Ma è possibile?

Su Cogne: C.S.I. all'italiana.


Se il detective Gil Grissom potesse vedere in che modo è stato trattato il caso di Cogne ora sarebbe chiuso nel suo ufficio, in preda ad una crisi depressiva, a parlare con i suoi insetti. Quante volte lo abbiamo sentito dire ai suoi uomini "Non dovete avere opinioni, sono le prove che parlano"?Certo i R.I.S. sono di Padova e non di Las Vegas, ma, visto che non hanno smentito quando sono stati paragonati agli investigatori del telefilm, potevano almeno prendere per buono il metodo C.S.I.Franzoni colpevole o innocente? Non lo sapremo mai. Non lo sapremo perchè, ormai, lo scontro tra accusa e difesa è puramente dialettico e non ha più nulla a che fare col metodo scientifico.L'errore è stato di entrare in quella casa e raccogliere le prove partendo dal presupposto che Anna Maria Franzoni fosse colpevole ed è un errore grave poichè, così facendo, si da modo alla difesa di speculare su tutti gli aspetti non considerati.Non c'era modo per una persona di scappare senza essere visto? Ecco il padre di Samuele che indossa una mimetica e dimostra il contrario. Tutte le prove sono state messe a disposizione sia dell'accusa che della difesa? Ecco un video, mai visto, che salta fuori da un cassetto dei Carabinieri ad un grado così avanzato di giudizio. Maccheccazzo! Guardatevelo ogni tanto quel telefilm...L'altra sera Cossiga, a "Porta a Porta", ha detto una cosa (secondo me) illuminante, ossia che: in Italia, per dare una parvenza di ordine sociale garantito, l'importante è arrivare ad una sentenza definitiva, non importa se  di innocenza o di colpevolezza. Penso sia vero.A chi importa veramente se la signora Franzoni è colpevole o innocente? La verità è che questa storia la si segue come una telenovela. Ci farebbe piacere sapere "CHI" ha ucciso Samuele, se è vero che ci sono altre persone immischiate nel fatto, ma il verdetto in se stesso ha lo stesso valore emozionale dell'ultima puntata di "Elisa Di Rivanoiosa" (e in molti casi anche meno).A conclusione di questo post vorrei far notare come, ancora una volta, la manie di protagonismo dei magistrati si rivelino sempre negative per la buona conclusione del loro lavoro. Ricordate la "magistrata imbellettata" che coordinava le indagini? Io ricordo la faccia ma non il nome. Mi ricordo come, con mezzo sorriso compiaciuto, lasciava intendere di non poter dir niente, ma di avere la situazione in pugno. Il caso Tortora non ci ha proprio insegnato un cazzo!Se Anna Maria Franzoni è colpevole o innocente non lo sapremo mai a dispetto della sentenza e questo perchè certi processi non andrebbero portati alla ribalta televisiva.P.S.Tanto lo so cara magistrata che a casa conservi la videocassetta con le tue interviste.Davide