Logout

Ferrarotti, un poeta.


Se voi uscendo per via del Corso, o meglio ancora in via Nomentana, dove vi capiti, la mattina presto, voi vedete passare un'auto blu; e se la guardate voi vedete magari uomini rasati di fresco, belli, così... con l'aria un po' trasognata. E passano sulle auto blu come truppe di occupazione straniere in un territorio e in un paese che non conoscono ...[...][il pericolo] è reale solo nella misura in cui il cittadino comune [...] accetti di divenire plasmato, modellato, manipolato e si informi soltanto attraverso il grigio, lurido, vitreo schermo televisivo. Ecco: questo è il pericolo vero! Una manipolazione di massa che porta a un dogmatismo senza scappatoie, senza spiragli, dove forse solo l'atto artistico potrebbe costituire una smagliatura e quindi anche una via di salvezza.[...] [mi sfugge come] di fronte a questa specie di genocidio di un'intera generazione attraverso il precariato diffuso, non sorga un mondo si solidarietà. Nel 1890 nasceva il partito socialista, c'erano grandi sfruttamenti... ma è mai possibile che il darwinismo sociale, l'individualismo esasperato che piove dai vertici di questa società, i quali hanno tutto l'interesse nell'alimentarlo, è mai possibile che riesca questo esasperato individualismo di mezza tacca, in qualche modo, a portare nuovamente a una guerra tra poveri invece di far sorgere un movimento di grande, umana solidarietà? [...] Questi grandi uomini non hanno mai voce sul "lurido e vitreo", per cui dal fondo del mio piccolo spazio lancio queste gemme.I pensieri sono tratti da qui