Creato da decimacomandante il 28/04/2008

Decima Flottiglia...

per l' Onore d' Italia

 

 

Avvicendamento

Post n°208 pubblicato il 28 Settembre 2012 da decimacomandante

 

Nella notte sul 26 febbraio 1945 il “Lupo” fu avvicendato e si trasferi’ a Boccalone.

La notte seguente fu passato in rivista dal generale Reinwald.

 

Dei 700 partiti da Milano erano presenti 200!

 

Il battaglione fu avviato a Vicenza e quando il comandante De Martino annuncio’ che il reparto sarebbe stato ricostituito per un nuovo impiego e non ci sarebbero state licenze i maro’ manifestarono apertamente il loro disappunto.

 

Venne il Comandante Borghese, elogio’ il battaglione per quello che aveva fatto, annuncio’ il prossimo impiego in linea e concesse le licenze!

Non era possibile fare diversamente, ma la decisione costo’ alcuni morti…

Lontano dal fronte c’era la guerra civile.

 
 
 

Stukas zu Fuss

Post n°207 pubblicato il 28 Settembre 2012 da decimacomandante

 

A meta’ febbraio ancora una nevicata e una piena.

Ma c’e’ una novita’: si tratta di grosse bombe con una coda di governo  che venivano lanciate da tralicci montati nei campi. Le chiamavano Stukas in piedi era una specie di piccola V2 ma molto imprecisa e rudimentale.

 
 
 

Il “Lupo” non ebbe il cambio!

Post n°206 pubblicato il 28 Settembre 2012 da decimacomandante

 

Altra delusione fu il difficile rapporto con i nuovi arrivati. Intanto dall’ altra parte si infittivano gli schieramenti e si ammassavano batterie di grosso calibro.

A volte improvvisamente la VIII Armata iniziava il fuoco che poteva durare minuti o ore. Rispondeva l’ artiglieria tedesca.

Fra turni di guardia, corvees ai viveri e alle munizioni, lavori alle postazioni nessuno ricordava cosa fosse il riposo.

Eppure nessuno del “Lupo” pensava di mollare.

I superstiti erano logorati da una attivita’ che e’ difficile immaginare, i feriti rifiutavano di farsi ricoverare, quando si chiedevano volontari per le pattuglie se ne trovavano sempre piu’ di quanti ne occorressero.

 
 
 

Febbraio 1945

Post n°205 pubblicato il 28 Settembre 2012 da decimacomandante

Febbraio 1945

Radio Naja comunico’ una notizia che fece subito il giro per tutte le buche del Senio: la divisione tedesca avrebbe avuto il “cambio”, parola magica… dormire, bagno caldo, spidocchiarsi, mangiare con le gambe sotto un tavolo!

Il 6 febbraio la 16^ divisione granatieri corazzata lascio’ il fronte del Senio e fu inviata in Ungheria. Subentro’ la 362^ divisione di fanteria che aveva combattuto in Russia, ad Anzio e sugli Appennini. Gran parte dei soldati erano di origine austriaca.

 
 
 

“FOSSE ANCHE LA MIA PURCHE’ L’ ITALIA VIVA”

Post n°204 pubblicato il 28 Settembre 2012 da decimacomandante

A fine gennaio il battaglione aveva perso piu’ della meta’ dei suoi effettivi iniziali.

La 2^ Compagnia aveva sostituito per tre volte il suo comandante ed era agli ordini dell’ unico ufficiale rimasto. La 3^ aveva perduto due comandanti, la 1^ tre ufficiali.

L’ unico provvedimento possibile era spostare qualche elemento dal comando e dai servizi… per riempire almeno parzialmente i vuoti tra i reparti piu’ duramente impegnati.

 

Il “Lupo” seppelliva i suoi caduti nel sagrato di una piccola chiesa sulla Via di Pratolungo. Era un oratorio settecentesco dedicato a Sant’ Antonio ridotto a deposito per attrezzi agricoli.

Sulla facciata c’era il motto del battaglione “FOSSE ANCHE LA MIA PURCHE’ L’ ITALIA VIVA”

 
 
 

Si abbandona l’ argine Sud

Post n°203 pubblicato il 28 Settembre 2012 da decimacomandante
Foto di decimacomandante

 

Tra bombe a mano, gelo, piene, fango, tiro dei mortai… gli avamposti si erano ridotti ad una ventina di uomini. Il GM Caprilli prese la dolorosa decisione di ripiegare abbandonando l’ argine Sud.

