Dark side of Mars...

Crimini del cuore


"In questo strano mondo, in questa metà del mondo che ora è buia, devo dare la caccia a una cosa che vive di lacrime."(Clarice Starling, "Il silenzio degli innocenti" by T. Harris)Oggi mi sono ricordata perchè è da tanto che non seguo un telegiornale. Perchè danno sempre e solo notizie che farei volentieri a meno di sapere, ma quando è troppo, è troppo.Nella stessa edizione e nella stessa giornata, si parla di un fratello settantenne che ha ammazzato la sorella a fucilate, di una guardia giurata alla quale (pare, fino a prova contraria) sia partito un colpo che guarda caso ha centrato con precisione chirurgica alla nuca la sua ex moglie, e di due ragazzi che sono volati giù dall'ultimo piano di un palazzo perchè lei lo aveva lasciato e lui voleva fargliela pagare.E qui, dubbi non ce ne sono: lo ha scritto, di suo pugno, questo ragazzo con gli occhiali e l'espressione un pò troppo seria persino nelle foto in cui stava con lei e la baciava, mentre lei sorrideva felice lui era sempre un pò ombroso.Ha messo giù fogli e fogli ricoperti della grafia un pò tenera di un adolescente, ma che ha vergato parole terribili: "se non sarai mia, non lo sarai di nessun altro, me ne vado e la porto con me, voglio che sappia quanto mi ha fatto male, voglio vederla soffrire quanto ho sofferto io", e una cosa che mi ha raggelato, "voglio che negli ultimi istanti della sua vita abbia il tempo di capire e provare tutto il dolore del mondo, tutto il dolore che ha fatto provare a me".Così l'ha afferrata e se l'è portata giù con sè nel vuoto, mentre lei gridava dal terrore e chiamava aiuto, ed in quell'abbraccio che avrebbe dovuto essere un porto sicuro, lei ci ha trovato la morte.Non sto qui a rivangare tutte quelle storie dove la morte arriva per mano di chi non ti aspetti... di chi dovrebbe amarti e proteggerti...e avete certamente capito.E senza andare molto lontano da me, nell'isolato accanto a casa mia, tempo fa ci fu un uxoricidio e un altro poco lontano tenne segregata sua moglie in un box per svariati giorni, prima di rilasciarla e costituirsi non si sa per quale miracolo. Solo che, in questo mondo che va a rovescio, mi chiedo sempre che razza di meccanismo scatti ( o si inceppi) in questi casi. Non che io mi ritenga  o ritenga nessuno al di sopra di tutto ciò.. i meandri della mente sono imperscrutabili, e in un momento di corto circuito ci si rovina la vita e si finisce per rovinarla a tutti quelli che ci stanno accanto.  Famiglie distrutte, sorrisi spezzati, futuri perduti.Mi chiedo a quanto porti il "sei mio". Perchè alla fine di quello si tratta, di ritenersi "padrone" dell'altra persona, sia un figlio, un compagno, un amante, un familiare, al punto tale da poter decidere della sua vita. Al punto tale da non poterlo vedere insieme a nessun altro, se non a noi.Come contraltare, c'è il bene assoluto e perfetto...il volere la felicità dell'altra persona anche quando non è con noi, anzi, magari è proprio più lontano possibile da noi.E siccome mi è capitato di dover fare questa scelta, e vi assicuro che non è stato facile, anzi, ci ho sofferto come un cane per dirla tutta, vi dico che posso capire che la tentazione sia forte. Intendiamoci, non di togliere la vita a qualcun altro, quello rimane inconcepibile. Ma il pensare che l'altro diventi nostra assoluta proprietà, che la sua vita debba ruotare intorno a noi e che non abbia altra via se non quella insieme a noi. Che siamo talmente belli, buoni e bravi che sia impossibile resisterci e pensare di lasciarci. Ditemi che non lo avete fatto, almeno una volta... essere lasciati e pensare: se ne accorgerà, di quello che si perde...E' una strada pericolosa: l'amore non è una strada a senso unico, non può mai essere ossessione e possessione, e alle volte mi stupisco di quanto la mente umana sia appesa ad un filo e ci voglia un attimo per rovinarsi la vita senza possibilità di appello.E poi mi pare una bestemmia assurda. Pensare che soffriamo da matti quando una fatalità, una malattia,  ci toglie le persone che amiamo, e pensare che c'è chi le strappa dalla vita con le proprie mani.In questo mondo pazzo e malato, c'è chi non si dà pace per aver perduto un figlio, e chi lo soffoca con i cuscini... c'è chi è incapace di rifarsi una vita dopo la morte della propria compagna e chi la fa fuori a coltellate in mezzo ai boschi... c'è chi piange la solitudine di essere figlio unico, e chi spara alla sorella a sangue freddo o stermina la famiglia per l'eredità (vi ricordate di Pietro Maso?oggi sarà libero?)In questo pazzo, pazzo mondo, dove ci dimentichiamo che amare ed essere amati non può mai essere una condanna ma deve essere un dono, non può mai essere un'imposizione ma deve essere una scelta, non può mai essere morte ma deve essere vita... a piene mani.Phoenix* in silence