Creato da Karmelia il 19/02/2007
Il mito e l'antica cultura della Dea Madre
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Ricorre quest’anno il 150° anniversario della nascita di una delle personalità artistiche più note del panorama musicale italiano a cavallo tra l’ottocento e il novecento..
Vita e opere , fanno del grande Giacomo Puccini figura di punta del mondo operistico tardo romantico, un uomo ancora oggi di grande attualità .
Boheme, Turandot,, Fanciulla del West sono opere che continuano a sopravvivere e trovano doverosa collocazione di interesse per un pubblico che oggi come un tempo lo ascolta e lo ri-ascolta con attenzione ed emozione.
Figlio d’arte ,Puccini, dotato di talento straordinario ha dedicato la sua vita alla musica offrendole il meglio di sé , del suo estro creativo del suo “voler fare opera di melodia contro tutto e contro tutti” come la sua penna annotava su un abbozzo di Tosca.
Curiosità intellettuale e inclinazione eclettica lo portarono a indagare oltre i limiti del nazionalismo dilagante e a considerare e fare propri con abilità magistrale linguaggi musicali diversi .
A giusta ragione Michele Grandi ha intitolato il volume dedicato a Puccini :”L’arte internazionale di un musicista italiano “
Allo scadere dei primi 150 anni dai suoi natali riemergono anche storie ed episodi di vita privata che strizzano l’occhio ad aneddoti e racconti misteriosi che accrescono nel pubblico la voglia di conoscerlo più intimamente.
In lui si coniuga la dualità arista-uomo, artista cultore del suo genio musicale e uomo cultore della vita nelle sue espressioni, nei suoi turbamenti, nelle sue debolezze,nelle emozioni recondite di sesso e amori proibiti.
La sua genialità e i suoi misteri scaturiscono dall’incontro- scontro di sregolatezza e genio.
Puccini affronta il suo lavoro affondando se sesso nelle turbolenti atmosfere che poi andrà ad ambientare ricostruendole musicalmente.
L’iniziativa : “Giacomo Puccini… segreti e dintorni” organizzata dalla coinvolgente Rita Simonetti, per l’Accademia Mozart, di cui è direttore artistico Pino Forresu in una full-immersion di storia , musica e atmosfere pucciniane ha fatto rivivere momenti di storia privata, di debolezze e di grande genialità musicale legati al grande musicista.
Il periodo trascorso a Torre del Lago, una frazione di Viareggio , danno di Puccini l’idea di un uomo che amava il mondo rustico ove coltivare la passione per la caccia e per le baldorie tra amici uomini.
Puccini descrive il luogo come: “gaudio supremo,paradiso,eden,empireo,turris eburnea,…tramonti lussuriosi e straordinari..”
Divennero questi anni significativi ma soprattutto difficili per la sua vita privata sconvolti da un incidente d’auto e una convalescenza forzata. Nel 1909 il musicista si trovò al centro di uno scandalo e di una tragedia che segnarono amaramente il suo cammino.
L’Accademia Mozart ha portato a Taranto l’opera cinematografica “Puccini e la fanciulla” di Paola Baroni e Paolo Benvenuti che ricostruisce la storia delle ventiduenne Doria , domestica della villa a Torre del Lago , morta suicida .
Vicende misteriose di intrighi amorosi , la gelosia insana e folle della Signora Elvira moglie di Puccini , indussero la ragazza pur estranea alle vicende di cui fu incolpata al gesto suicida.
Paolo Benvenuti professore presso la scuola di cinema di Viareggio si è impegnato da ben sette anni alla preparazione del film che per motivi di contenzioso con la scomparsa editrice Ricordi e i rampolli della famiglia Puccini tutt’oggi viventi non vede ancora l’apertura al grande pubblico.
La fiction cinematografica curata magistralmente in prima persona da Paola Baroni è una bella sintesi descrittiva dei fatti realmente accaduti a Torre del Lago.
La regista con sacrale e poetica rarefazione del linguaggio verbale racconta con le immagini, con le ricostruzioni d’ambiente del secolo scorso , con un variegato apporto di linguaggi visivi e gestuali , le suggestioni di una triste storia che probabilmente meritava ben altra conclusione , ma che comunque lascia lo spettatore con la sete in bocca, con il bisogno di saperne ancora , di scoprire altri misteri legati alla morte prematura della povera fanciulla.
La valigia dei misteri , trovata in una cantina dai discendenti non legittimi del grande musicista, presenta ai due studiosi registi altro materiale inedito e privato che potrebbe diventare un giorno, alla fine dei vari contenziosi ,argomento per una nuova opera storica.
L’accademia Mozart è riuscita a chiamare in una “due giorni” di manifestazioni dedicate a Giacomo Puccini, i due registi che hanno ampiamente raccontato la difficoltà di portare avanti le ricerche su argomenti sui quali si vorrebbe che la storia tacesse ma che invece servono, anche dopo 150 anni, a renderci partecipi di realtà e avvenimenti che hanno valenza e peso nella produzione musicale del grande maestro.
Carmela Amati
Taranto 20/10/08
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