Davide Romano

Sicurezza e razzismo, verità parziali a destra e sinistra.


Milano è razzista? Dopo la terribile uccisione di Abdul al grido di “sporco negro” per aver rubato un pacco di biscotti, tutte le domande sono lecite. Ancora di più dopo che a questa prima tragedia ne è seguita subito un’altra: la dolorosa scomparsa di Marian Danilà, il ragazzo Rom di 14 anni morto in un incendio scoppiato nel luogo dove dormiva, in un’area abbandonata della ex Falck. Se in quest’ultimo caso il decesso del giovane Rom è imputabile al degrado e non al razzismo, è certo che le scritte inneggianti alla morte del povero Marian sono un segno inequivocabile di intolleranza: in questo particolare frangente senza dubbio ancora più grave e vile, visto che l’offesa è stata rivolta ad un ragazzino che non c’è più. Siamo dunque divenuti razzisti? Nonostante tutto, non posso che rispondere testardamente di no, esattamente come feci tre anni fa, quando subii insieme ad alcuni esponenti della comunità ebraica diverse aggressioni e contestazioni da parte di estremisti di sinistra. Anche e soprattutto in quei momenti ho avuto la tentazione di dire che Milano era antisemita, lo ammetto. Ma poi, se si guarda oltre il proprio vissuto, che può essere a tratti amaro, non si può non vedere una città che nel complesso va avanti. Non si può non vedere come dal mondo del lavoro fino agli incontri al mercato sotto casa, l’intreccio di lingue e culture nella nostra metropoli è costante e inarrestabile. Esattamente come il razzismo è odioso perché discrimina un’intera etnia, così credo sia altrettanto sbagliato bollare l’intera città come razzista. Distinguiamo dunque lo scambio di sorrisi del vissuto di tutti i giorni, che non fanno rumore, dalle fragorose grida dei fatti di cronaca. Così come ieri la questione sicurezza era balzata alle cronache in maniera eccessiva, oggi anche il nostro razzismo – che pure esiste - rischia di essere troppo amplificato.Analizziamo dunque le questioni insieme, senza usare gli occhiali dell’ideologia. Senza eccessi, senza sparare accuse nel mucchio, ma mirando all’obiettivo vero: quello di una piena integrazione nella sicurezza. Sbaglia chi oggi da destra nega qualsiasi pulsione razzista, come ieri sbagliava chi da sinistra negava l’esistenza della questione sicurezza. Sono entrambe verità parziali, tanto che le troviamo, chi più chi meno, nelle corde dell’animo di ciascun milanese. E’ sbagliato privilegiare le paure “di sinistra” a discapito di quelle “di destra”, o viceversa. Bisogna avere la forza di affrontarle insieme perché sono entrambe verità, intrecciate le une alle altre, e che insieme convivono dentro di noi. Davide Romano Pubblicato su La Repubblica - Milano il 9 ottobre 2008