Dark side of Mars...

RACCONTAMI UNA STORIA - Il visitatore


 ARTEMISIAEccoti, di nuovo.Puntuale, come tutte le mattine, sul mio profilo, sul mio blog.Ormai ho imparato ad aspettarti, riconosco persino gli orari. Arrivi, fai un giro, non posso sapere quello che leggi o cosa cerchi, ma sei diventato un visitatore silenzioso e costante che mi lascia la sua presenza, il suo marchio sul profilo, il suo dirmi "sono qui". Oggi sei arrivato anche una volta nel primo pomeriggio, avevo appena pubblicato un racconto, è stata una bella coincidenza per me, anche se naturalmente non posso sapere se lo hai letto, se sei un visitatore attento, di quelli che spulciano i commenti e vanno indietro nel tempo, o se il tuo passaggio è distratto, solo una manciata di secondi per vedere la "copertina" senza andare oltre...TIMECARDSono qui, di nuovo.Non riesco a resistere al tuo richiamo, anche se ci hai messo un pò ad accorgerti della mia presenza. E' da tempo che passo, che mi improvviso spettatore non invitato nella tua vita e nelle tue giornate passate qui, in un'altra dimensione che scorre con tempi e ritmi solo suoi. Tu non lo sai, probabilmente nemmeno te lo ricordi, pensi che sia io a venirti a vedere, ad averti trovata per caso in questa marea disordinata di avatar che ogni giorno si srotolano per la rete, e invece no. Sei stata tu, tu a venirmi a cercare, a risvegliarmi da quel torpore in cui mi credevo avvolto senza possibilità di fuga, a lasciarmi il segno sul quel profilo che ormai non aprivo più da tempo,  lasciandone l'impronta come un tatuaggio sulla mente, sin dalla prima volta che ho letto il tuo nick, che ho immaginato quel battito d'ali. E non lo saprai mai.ARTEMISIAOggi quando ti ho visto non ho resistito. Ho dovuto venire a vederti. E' bastato un attimo, ed ero da te, sul tuo profilo scarno quanto il mio è strapieno, di musica, di colori, di me. Sono passata sul tuo blog, e ho visto che è fermo al 2012...sono curiosa, sfoglio comunque i post, scritti in un modo che mi affascina e mi intriga, non riesco a staccarmi e continuo a leggere, procedendo a ritroso, come Alice nel paese delle meraviglie.TIMECARDSei venuta, finalmente, ti ho aspettato. Con pazienza, con tutta l'arte di cui sono capace, come un incantatore ho atteso che venissi a me, prima tra quella descrizione che tanto mi somiglia, poi tra le mie "pagine", antiche, ingiallite ed erose dal tempo, ma sempre mie, tra i cocci dei miei sogni infranti e le mie ribellioni violente e fiere. E' come averti fra le mie braccia, per la prima volta, e come un amante a lungo bramoso di possedere l'oggetto del suo desiderio, ti stringo idealmente a me, contando le tue visite, immaginando i tuoi momenti passati tra le mie carni fatte di parole, chiedendomi se avrai colto tutti i simboli della mia mente desiderosa di aprirsi a te...ARTEMISIAVengo sul tuo blog quasi ogni giorno ormai, quel blog che ostinatamente continua ad essere fermo sul 2012 come un calendario dimenticato e perso... Leggo avidamente, trovo alcuni post fatti solo di un simbolo, a cui qualcuno che ormai si è perso risponde, la mia fantasia galoppa verso storie di amori lontani; altri pieni di ardore e passione, mi chiedo che fine abbiano fatto, che ne è stato di tutto quello che eri nel lontano 2007, mi chiedo dov'ero io mentre tu scrivevi, innamorato forse, di  qualcuna che adesso è andata via, chiuso per sempre, finito. Mi chiedo se oggi tu rilegga ancora quelle frasi, se tu abbia qualche rimpianto, oppure no.TIMECARDVieni...vieni...io ti aspetto. Aspetto pur sapendo che la mia curiosità è destinata a rimanere insoddisfatta mentre tu stai dissetando la tua, in questo impari e inversamente proporzionale scambio di sapere, perchè non saprò mai esattamente quello che hai visto e che hai capito, cosa hai scoperto e cosa no dei miei codici crittografati e oscuri. Sono pago di leggere:  "Artemisia ha visitato il tuo blog" senza poter sapere dove, come e quanto, senza poterti chiedere di scrivere un commento, di farmi sapere che pensi, mentre ti immagino silenziosamente assorta in un tempo