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La cavalletta storna


Giovanna è discreta, l'essere più silenzioso che abbia mai incontrato. Quando mi avvicino a lei sembra immersa in congetture fumose, mi lancia uno sguardo obliquo da dietro la fessura della persiana e persevera nella sua immobilità equina. Giovanna non ha molti hobbies, a parte nutrirsi della persiana e percorrerla in senso longitudinale, su e giù, su e giù, ma questo io lo immagino soltanto, perché il suo gioco preferito è cambiare posizione quando non la posso vedere; è dispettosa Giovanna, dispettosissima."Dovresti essere già morta!" le dico, e lei ridacchia: lo capisco da come vibrano le due antenne corte e verdine; poi ridiventa cupa e pensosa."Se almeno fossi un grillo e parlassi!" le dico. Allora è la buona volta che si offende, tremano i femori, le tibie hanno un sussulto, trattengo il respiro, sgrano gli occhi, qualche passerotto si ferma in volo pronto a scattare ... e poi ... niente, resta lì.Non si salta in inverno, in inverno si aspetta.