Dark side of Mars...

Raccontami una storia - Il giorno dei giorni


                                                                      Diario,  9 settembre 2063Amore mio,non ci credevi che sarei stata ancora qui a scrivere, dopo così tanti anni…eppure scherzando, un giorno te lo avevo detto, che smetterò di scrivere solo quando smetterò di respirare :)Forse la mano mi trema un po’, gli occhi si appannano e devo fermarmi ogni tanto a riposare e riconnettere le idee, ma eccomi ancora qui, con il mio e-writer, rifiutandomi come sempre di cedere alle diavolerie moderne. Fosse per me, terrei ancora in mano carta e penna, forse.E ti scrivo oggi, qui, seduta al balcone, su quella vecchia tua sedia a dondolo che ormai è diventata la mia, con un plaid sulle gambe come si addice alla vecchietta novantenne che sono diventata, anche se tu non perdi occasione per dirmi che i miei occhi e il mio sorriso sono sempre uguali...mentre i nostri figli e nipoti si affaccendano in giardino sotto di me per preparare la nostra festa di anniversario.Cinquant’anni...che sembrano un’enormità solo a pensarli…li sento ridere e sussurrare complici come se noi non potessimo esserci accorti di tutto il trambusto che c’è oggi in casa e di tutte le "sorprese" che sono convinti di preparare per noi…ma è bellissimo solo guardarli, e pensare che tutto questo lo abbiamo creato noi.Cinquant’anni in cui abbiamo vissuto l'uno accanto all'altra, ci siamo amati follemente e disperatamente anche quando tutto era contro di noi, quando abbiamo dovuto lottare contro il mondo e le distanze e sfidare tutte le convenzioni, cinquant'anni in cui abbiamo litigato furiosamente e abbiamo provato a stare lontani senza riuscirci, abbiamo condiviso tutte le gioie che la vita ci ha riservato, ma anche i dolori e le malattie che abbiamo dovuto combattere,  e siamo stati la roccia l’uno dell’altro senza vacillare mai.E adesso, a cinquant’anni di distanza da quel giugno lontano in cui eravamo blogger – ti ricordi?- e tu scrivesti quel messaggio a me, che come al solito non avevo capito un bel niente, quel messaggio che sarà ancora lì, perso in qualche memoria cibernetica del passato, perché io non l’ho mai cancellato, mai, posso dirtelo: avevi ragione.Avevi ragione su tutto, amore mio, avevi ragione sui miei sciocchi dubbi da persona che ne ha viste troppe, nella sua vita, per poter credere in qualcosa di buono, avevi ragione sul tempo e sulla tua incrollabile fiducia nel futuro, avevi ragione nel minimizzare tutte le difficoltà materiali che avremmo incontrato, al confronto del nostro stare bene insieme e volerci ad ogni costo.Adesso lo so…che si può stare bene insieme anche non vedendosi tutti i giorni…che gli anni ed i chilometri di differenza contano solo sulla carta…che se si ha la volontà di vivere insieme alla fine ci si riesce e niente può fermare la valanga che ha iniziato a rotolare e deve arrivare a valle, in qualche modo.Ma ho avuto bisogno di te al mio fianco per scoprirlo, da sola non ce l'avrei mai fatta.Di te, che non hai mai fatto un passo indietro, anzi, hai afferrato più saldamente la mia mano e mi hai portato sempre avanti, inarrestabile, su quel cammino che tu avevi già davanti agli occhi, chiaro come il sole e l’allegria che splendono nei tuoi occhi quando mi sorridi, anche oggi, dietro la cortina degli affanni e del tempo, sollevando lo sguardo al nostro balcone e facendomi l'occhiolino quando incontri il mio, mentre giochi con i nostri nipoti in giardino.Lungo questi anni ho collezionato le gemme preziose che mi hai offerto, non agli anniversari, incastonate in stupidi gioielli di nessun valore, ma tessute nell’incanto della vita che hai costruito per me, i ricordi che abbiamo messo insieme nel nostro “Album delle avventure”.Non li dimenticherò mai...sono luce viva della mia memoria.E oggi, non so perchè, mi scorrono davanti come un film dai colori sempre vivi e lucenti...Io e te nella nostra “stanza delle certezze” e la prima volta che ci dicemmo finalmente “ti amo” guardandoci negli occhi…Io e te quella volta che andammo in campeggio insieme e io passai una giornata intera a vomitare…e tu rinunciasti all’ultimo giorno di mare per starmi accanto…e le tue parole nella nostra tenda mentre mi tenevi stretta… "voglio vivere con te"...scolpite nella mia mente fino ad oggi... Tu e il lampo malizioso nel tuo sguardo quella sera che mi facesti trovare a cena la tua famiglia, a sorpresa, perché io rifiutavo categoricamente di incontrarli, avendo il sacro terrore  di cosa potessero pensare di noi, di me…e alla fine della serata erano già anche la mia, di famiglia. E come hai saputo subito conquistarti i miei amici, mia mamma e tutto il mio mondo…Quando mi hai chiesto di sposarti, nel giorno del mio compleanno di ormai cinquant’anni fa, nella casetta minuscola dove eravamo andati a vivere insieme per la prima volta, e che ora ha lasciato il posto a questa davvero enorme che abbiamo costruito per noi e per i nostri figli, ma allora era tutto il nostro mondo e ci bastava, perchè non potevamo aspettare ancora a svegliarci la mattina uno accanto all'altra...La tua emozione quando trovasti sotto il piatto a pranzo il primo bigliettino con la cicogna….e i tuoi occhi lucidi mentre prendevi in braccio il nostro piccolo Lorenzo appena nato…che oggi è diventato un uomo...e come ti somiglia, mentre stringe a sè la sua prima nipotina...Io e te dal medico, a sentire quella che doveva essere la mia condanna, ed invece non è riuscita a demolire questa scorza dura che si è rifiutata di lasciarti prima del tempo. Tu che mi stringi forte, mettendo in chiaro al destino che non mi lascerai andare così facilmente.Questi sono i miei gioielli..e ogni ricordo è un diamante che risplende ogni giorno di più nel cuore…e di questo non ti ringrazierò mai abbastanza. Di non avermi mai permesso di rinunciare a tutto questo in nome del perbenismo e della paura di non renderti felice. Anche oggi, mentre ti guardo dalla finestra giocare con Arianna, la nostra prima pronipote, che Giulia ti ha messo in braccio, con quell’espressione di stupita meraviglia che hai sempre quando tieni i piccoli, mi sciolgo di tenerezza. E mentre penso che sono ormai arrivata al capolinea, che anzi, Dio mi ha concesso molti più anni di quanti io gliene abbia mai chiesti, specie nel periodo buio della mia vita, da cui sei stato tu a tirarmi fuori, penso anche che è valsa la pena vivere, ogni attimo, solo per vederti in questo istante, come richiamato da una forza invisibile, alzare gli occhi e sorridermi e farmi l'occhiolino, ancora, come sempre, mentre le forze mi abbandonano improvvisamente e mi lascio andare sulla sedia con un'espressione di  stupita meraviglia, ascoltando il mio cuore malandato che perde un battito, poi un altro...e alla fine rimane in silenzio...ma sono felice...perchè con le labbra ti sorrido anch'io, e riesco a sussurrarti ancora,  per l’ultima volta e per sempre, che ti amo. (stop and play)E questo è per il mio Lu...In attesa che la vita te lo avveri, il tuo sogno provo a regalartelo così :)Ti amo.