Ancien régime

Ipocrisia e moralismo (nel preciso senso di falsa morale)


Stamattina ho ascoltato sbigottito una deputata e un giornalista, membri della fazione che inneggia al "fai da te" etico, esprimere indignazione perché un ricco e potente settantenne ama sollazzarsi con donne a pagamento e al di fuori del matrimonio. Detta deputata e detto giornalista probabilmente (lo inferisco dal loro retroterra culturale) ritengono accettabile che una sedicenne si faccia penetrare per gioco da un coetaneo nei bagni della scuola, che due uomini si "amino", che una donna concepisca un figlio senza essere sposata. Tutto per loro è ammissibile, salvo che un uomo sui settanta, ricco e potente, usi il suo prestigio e la sua carta di credito per portarsi a letto prostitute d'alto bordo. "Vipere, razza di ipocriti" direbbe loro Qualcuno migliore di me. O forse questi poveracci sono così ottusi dalla loro arcigna convinzione di essere migliori che dimenticano l'anti-hegeliana realtà della vita, l'irragionevole pulsare delle cose: e cioè che al maschio piace la femmina bella e alla femmina piace il maschio, di cui apprezza più il potere che la potenza.