Furono rafforzate le postazioni sull’ argine Nord e gli uomini rimasero in linea giorno e notte.

Per dare l’ impressione di essere ancora in posizione furono costruite fionde per lanciare granate e bombe a mano oltre il fiume e oltre l’ argine Sud.

 

 
 
 

Gennaio 1945

Post n°202 pubblicato il 28 Settembre 2012 da decimacomandante

Cerano state copiose nevicate poi la temperatura abbassandosi aveva trasformato tutto in una crosta di ghiaccio. I turni di guardia e i rifornimenti diventavano duri e faticosi. Salire sugli argini era problematico. Un paio di giorni di scirocco e tutto si trasformo’ in un pantano fangoso e appiccicoso, il Senio si gonfio’ porto’ via le passerelle e invase le buche negli argini. Poi torno la neve e il gelo e ritornarono le mimetizzazioni di fortuna con lenzuola e stracci bianchi.

Un altro rialzo delle temperature riporto in piena il fiume e i tedeschi cercarono di far saltare un tratto dell’ argine anche per allagare le posizioni canadesi, non ebbero successo e l’ artiglieria continuo’ a bersagliare i marinai inchiodati nel fango. L’ artiglieria avversaria i batteva con sistematica precisione giorno e notte gli avamposti della Decima, guidata dai ricognitori che sorvolavano la zona.

A fine gennaio i canadesi ebbero il cambio e nel settore del “Lupo” furono sostituiti da una brigata guardie inglese che volle saggiare subito la consistenza offensiva del nemico. Trovarono pane per i loro denti e pagarono lo scotto del noviziato con la distruzione completa di una grossa pattuglia che cercava di entrare tra gli avamposti della 3^ Compagnia e quelli dei tedeschi.

Fu portato un attacco al nemico con l’ uso dei lanciafiamme… i tedeschi e la squadra d’ appoggio del serg. Legnani dovettero retrocedere per la furiosa reazione inglese.

 
 
 

Le retrovie

Post n°201 pubblicato il 28 Settembre 2012 da decimacomandante

 

I servizi erano a Boccalone, dove stava l’ autoreparto e il centro rifornimenti. Sulla via di Pratolungo erano le basi dei rifornimenti per le compagnie piu’ avanzate.da dove partivano le corvees per i reparti in linea.

Nella zona di Pratolungo c’erano le quattro postazioni antiaeree comandate dal GM Gandolfo che contrastavano la ricognizione nemica e le incursioni dei caccia bombardieri. Uno Spitfire fu abbattuto un altro danneggiato.

 
 
 

I canadesi arretrano

Post n°200 pubblicato il 28 Settembre 2012 da decimacomandante

 

La distruzione degli avamposti nel punto di cerniera tra il diretto contatto con l’ argine e la testa di ponte causo’ un largo arretramento dei canadesi che abbandonarono tutta la Rosetta. La 3^ Compagnia porto’ i suoi avamposti in pianura a sud dell’ argine. Ci furono caduti della Decima finiti tra le mine… Poi si provvide a sistemare sei avamposti su una linea di circa 1 km. I tedeschi li rinforzarono con un cannone anticarro mentre i mitraglieri si posizionavano sull’ argine sud. Dopo aver ispezionato gli avamposti il comandante Strada salto su una mina mentre rientrava al comando.

Una volta assestata la linea avanzata la 4^ mortai del TV Marchesi piazzo’ i plotoni in appoggio della prima linea. A fine gennaio, per azioni di fuoco continue ed intense, le munizioni si esaurirono. In attesa di rifornimenti si usarono le granate dei mortai tedeschi… con qualche aggiustamento il fuoco continuo’ regolarmente.

 

 
 
 

