Davide Romano

Il candidato ora è più forte


Mi permetto un commento controcorrente, dopo “la breccia di Pisapia” alle primarie: il centro-sinistra, a Milano, è più forte. Sono impazzito? Tutt’altro. Sento diversi commenti scoraggiati dei cosiddetti “esperti” della politica, che sostengono che mentre con Boeri si poteva vincere, con Pisapia sarà pressoché impossibile. Niente di più sbagliato, e vi spiego perché: se si crede nella democrazia e nell’intelligenza dei cittadini, bisogna credere anche nelle primarie. Senza di esse infatti, la scelta dei candidati sarebbe fatta dalle segreterie dei partiti che – come abbiamo visto in passato – hanno operato male, proponendo personalità miranti soprattutto a raccogliere il consenso di tutti i partiti del centro-sinistra. Non a caso la preferenza andava sempre a uomini di mediazione, ma poco adatti alla campagna elettorale o, come si suol dire, a scaldare i cuori. Per questo si è sempre perso: si trovava sempre il candidato buono per i partiti, ma mai quello giusto per i milanesi. Con le primarie invece, vincono i candidati che emozionano: dagli Stati Uniti di Obama alla Puglia di Vendola. Personalità queste ultime, che difficilmente avrebbero potuto emozionare se avessero dovuto interpretare un programma frutto di alchimie politiche, volte a trovare la media ponderata dei programmi dei loro sostenitori. Ricordo con precisione al proposito un’intervista a Massimo D’Alema durante le primarie statunitensi, in cui sosteneva che pur avendo simpatia per Barack Obama avrebbe votato per Hillary Clinton perché era quella che, essendo più centrista, poteva vincere contro i repubblicani. Lo stesso esemplificativo errore – con le stesse motivazioni, peraltro - che l’ex presidente del Consiglio avrebbe fatto nelle primarie pugliesi appoggiando Boccia contro Vendola. Poi abbiamo visto com’è andata a finire in entrambe le situazioni, a conferma di come spesso e volentieri il popolo sa riconoscere chi ha le caratteristiche del leader, meglio dei cosiddetti “esperti”.Tornando a domenica scorsa, piaccia o meno i milanesi hanno scelto Pisapia. Guai se la scelta del popolo delle primarie venisse discussa, quando il risultato non è gradito. Onore dunque ai leader del PD lombardo che hanno reso omaggio al voto, mettendo a disposizione il loro mandato. Sia chiaro, il mio non è  un riconoscimento rituale: chi accetta il responso del voto traendone le conseguenze dimostra una sensibilità politica rara, nel nostro paese. Il loro gesto contiene il riconoscimento dell’errore nella scelta di Boeri come candidato, e quindi l’investitura incondizionata a Pisapia. Ora tutto il centro-sinistra – come hanno già ammirevolmente fatto i dirigenti del Pd - deve inchinarsi alla volontà del popolo delle primarie e appoggiare l’avvocato milanese. Non solo perché è il candidato del centro-sinistra, ma perché è il migliore per vincere. Lo ha dimostrato sul campo. E solo gli “esperti”, a questo punto, possono frenare la sua corsa.Davide RomanoPubblicato su La Repubblica-Milano il 19 novembre 2010