Logout

Concerto


Cristopher tempo fa carteggiava, questo verbo bastava a collocarlo geograficamente in quel triangolo della sedia, fiore all'occhiello del nord-est; oggi l'imprenditore che gli dava lavoro non gira più in BMW, ma vende anche lui accendini porta a porta, entrambi curvi sotto il peso dello stesso enorme borsone blu.Passa di qui una volta ogni due settimane e mentre pranziamo mi racconta della Nigeria, di come se ne è andato e ha attraversato il Sahara: potrebbe scrivere un "Bilal" tutto suo. Il modo in cui me lo spiega è altrettanto avventuroso, "Oh io non parlo l'inglese, scusa, pardon"; Cristopher invece, parla quattro lingue.Scopro che ha un sogno: cantare; scopro che la Nigeria è un Paese immerso nella musica. "Vieni al mio concerto? Come te ci sarà anche il mio amico di Artegna" mi dice strofinandosi l'indice sulla pelle del braccio, bianca intende.Il piazzale della parrocchia è divenuto centro di aggregazione per le comunità africane del quartiere, osservo le donne: sprizzano autostima da ogni poro, testa alta, sguardo fiero, sono splendide, colorate, femminili, capigliature incantevoli e visi struggenti di bellezza; alcune di loro non sanno più nulla di chi è rimasto perché nel nord c'è la pulizia etnica, una di quelle lente, buone a far salire l'odio e la vendetta, a scatenare la guerra civile, perché in Nigeria c'è davvero troppo petrolio...Il concerto sta per cominciare, la sala è grande e gremita, al tavolo delle personalità pezzi grossi con le loro famiglie e poi io e l'amico di Artegna, imbarazzati per tanto onore; ci offrono spumante e guinness; il presentatore grida parole incomprensibili, ogni tanto un alleluia mi fa capire che il loro concetto di fede è pura gioia.Inizia, le casse rombano, molti si alzano durante il concerto e gettano denaro sul palco, dollari o euro; una comunità intera è riunita, si prende per mano per contribuire al sogno di un ragazzo.Così me ne torno a casa quattro ore dopo pensando che a noi lattiginosi, tristi e pessimisti, mancano le uniche cose che contano.