Azioni di alleggerimento

Post n°199 pubblicato il 23 Settembre 2012 da decimacomandante

Per sbloccare la situazione il GM Cardillo che comandava la 2^ Compagnia fucilieri del “Lupo” guido’ una azione offensiva che fu stroncata dal fuoco nemico che partiva dalle Case Costa e da altre postazioni. Il settore centrale era tenuto dalla 1^ Compagnia del STV Dettoni. Tra l’ 11 e il 12 gennaio i tedeschi attaccarono Case Tesselli con appoggio delle pattuglie del GM Manca. Le case furono incendiate, i canadesi rifiutarono la resa e morirono tutti. I ruderi divennero un avamposto dei difensori che i canadesi cercarono di riconquistare con l’ appoggio di un carro Sherman che venne distrutto dal panzerfaust di un sergente tedesco.Un altro micidiale pericolo erano le mine posate sia dai canadesi che dai tedeschi per cui era difficile distinguere i campi minati.Il GM Cuneo opero’ una ardita incursione sull’ avamposto canadese di Casa Bastogi. Come fantasmi nella neve mimetizzati con lenzuola gli uomini delle pattuglie uscivano ogni notte per alleggerire la pressione del nemico sulle postazioni del Senio e per far saltare le protezioni dei cecchini e le case da dove partiva il fuoco piu’ intenso.Tra queste azioni va ricordata quella guidata dal STV Sannucci e dal GM Arisio: alcune postazioni nemiche furono eliminate, ma tra prigionieri e caduti le perdite furono pesantissime e lo stesso STV Sannucci rimase gravemente ferito e si salvo’ grazie al coraggio del furiere Arduin che lo riporto’ dietro le linee.Il nuovo comandante di compagnia, l’ STV Strada, concordo’ col comando tedesco un nuovo attacco alla “casa dei cecchini” e ad altre postazioni canadesi. L’ incursione condotta a sorpresa ebbbe successo… le case furono fatte saltare, era la miglior tattica… attendere e colpire all’ improvviso. La dimostrazione di cio’ fu la perdita di una intera compagnia tedesca durante un attacco frontale diurno contro Casale Rasponi. Solo l’ intervento di due squadre del “Lupo” riusci ad arginare il contrattacco canadese.

 
 
 

Il "Lupo" in azione

Post n°198 pubblicato il 23 Settembre 2012 da decimacomandante

Il “Lupo” in posizioneLa notte dell’ 8 gennaio, sotto una nevicata, la 1^ Compagnia occupo’ l’ argine ad Est di Fusignano davanti a Case Tesselli. L’ azione costo’ la vita al comandante di un plotone, due sergenti ed un maro’. Il 12 gennaio la 2^ Compagnia si schiero’ ad Ovest di Fusignano in una posizione impegnativa per l’aggressivita’ del reparto canadese che aveva davanti, veterani dello sbarco in Sicilia che si erano fatti tutta la campagna d’ Italia. Ben addestrati ed ottimamente equipaggiati.I canadesi avevano una linea a capisaldi robusta e appoggiata da mezzi corazzati, la linea sul Senio tenuta dalla Decima e dai tedeschi seguiva l’ argine ed era discontinua per la scarsita’ di uomini in piu’ non poteva avere appoggio di mezzi pesanti che avrebbero dovuto passare il fiume.Le azioni della Decima servivano ad allargare l’ occupazione della valle per assicurare una difesa piu’ profonda in vista dell’ offensiva britannica attesa in primavera. La 2’^ Compagnia aveva i canadesi installati sul lato esterno dell’ argine a meno di due metri… La 1^ li aveva a meno di dieci! Era un continuo scambio di raffiche di mitra e lanci di bombe a mano. Ogni mattina un carro armato canadese protetto dal tiro dei cecchini seguiva l’ argine mitragliando e sparando sulle postazioni nemiche. Simile la situazione della 3^ Compagnia dove i difensori tennero una testa di ponte tra Alfonsine e Sant’Alberto subendo una incursione della 5^ divisione corazzata britannica . I canadesi giunsero al Reno e alle Valli di Comacchio… ma testa di ponte non cedette nonostante ingenti perdite.

 
 
 

Il Senio

Post n°197 pubblicato il 23 Settembre 2012 da decimacomandante

Il Senio e’ un corso d’ acqua che scorre in territorio di bonifica e ha un alveo piu’ alto della pianura circostante. D’ estate e’ un rigagnolo, ma con le piogge autunnali si ingrossa e gli argini trattengono a stento le piene. D’ inverno basta che sull’ Appennino si sciolga un po’ di neve e l’ acqua sale fino a sfiorare il colmo degli argini.Su questi argini correva la linea del fuoco. I difensori, inferiori numericamente e per mezzi, non potevano tenere solo l’ argine Nord perche’ cosi avrebbero favorito ulteriormente la pressione dei canadesi forti della loro potenza di fuoco, di mezzi e di uomini. Cio’ imponeva di tenere l’ argine sud con l’ acqua alle spalle… collegati alle postazioni retrostanti da passerelle formate con qualche palo!Le postazioni avanzate erano buche nell’ argine con un parapetto su cui posare l’ arma, ben visibili da chi era schierato nella valle e nelle case di fronte. Non esistevano strutture in calcestruzzo, ma solo pali, assi, fango e paglia. Di notte i riflettori dell’ VIII Armata allungavano nastri di luce che chiamavano “luna artificiale” (come ad El Alamein)