che fu, e che per mia scelta resterà l'unico di cui avrai traccia, alimentando questo paradosso tra un morto blog e un redivivo me.ARTEMISIAHo scoperto la musica. Come ho potuto fare a non vederla prima, quella nota musicale seminascosta in mezzo al biancore assoluto che inghiotte anche le parole, devo evidenziarle per leggere, ma l'ho capito subito, che quei post vuoti erano lì per dirmi che si sarebbero svelati a un occhio appena appena un pò più curioso del normale. E che sorpresa, ritrovarci le mie canzoni, resto un  attimo interdetta ma non può essere altro che una coincidenza, chiaramente il blog non è aggiornato da tantissimo tempo. Allora resto semplicemente lì a far scorrere le note che sono le stesse che ci sono sul mio profilo, senza pensare a nulla.TIMECARDCi sei arrivata forse, al motivo per cui mi hai colpito, subito. Perchè ho ritrovato in te quello che avevo sepolto in me, ma non ho modo di sapere se tu abbia scoperto che quei numeri sono in realtà musica, la mia. Che è anche la tua. Pensaci, Artemisia.ARTEMISIAE' tantissimo che ci sfioriamo senza toccarci realmente. Una volta, scherzando con un amico, qui, gli ho detto che notavo che i profili che venivano a farmi visita regolarmente, senza mai contattarmi, dopo un pò li ritrovavo blindati, come una specie di estremo commiato, di "suicidio" di massa. Va bene che ho un profilo un pò tetro, ma così si esagera, ho scritto, con tante faccine di risate. Poi mi ha colpito la folgorazione che avresti potuto farlo anche tu, di scomparire da un momento all'altro, e allora ho temuto di non vederti più, di vedere quel lucchetto maledetto anche sul tuo avatar, e ho cominciato ad aspettarti con lieve ansia, come se ti avvolgessi idealmente in un abbraccio, coccolandoti: non andar via... Ma tu sei rimasto, e un giorno, venendo da te, ho visto che avevi il mio stesso sfondo. Mi ci è voluto un attimo, ero così concentrata sul blog che onestamente me lo sono chiesta mille volte, ma non ricordo se fosse così anche prima,  e credo di poter dire di no. Allora, se l'hai fatto per me...è bello.TIMECARDChissà, mia piccola Artemisia, se vedi le piccole cose che ti dono, i piccoli segni che ti lascio come le briciole di Pollicino, per condurti da me, ancora, più vicino, ancora di più, fino a sfiorarmi quell'anima intorpidita e gelida che brama il ritorno alla vita... Faccio il mio lavoro, ti consegno le chiavi...poi sarai tu a decidere come usarle, le farai andar bene a questa serratura un pò arrugginita e consunta ma ancora funzionante. Forse.ARTEMISIAHo deciso di scriverti.Ma poi non ho il coraggio, in effetti, vista la mia fantasia, potrei anche essermi fatta un gran bel film, e mi immagino la tua risposta, secca e un pò scocciata, che so, del tipo: guarda che lo faccio per caso di venire aul tuo profilo, guarda che ogni mattina faccio il giro come tanti e ci capiti in mezzo, che pensieri fai, che vuoi da me, cose così.Oppure il silenzio, quello che temo di più, scoprirmi e avere in cambio...niente.  Allora farò quello che so fare, scriverò un bel post in cui almeno ti faccio sapere che ti vedo, che ci sono anch'io con te, che mi piacerebbe che tu riprendessi a scrivere sul blog, che quello che hai lasciato scritto nel tempo mi piace. E io intanto te l'ho detto, poi sta a te.TIMECARDStamattina mi hai sorpreso. Apro il tuo blog, come tutte le mattine, e leggo. Poi rileggo. Non può essere rivolto a me, magari chissà quanti vengono a vederti senza scriverti, non sarò poi così tanto originale. Ma le tue parole mi lasciano una scia dentro, e mi è impossibile ignorarle, così scelgo di credere alle mie sensazioni e so che ci sono riuscito, piccola Artemisia, ad aprire un varco e giungere fino a te, a dirti che ho scelto il silenzio per parlarti ogni giorno. A dirti che tu, come sei, traspari da questo mondo virtuale con la tua freschezza, la tua allegria di ogni giorno, che ti ho vista mutare sotto i miei occhi e lasciar passare ogni parte di te, quella oscura e quella luminosa, e mi piaci, con i tuoi commenti ironici e il passare dall poesia allo spettacolo