Dark side of Mars...

RACCONTAMI UNA STORIA - SLIDING DOORS -


 Mi lasci andare, e io ti stringo la mano e mi allontano, lentamente.Ad un certo punto ci siamo girati entrambi, ci siamo rubati l'ultimo sorriso, l'ultimo scintillio di sguardi...Mentre arrivavamo in stazione, scherzando, mi hai accusato di rallentare il passo, ma forse lo stavo facendo davvero, inconsapevolmente, anche se sapevo che tu dovevi tornare al lavoro.Perchè sapevo che questi istanti non sarebbero tornati mai più, e volevo godermeli fino all'ultimo...la nostra stagione... COSA SAREBBE SUCCESSO SE... UNO...Mi volto e  continuo a camminare. Appena entro in stazione, le note di una canzone vecchissima e struggente, "Take my breath away" dei Berlin...una vita fa.Odio quando gli stramaledetti segni continuano a tornare...Sento ancora il tocco delle tue labbra sulle mie...Ci passo un dito, come a volerne catturare il ricordo...Lo sapevo che  avrei corso questo rischio, rendendoti reale.Infilo il biglietto nell'obliteratrice, scendo le scale, mi ritrovo sulla banchina, il mio treno è già visibile in fondo alla galleria. Arriva, con uno sferragliare di rotaie, e  le porte che si aprono mi ricordano in modo così reale "Sliding doors" che per un attimo mi volto a guardare le scale. Ma non c'è nessuno, a quest'ora la stazione è deserta, e allora mi decido. Il destino è quel che è, non può essere cambiato, nemmeno se lo desideriamo più di ogni altra cosa al mondo.Entro, e quelle stesse porte si richiudono.Su di te, su di me, su di noi, su tutto quello che poteva essere e mai sarà.    DUE...Appena entrata in stazione, le note di "Take my breath away" dei Berlin mi arrivano dritte al cuore.Sarà che ho ancora la sensazione del tocco lieve delle tue labbra sulle mie...Prendo il cellulare e ti mando un messaggio."Dagli altoparlanti della metro..."Take my breath away" dei Berlin...te la ricordi? :)"Aspetto due minuti, sicuramente il mio catorcio non avrà campo, sotto.Tre minuti.Non rispondi.Ancora un minuto. Due.Arrischio persino un'occhiata all'ingresso della stazione, ma lo so, sono una stupida, già hai rimandato tutti gli impegni perchè ho fatto la genialata dell'improvvisata, so che il lavoro ti aspetta, che abbiamo già rubato troppo tempo.L'indecisione non è mai stata nelle mie corde, quindi mi avvio a passo sostenuto verso la stazione, senza voltarmi più indietro, una sequenza calcolata, biglietto, scale, scelgo la direzione, banchina, attesa.Dopo qualche minuto, si sente già il rumore dello sferragliare del treno in fondo alla galleria. Raccolgo borsa e giacca e mi preparo. E' quello giusto, frena, si ferma, le porte si aprono davanti a me.Faccio un passo per salire...e resto bloccata da due braccia che mi avvolgono in un abbraccio...stretto...Riconoscerei tra mille quelle mani che ritrovo intrecciate sulle mie braccia, il braccialetto dell fortuna colorato e quello di acciaio sul tuo polso..."Non andare.""Ma devo. E tu devi tornare...""Non importa. Non ti lascio andare, adesso."Sento il fischio di chiusura, siamo ancora fermi in mezzo alla porta della metro, ma sento che non vuoi costringermi, che nonostante il tuo abbraccio sia saldo, se io volessi mi lasceresti andare.Ma esito, e il macchinista si sporge dal primo vagone e ci guarda, stupito, per un attimo, prima di trattenere il sorriso e gridarci: "Ma allora?? La signorina sale o no??""Allora?" mi ripeti tu, sempre tenendomi stretta, affondando il viso tra i miei capelli, "La signorina sale o no?"E sento il tuo sorriso anche se non lo vedo, sento i tuoi occhi illuminarsi mentre arretro e faccio un cenno al macchinista, che fa un gran sorrisone e rimanda il segnale di chiusura porte. Un boato  esplode dall'interno del vagone, dove una decina di persone si è goduta la scenetta da film e ora applaude, osservandoci sorridendo, io e te stretti in un abbraccio che guardiamo la metro ripartire senza di me. E' destino che dovunque andiamo attiriamo la curiosità della gente, non so perchè..."Brava signorì!""Così si fa, ragazzo!""Evvaiii!!"Mi giro lentamente verso di te, senza sciogliere il tuo abbraccio, anzi, mi sistemo bene fra le tue braccia, anche se ci sono 30 gradi e l'estate...fuori e dentro di noi."Perchè sei tornato?""Perchè oggi eri bellissima mentre arrossivi."E naturalmente, risento il familiare calore risalirmi le guance, non credo di essere mai arrossita tante volte in tutta la mia vita come nell'ultima mezz'ora. "Io l'ho detto subito che eri un Guaio.""Non ci provare Tetrah...ehehe..."Rido, ai soprannomi che ci siamo dati, e che sono solo nostri. E poi ti guardo, ancora stretta fra le tue braccia, ma tanto ci sto così bene che non vorrei che ti staccassi mai. Ma tu allenti la presa e poi mi lasci, ma solo per spostare le tue mani sul mio viso, e guardarmi sorridendo, senza parlare.E ti brillano ancora gli occhi mentre lo fai, e io penso che potrei perdermici, nei tuoi occhi.Se....Già, se.