 
 
 

Il "Lupo" sul Senio

Post n°196 pubblicato il 23 Settembre 2012 da decimacomandante

Continui spostamentiIl trasferimento in zona di operazioni si compi’ la notte tra 26 e 27 dicembre e i reparti giunsero a Fusignano e Alfonsine.La 3^ Compagnia prese posizione sull’ argine del Senio. Il fronte di Romagna non era ancora assestato e c’era continua attivita’ da parte dei canadesi lungo il fiume, mentre i tedeschi avevano schierato forze insufficienti e pochi mezzi motorizzati.Il “Lupo” tamponava posizioni in difficolta’ con continui spostamenti notturni e a piediIl bombardamento di Alfonsine del 31 dicembre e alcuni scontri con i canadesi causarono i primi morti tra i maro’ del “Lupo”.Nonostante i continui spostamenti, l’ attivita’ di pattuglia continuo’ nelle giornate seguenti.

 
 
 

LUPO

Post n°195 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da decimacomandante

“Lupo” da Milano verso il fronte

Il reparto aveva preso alloggio a Ripa Ticinese in una scuola elementare. Fu possibile recuperare dell’ armamento antiaereo e dei mortai , fu riordinato l’autoreparto e continuo’ l’addestramento.

Il 24 novembre il M.llo Graziani passo’ in rassegna il battaglione che attendeva di raggiungere il fronte. I tedeschi avevano assicurato spazi in prima linea per fermare gli anglo-americani, ma non avevano intenzione di agevolare il trasferimento. Mancava benzina, mancava gasolio… alla borsa nera era sempre piu’ raro poterne recuperare quantitativi sufficienti. La sera del 4 dicembre – finalmente – il “Lupo” iniziao’ il trasferimento verso il fronte.  Erano circa 700 uomini: 25 ufficiali, 65 sottufficiali, 600 graduati e maro’ e 10 ausiliarie. Il trasferimento fu reso ancor piu’ difficile dalla nebbia, alcuni mezzi si persero nella zona di Lodi, uno precipito’ nel Po da un ponte danneggiato dalle incursioni aeree

Il 12 dicembre la 3° Compagnia giunse sulla rive del reno dove si sistemo’ con compiti di sbarramento. Le altre proseguirono per occupare la sommita’ dei monti tra la valle del Reno e quella del Setta.

I maro’ scavarono buche nel terreno fangoso. Difronte avevano la 34° divisione di fanteria americana.

Il “Lupo” era aggregato alla 16° divisione granatieri corazzata Reichsfurer delle Waffen SS.

Il 23 dicembre giunse l’ ordine di ripiegare a Monte San Pietro. La marcia di 35 km avvenne sotto una fitta nevicata.

Alla vigilia di Natale arrivo’ il Comandante Borghese e arrivarono anche i pacchi dono mandati dalle donne di Bologna che furono distribuiti dalle ausiliarie.

 

Sul Senio

Il trasferimento nella nuova zona di operazioni fu effettuato tra il 26 e il 27 dicembre. La linea del fronte non era ancora consolidata e le forze germaniche ancora poco numerose. Il “Lupo” contribui’ a tamponare alcune posizioni in difficolta’.  Gli spostamenti avvenivano sempre di notte e sempre a piedi…

 

 
 
 

Post N° 194

Post n°194 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da decimacomandante
Foto di decimacomandante

accomuniamo nel Giorno del Ricordo anche i maro' della Xmas che caddero a Tarnova della Selva alla fine del gennaio 1945...

 
 
 

scusate per l'assenza...

Post n°187 pubblicato il 20 Luglio 2009 da decimacomandante

a breve riprendo a pubblicare brani sulla Decima, ma sono impegnatissimo con lavori e impegni di vario genere, compresa la realizzazione di un asilo per i bambini di Villa Sant' Angelo in provincia dell' Aquila... offerto da "Ambiente eè Vita - Onlus" grazie alla generosita' di alcuni finanziatori...

 
 
 

un breve inciso... fuori tema!

