Dark side of Mars...

RACCONTAMI UNA STORIA - Il prezzo dell'eternità


Aggiusto la camicia con gesti studiati e regolari, ho imparato a fare a meno di uno specchio per essere sempre impeccabile nella mia sobrietà. Non mi manca la mia immagine riflessa, è solo un'eco di un tempo lontano e perduto per sempre, la mia dimensione odierna è talmente appagante che anche le cose a cui ho rinunciato - poche, per la verità - sono ormai sbiadite icone in un passato sempre più nebuloso.Dappertutto, in questa stanza, i segni della tua presenza: polvere di cipria sparsa sul ripiano di marmo del comò, una calza autoreggente nera sul letto, il tuo vestito appeso all'anta dell'armadio, in attesa di essere indossato.E nell'aria, quella fragranza che sa solo di te, che solo io posso cogliere, e sono beato di farlo, inspiro a pieni polmoni quell'essenza che mi dice che tu sei qui, sei vicina, sei solo nell'altra stanza a fare la doccia, ma tra poco entrerai e mi avvolgerai con il tuo profumo inebriante e sensuale.Eccoti, infatti. Spalanchi la porta e ti vedo, avvolta nell'accappatoio bordeaux, con gli occhi brillanti e il tuo sorriso aperto e malizioso, con i capelli ancora umidi che cominciano già a formare quei riccioli di seta che ti scenderanno, morbidi, sulle spalle, che più tardi, stanotte, io potrò attorcigliarmi alle dita e passarmi sul viso, sul corpo, mentre ti stringo a me come la cosa più preziosa al mondo.Buffa la sensazione che, nonostante nella mia condizione io possa avere praticamente tutto quello che possa desiderare, abbia scelto te. Te che sei una ragazza fragile e forte, un'anima lucente che ha saputo inebriarmi del suo profumo e spingermi a uscire dalla mia brama di solitudine, a cui mi sono ormai abituato da tempo immemorabile, per attirarti a me.All'inizio è stato facile come sempre, sono abituato che il mio fascino sia una cosa che semplicemente esiste ed è palpabile, come l'aria che respiri, una cosa a cui tu non sapevi di non poter resistere, e che ti ha fatto rendere conto solo troppo tardi della trappola in cui sei caduta.Ma poi. Poi è stato come strappare in mille pezzettini quel copione a cui sono assuefatto, e gettarli al vento che li ha dispersi e mai più rimessi insieme.Le mie certezze, la mia sicumera di esperto viaggiatore del mondo e del tempo qual sono, le mie arti affinate nel corso di una vita che ha visto più cose di quanto se ne possano umanamente immaginare...niente hanno potuto contro la tua disarmante semplicità, il tuo abbandono totale, la tua complessità variegata che mi ha spinto a indagare tutte le sfaccettature che mi offri, come un arcobaleno di cui non ci si stanca mai di ammirare i colori.E io non ho potuto fare a meno di cedere, mentre era previsto che cedessi tu,e i ruoli si sono rovesciati.Io, che sono qui da un tempo che scorreva immoto finchè tu non hai rimesso in moto la ruota panoramica...mi sono scoperto appartenere ancora ad una vita che per forza di cose non mi appartiene più. Volere te, e volere tutto, e volere che tu prenda tutte le parti di me, anche quelle innominabili.Allora ho giocato d'azzardo, quella sera, ti ho mostrato quello che mai sarebbe da mostrare ad un essere umano, il mio essere meraviglioso e terribile, sicuro che ti avrei persa per sempre, già rassegnandomi al tuo voltare lo sguardo dei tuoi bellissimi occhi scuri come la notte in un'altra direzione...E invece tu mi hai stupito ancora.Sei rimasta lì, accanto a me, con il tuo sguardo serio fisso nel mio, con tutte le domande che hai rimandato a un tempo più clemente, che non avesse l'urgenza di me e di te insieme, l'uno nell'altra, abbandonati al nostro essere così diversi, eppure così sorprendentemente affini e necessari alla sopravvivenza di entrambi.Più tardi, c'è stato tempo per tutto il resto. Ma tu sei rimasta accanto a me, fedele nel comprendere ciò che non avresti mai dovuto, inflessibile nel non rinunciare neppure per un attimo a vivere quello che il tuo essere donna, e umana, ti avrebbe concesso, offrendomi tutta te stessa e anche di più, rifiutando l'onere e l'onore di quel dono che io ti avrei dato solo per non perderti...Ti afferro per i lembi della cintura dell'accappatoio e ti attiro a me, immergendo il viso nel tuo collo che profuma di gelsomino..sono sensibilissimo agli odori, il bagnoschiuma, il profumo, la crema per il corpo, ma sotto...sotto riesco ad individuare quella fragranza che è solo tua e che disperde i miei sensi nell'oblio come una droga.Qualcun altro, lo ha detto, recentemente, anche se non poteva certo sapere quale verità fosse nascosta in quelle parole, di quale razza antica e mai estinta stesse parlando, nel suo delirio di fantasia:"Tu sei la mia qualità preferita di eroina."E mentre mi offri il tuo collo, come una promessa di estasi a cui non so rinunciare, mai, anche se so sempre fermarmi al momento giusto, mentre affondo dentro di te ed il tuo sapore divino mi inonda la bocca e la gola, penso che per un istante così, potrei dare in cambio tutti i secoli passati e quelli che mi si spalancano davanti. Solo...per questo istante perfetto. Solo per te e me insieme.E' molto di più di quanto l'eternità intera possa offrire.