Ancien régime

conformismi, incultura e presunzione


Fino ai primi anni Sessanta in Italia ha avuto vigore una legge assai pedagogica, naturalmente promulgata in un'epoca non ancora intossicata dalla plebecrazia, che obbligava i genitori a imporre ai figli nomi rigorosamente italiani. Purtroppo, imponendosi con il "progresso" l'abominevole civiltà del "secondo me" (secondo la quale ogni opinione ha dignità, non rilevando se sia assurda o ragionevole), nei primi Sessanta questa legge saggia fu parzialmente e inopportunamente abrogata. A causa di ciò, la sciocca boria che spesso alberga in individui insignificanti, unita al modesto livello culturale degli stessi, ha iniziato a causare fenomeni aberranti, non trovando più argine alcuno. Bambini di genitori illetterati e monoglotti si ritrovano così addosso nomi quali Nausika (sic), Tomas o Thomas, Gabriel, Daniel, Emily, Jennifer, Christopher e così via. Auspico la riproposizione di una legge che proibisca l'imposizione di nomi che finiscono con una consonante.