Post n°186 pubblicato il 07 Aprile 2009 da decimacomandante
Foto di decimacomandante

Italo Balbo e’ stato un fascista della prima ora, come Mario Granbassi, ma potremmo dire che Balbo fu “piu fascista” di Granbassi: per responsabilità, incarichi e personalita’ politica. Da squadrista, quadrunviro della Marcia su Roma, a ministro e ancora governatore della Libia. Figura di spicco del regime, sicuramente piu’ di quanto possa esserlo stato Mastro Remo, caduto della Guerra Civile in Spagna e cui il Comune di Trieste intitola una rampa di una scalinata fuori mano.

Nel 1967, durante una sosta a Chicago della nave scuola “San Giorgio”, ebbi l’ onore di defilare in parata, dietro la bandiera dell’ Accademia Navale di Livorno, al suono di una banda della Marina Militare degli Stati Uniti che precedeva la nostra compagnia.

Sfilammo per le vie della metropoli nordamericana sino alla centralissima Balbo Avenue dove ci attendeva un picchetto di Marines che rese gli onori, assieme a noi, a quel grande italiano la cui foto campeggiava in ogni vetrina della citta’ assieme a quella del comandante di Nave “San Giorgio”.e al Tricolore.

Pensando ai “resistenti in servizio permanente” che a Trieste si stracciano le vesti e denunciano gli assessori per apologia del Fascismo, ogni commento e’ superfluo! (*)

(*) riferimento alla vicenda della intitolazione di una breve rampa di scale  a Mario Granbassi, deliberata dal Comune di Trieste

 

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nella foto Mario Granbassi (Mastro Remo) giornalista, MO al valor militare, caduto in Spagna

 
 
 

comunicazione di servizio

Post n°185 pubblicato il 04 Aprile 2009 da decimacomandante

Pressanti impegni di lavoro e di famiglia e un po' di tempo dedicato al Libro dei Volti (per gli anglomani Facebook) mi stanno impedendo di completare il racconto dell' eroica epopea della Decima.

Appena possibile, a piccole dosi, arriveremo al 25 aprile 1945 e a quel che ne segui'!

Decima marinai!

 
 
 

Foiba di Corgnale

Post n°184 pubblicato il 03 Marzo 2009 da decimacomandante
Foto di decimacomandante

...e li abbiamo fatti entrare in Europa!!!!

 http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=332615.

 
 
 

Continua...

Post n°183 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da decimacomandante

con i prossimi invii riprende e continua il racconto delle vicende della DECIMA!

 
 
 
Successivi »
 

 

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Junio Valerio BORGHESE

Capitano di Corvetta

Nacque a Roma il 6 giugno 1906. Allievo all'Accademia Navale di Livorno dal 1923, nel luglio 1928 conseguì la nomina a Guardiamarina ed imbarcò sull'incrociatore Trento.

Promosso Sottotenente di Vascello nel 1929, prese imbarco sul cacciatorpediniere Fabrizi e nel 1933, nel grado di Tenente di Vascello, imbarcò sui sommergibili Tricheco ed Iride; con quest'ultimo partecipò a missioni operative durante il conflitto italo-etiopico e nella guerra di Spagna.

Allo scoppio del secondo conflitto mondiale ebbe il comando del sommergibile Vettor Pisani e nell'agosto 1940, promosso Capitano di Corvetta, ebbe il comando del sommergibile Sciré con il quale trasportò mezzi ed operatori nelle missioni di Gibilterra e di Alessandria.

Costituitasi il 15 maggio 1940 la X Flottiglia MAS per Mezzi d'Assalto, assunse il comando del Reparto Operatori Subacquei e con la promozione a Capitano di Fregata, anche quello della Flottiglia. Al comando dello Sciré trasportò ad Alessandria gli operatori subacquei che nella notte fra il 18 ed il 19 dicembre 1941 violarono la munitissima base navale inglese di Alessandria ed affondarono le due corazzate inglesi Valiant e Queen Elizabeth.

Dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana e comandò, fino al termine del conflitto, la ricostituita X Flottiglia MAS. Posto in congedo mori a Cadice (Spagna) il 26-8-1974. E' sepolto nella Cappella Borghese di Santa Maria Maggiore in Roma.

