Dave's Blog

Coney Island Finest


Cioè, il meglio di Coney Island. E' quanto il giocatore dei New York Knicks, Stephon Marbury, ha tatuato sul braccio. A noi europei forse questo luogo tra il mistico e il decadente, non dice tanto. Agli americani, in particolare credo ai newyorkesi, molto di più, ed è significativo che in un paese dove si butta giù e si ricostrusce praticamente tutto a distanza di 5 anni, abbia resistito così tanto. Ora è giunto al capolinea, e la "isola del coniglio" (da cui deriva "Coney", in un misto di olandese, inglese e latino) verrà trasformata in un centro turistico ipermoderno. Ma la ruota del luna park, che si erge nella foschia, e dava tanto sollievo ai Guerrieri della Notte che tornavano a casa dopo le tante battaglie, resterà per sempre una bellissima cartolina dell'America che forse piace di più a noi che stiamo dall'altra parte dell'oceano. Spenta e malinconica, come quel sogno americano che per tanti decenni ha rappresentato.