe prendermi una giornata per me."E io, che sono fortunata e quella giornata ce l'ho qui, tra le mani, non la voglio perdere. Così mi bastano due click, la ricarica alla Postepay per il biglietto, il Bancomat, due cose nel mio zainetto, Jeans, maglietta, scarpe da ginnastica...e mi ritrovo su un treno che in tre ore scarse mi porterà nella città dei sogni, quella che da sempre ho nel cuore e non vivo mai abbastanza. Da Milano a Roma, una manciata di ore per vivere il mio sogno da Cenerentola che svanirà al fischio dell'altro treno che oggi pomeriggio  mi riporterà a casa, non prima di avermi regalato un pò di tempo per me sola, una cosa preziosa e rara.Mentre il paesaggio scorre veloce davanti a me, pregusto già la frizzante atmosfera della capitale, il ritrovare, come vecchi amici, tutti i posti che nel corso degli anni ho visitato appena ho potuto e sono scolpiti nel mio cuore: Castel S. Angelo,  il Lungotevere, Piazza S. Pietro, il Colosseo...forse troppe cose da vedere nelle poche ore che ho a disposizione, ma che mi fanno sorridere lo stesso e ammiccare al mio riflesso sul vetro del finestrino, serena, felice.Scendendo dal treno, inspiro a pieni polmoni quell'aria che già, non so perchè, mi sembra con un sapore diverso. Il sole indora i tetti delle case e brilla sui binari, una promessa di tepore primaverile che mi scalda l'anima. Eccomi qui, poche fermate di metro e sono subito affacciata sul Tevere, che scorre placido come se mi stesse aspettando per dirmi che sì, che ho fatto bene, che ci voleva questo attimo per me che fermasse il tempo e mi restituisse il sorriso...Poi, non so come e non so da dove, sei spuntato nei miei pensieri, una vocina insinuante come una tentazione, alle quali sai benissimo che non sono per niente brava a resistere. Piano piano, come un tarlo, ti sei insinuato nei miei pensieri come una possibilità reale e vicina, proprio lì, a pochi passi, non devo fare altro che allungare la mano e toccarti. Solo un'occhiata, mi dico, male non fa.E, come se fossero dotati di una loro volontà, i miei passi mi riportano alla metro, la riprendo fino alla tua fermata, quella posizione che mi avevi mandato con Google Maps, quando mi hai detto :perchè non vieni...io ci sarò.E invece ho scelto di non dirti nulla, per non essere una tentazione troppo grande, forse in realtà per non avere una tentazione troppo grande. Ma sto già scendendo alla fermata che riconosco, camminando per quelle strade che tante volte mi hai descritto nelle nostre telefonate, ecco, lo sapevo,  non riesco a trovare parcheggio, stanno facendo i lavori, lascio la macchina vicino scuola. Eccola lì la scuoletta, nemmeno tanto piccola, vicino casa tua, il cantiere sulla strada, tanti palazzi che si assomigliano e da uno qualsiasi dei quali potresti uscire tu, con le chiavi in mano e la solita fretta, sono in ritardo, devo correre...Solo a questo punto realizzo che potrei effettivamente trovarmi di fronte a te, che mi riconosceresti perchè hai le mie foto, perchè ci siamo visti via web, perchè comunque mi riconosceresti non appena posati gli occhi su di me, lo so. E tutto ad un tratto quella vocina non sembra più tanto giudiziosa, mi sento un'intrusa in un posto e una vita che non mi appartengono, così, precipitosamente, faccio dietro front e corro verso la fermata della metro...così velocemente che vengo colta di sorpresa dallo stridore di gomme di una jeep grigia che mi manca per un pelo."Ma che cavolo..." Non può essere. Va bene le coincidenze, ma così, destino, esageri, ti avviso. Quante probabilità ci potevano essere...e invece...Quella voce, la riconoscerei tra mille.Ignoro l'istinto che mi direbbe di proseguire a testa bassa e darmela a gambe, e, semplicemente, alzo gli occhi e ti guardo, mentre, sul tuo viso fuori dal finestrino, passano a fasi alterne rabbia, stupore, dubbio, incredulità...e alla fine esplode il tuo sorriso, che ti illumina tutto, come sempre, che si specchia nel mio di bimba che ha combinato una marachella troppo grossa, ma che spera che sarà perdonata e capita."Non ci credo! Tu...qui...ma come...? Ma perchè non me l'hai detto, sei scema??"Rido, forte, mentre scendi al volo dalla macchina lasciandola aperta in mezzo alla strada, senza curarti dello strombazzare dei clacson dietro di te, e mi afferri come la sorpresa più bella che mai ti saresti aspettato di trovare. Ti abbraccio, dopo tutte le volte che te l'ho detto e te l'ho scritto, e ti stampo un bacio da bambini, di quelli che se usassi il rossetto ti lascerebbe un bel segno rosso sul viso.Rido, e penso che la città dei sogni alla fine me ne ha regalato uno ben oltre le mie aspettative. Ogni tanto succede, ed è quando le forze dell'universo cospirano per renderti felice.