di Teatrante, come qualcuno dei tuoi amici ti ha definito, con uno schiocco di dita, mi fai sentire vivo.ARTEMISIANon hai scritto, me l'aspettavo. In fin dei conti non ho messo nessun riferimento, non potevi sapere che fossi tu quello di cui parlavo, non ho avuto il coraggio di mettere chiari riferimenti al tuo nick perchè non sarebbe stato giusto mettere sotto gli occhi di tutti quello che è solo nostro, forse neanche nostro in realtà, facciamo mio e tuo che è diverso da dire nostro. Ma avrei voluto scriverti io, dirti: l'hai capito che il post di oggi era per te, vero? E come al solito non ho avuto il coraggio, che vigliacca che sono, troppa la paura che tu risponda cadendo dalle nuvole o non risponda affatto, così cancello senza inviare e mi rimetto a leggere il tuo blog.TIMECARDTi sto mandando un altro messaggio cifrato, lo vedi? lo leggi, tutti i giorni? A volte faccio solo quello, quando vengo da te, tante volte, attirato dal non sapere mai cosa ci troverò oggi, una sorpresa, che  è una novità per questo stanco me che ormai ha visto tutto e accoglie le cose con cupo disincanto.Non mi deluderai, lo coglierai perchè sei tu, e io ti ho scelta, ti scelgo tutti i giorni.ARTEMISIADa un pò vieni sempre sulle mie foto, dovresti aver capito che non le aggiorno da secoli, tanto foto mie non ne metto, non ne metterò mai. Ma tu, imperterrito, tutte le volte vieni a vedere in ordine sparso, profilo, blog, foto, più spesso solo foto, che strano, non capisco. Poi...un giorno...un'illuminazione...faccio come il tuo fare mi suggerisce, finalmente apro le tue...eccoti...sei là per me. Incredibile, anche qui le coincidenze mi colpiscono, una foto che ho messo in un vecchio post, fra le tue, e poi tu, in mezzo ai tuoi libri, come se mi aspettassi da tanto, aspettassi di dirmi questo. L'ultima cosa che mi sarei aspettata di trovare , la tua foto, ma forse tu non te la ricordi nemmeno più. E comunque, ciao, Timecard, adesso ti vedo.TIMECARDEccoti, finalmente. Sapevo di aver fatto la scelta giusta, sapevo che non mi avresti deluso, mia piccola Artemisia, che saresti giunta, passo a passo fino a me, che ti sto aspettando qui, tra i miei libri e le mie cose, la mia foto sovraesposta rossa come le tue scritte, come se fosse intrisa di sangue, quello che versa quotidianamente la mia anima ferita, la mia espressione indifferente e la mia posa noncurante, ma sono qui per te.ARTEMISIAHo letto tanto, ormai mi sembra di conoscerti, e da ieri ancora di più. E' vero, manca il confronto che c'è di solito con gli amici blogger, ed in questo sono svantaggiata perchè tu mi vivi quotidianamente, sai cosa penso, cosa scrivo, come scherzo con gli amici, mentre io conosco solo il tuo tormento e la tua passione fermi al 2012, cristallizzati nel tempo come una chimera. Ho deciso, scriverò un racconto per me e per te, una cosa mia da regalarti, anzi, questa volta sarà una cosa "nostra", finalmente, perchè anche se la tua parte la scriverò io, stavolta so che se davvero vorrai,  non avrai possibilità di fraintendimenti, saprai che si parla di noi, gli altri non capiranno ma tu sì. Voglio vedere se davvero sei qui per me. Voglio conoscerti, finalmente, come sei nel 2013, non nel lontano 2012, visto che sei ancora qui. Con me. Tutti i giorni.Mi sistemo sul divano, con il portatile in grembo, come sempre quando scrivo, ed inizio la storia:"Eccoti, di nuovo.Puntuale, come tutte le mattine..."TIMECARDStamattina apro il tuo blog, come sempre. Ci sei riuscita. Mi hai stupito, hai trovato da sola il tuo modo per arrivare fino a me.Quella storia. Non c'è il mio nick e nemmeno il tuo, ma siamo noi, inconfondibilmente noi, ed il nostro tortuoso cammino che è giunto ad un bivio, dove io l'ho portato. Sono curioso di sapere come mi hai immaginato, sai, piccola coraggiosa Artemisia. Devo ammettere che, per una volta, non so come potrebbe andare a finire, e questa cosa mi piace come non mai. Sorrido, incredibile, non lo facevo più da tanto, ormai.Metto giù la tazza del caffè, ed inizio a leggere:"Eccoti, di nuovo.Puntuale, come tutte le mattine..."