Davide Romano

Militari in città? Sì, ma negli uffici.


C'è troppa ideologia nel dibattito sui soldati in arrivo a Milano. Proviamo a smontarla. In primo luogo domandiamoci se abbiamo bisogno di un maggiore controllo del territorio. Per farlo però, non è sufficiente guardare solo alle statistiche dei reati, ma anche alla vivibilità di certe zone di Milano. Mi spiego: quindici anni fa in viale Padova era possibile per una donna sola uscire a fare due passi la sera. Oggi non più. E infatti non se ne vedono. Questa realtà non ha incrementato le statistiche dei reati: Ma di fatto le donne sono richiuse in casa e il problema esiste.Si parla spesso di "governo della società dell'immigrazione", ma all'interno di questo governo devono esserci anche misure sulla sicurezza, insieme a quelle a favore dell'integrazione. Possiamo infatti scatenare anche campagne culturali contro "gli imprenditori della paura", ma fino a quando in stazione Centrale o in via Imbonati ci sarà la situazione che c'è, dubito potranno attecchire. O abbiamo già dimenticato il 29enne Oscar di Rogoredo che con i suoi amici ha raccontato come supplivano "a modo loro" all'assenza delle forze dell'ordine? non si pensi che siano gli unici. Di bande "attive" contro gli extracomunitari nella zona nord di Milano ce ne sono più di quanti si immagini. Solo che chi ne è vittima - spesso clandestino -non va a denunciare il pestaggio subito. Lo stesso sociologo Bonomi ha coniato una definizione che ben si adatta a queste aree:i territori abbandonati della Repubblica.Una volta riconosciuta l'esigenza di un maggiore controllo dell'area urbana, passiamo all'utilizzo dei militari. Personalmente sono contrario al loro utilizzo in strada, ma giudicherei male un amministratore che dicesse no a un offerta di personale da parte dello Stato. Utilizziamoli al meglio, piuttosto. Sappiamo che i soldati non sono addestrati nè hanno l'autorità giuridica per effetuare reali controlli sui sospetti, e che per questo sarebbero utilizzati al 50% del loro potenziale. Ma è anche vero -  sono gli stessi sindacati delle forze dell'ordine a denunciarlo - che troppi agenti sono chiusi in ufficio. Perchè allora non utilizzare i trecento soldati invece che nelle strade per farli lavorare in ufficio, al posto degli agenti? Così facendo liberebbero poliziotti, carabinieri e vigili dalle scrivanie, ela nostra città guadagnerebbe trecento tutori dell'ordine pienamente operativi. Davide Romano Pubblicato su La Repubblica - Milano il 4 giugno 2008