 

C.C. J. V. Borghese

Motivazione della Medaglia d'oro al Valor Militare

Comandante di sommergibile, aveva già dimostrato in precedenti circostanze di possedere delle doti di ardimento e di slancio. Incaricato di riportare nelle immediate vicinanze di una munitissima base navale nemica alcuni volontari, destinati a tentarne il forzamento con mezzi micidiali, incontrava nel corso dei reiterati tentativi di raggiungere lo scopo prefisso, le più aspre difficoltà create dalla violenta reazione nemica e dalle condizioni del mare e delle correnti. Dopo aver superato con il più assoluto sprezzo del pericolo e con vero sangue freddo gli ostacoli opposti dall'uomo e dalla natura, riusciva ad assolvere in maniera completa il compito affidatogli, emergendo a brevissima distanza dall'ingresso della base nemica ed effettuando con calma e con serenità le operazioni di fuoriuscita del personale. Durante la navigazione di ritorno, sventava la rinnovata caccia del nemico e, nonostante le difficilissime condizioni di assetto in cui era venuto a trovarsi il sommergibile, padroneggiava la situazione, per porre in salvo l'unità e il suo equipaggio.

Mirabile esempio di cosciente coraggio, spinto agli estremi limiti di perfetto dominio d'ogni avverso evento.

Mediterraneo Occidentale, 21 ottobre - 3 novembre 1940 

Altre decorazioni a riconoscimenti per merito di guerra:

  • Medaglia di Bronzo al Valore Militare (Mediterraneo occidentale, febbraio 1938)
  • Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia (Mediterraneo orientale, dicembre 1941)
  • Promozione al grado di Capitano di Fregata (1941).

 
 

L' idea dello "scudetto" con il teschio e la rosa rossa ci venne ricordando il comandante Todaro, Medaglia d' oro, una delle figure leggendarie della Decima ante 8 settembre.

Todaro, come Teseo Tesei, un altro dei nostri eroi, aveva lasciato a noi della Decima una traccia profonda ed indelebile. Todaro era il mistico di un determinato tipo di vita, che cercava piu' che la vittoria... una bella morte. "Non importa" ci diceva "affondare la nave nemica. Una nave viene ricostruita. Quello che importa e' dimostrare al nemico che ci sono degli italiani capaci di morire gettandosi con un carico di esplosivo contro le fiancate del naviglio avversario". Tra l' altro, prima di cadere, ci aveva parlato del suo desiderio di coniare un distintivo dove apparisse l' emblema di una rosa rossa in bocca ad un teschio: "Perche' per noi" aveva detto " la morte in combattimento e' una cosa bella, profumata"

Nel suo ricordo, disegnammo cosi' lo "scudetto": E mai, forse, un distintivo fu "capito" e portato con tanta passione. Perche' sintetizzo' veramente lo spirito rivoluzionario, beffardo, coraggioso, leale che animo' in terra ed in mare, gli uomini della Decima repubblicana"

(J. V. Borghese)

 

Quando mi accorsi che attorno a noi si era creato il vuoto, che istituzioni, enti, comandi e cosi' via non esistevano piu'... capii che era necessario interpretare in senso rivoluzionario la nuova realta' e fornire agli uomini che stavano radunandosi attorno a me delle direttive atte a rompere decisamente con gli schemi di un passato e di una tradizione che non avevano retto alla prova dei fatti. Emanai cosi' alcune disposizioni fondamentali:                            

  1. Rancio unico per ufficiali, sottufficiali e marinai
  2. Panno della divisa uguale per tutti
  3. Sospensione di ogni promozione sino alla fine della guerra, fatta eccezione per le promozioni per merito di guerra sul campo
  4. Reclutamento esclusivamente volontario
  5. Pena di morte per i militari della Decima che vengano riconosciuti colpevoli di furto o saccheggio, diserzione, codardia di fronte al nemico

Il profondo significato morale e spirituale di queste disposizioni fu pienamente inteso dai volontari della Decima...!

J.V. Borghese

 
BIBLIOGRAFIA:
 
DECIMA MARINAI! DECIMA COMANDANTE!, di Guido Bonvicini, ed. Mursia
GLI ULTIMI IN GRIGIOVERDE - vol. II, di Giorgio Pisanò, ed. CEN,
BATTAGLIONE FULMINE - Xa FLOTTIGLIA MAS, a cura di Maurizio Gamberini e Riccardo Maculan, Editrice lo Scarabeo
BERSAGLIERI IN VENEZIA GIULIA 1943 - 1945, di Teodoro Francesconi, Ed. Del Baccia
GORIZIA 1940 - 1947, di Teodoro Francesconi, Ed. dell'Uomo Libero
NEL RICORDO DEL BATTAGLIONE FULMINE, a cura di Carlo A. Panzarasa ed Emilio Maluta
SOLI CONTRO TUTTI, di Nino Arena, ed. Ultima Crociata
Notiziario dell'Associazione ex Combattenti Decima Flottiglia MAS n°8
 
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