Perso nel blu

29


La carta d'identità però dice 30.  30 anni orfani, come me, della tua presenza. Non esiste un modo giusto per esprimere ciò che si prova in questi momenti, esistono solo pensieri, riflessioni, emozioni, tante emozioni che dentro parlano ininterrottamente, esibendosi in lunghissimi e articolati monologhi. Bellissimi e struggenti monologhi. Ho 30 anni da nemmeno 2 ore e già mi sento pesare sulla schiena il macigno di questo nuovo anno da affrontare senza di te, d'un tratto mi sento diverso, no non vecchio ... ma solo, dolorosamente privato di un amore tanto evidente quanto delicato e discreto, quasi segreto. L'amore di un padre non saprei descriverlo, almeno non in generale, ma ho conosciuto il tuo e nessuno mai potrà strapparmi di dosso e dal cuore la convinzione di quanto, seppur stupidamente e colpevolmente inconsapevole, sia stato fortunato.  Non so quanto serva dirtelo ora, so che in quei dolorosi attimi in cui occhi e mani ti cercano, l'impressione di poterti ancora parlare calma la mia opprimente nostalgia, quel maledetto bisogno di qualcosa che non si può avere, non più. Non si può ... chissà quanto tempo servirà alla mia mente per farsene una ragione, chissà per quanto continuerò, entrando e uscendo di casa, a cercarti nella tua stanza, a preoccuparmi della tua salute sentendo rumori o presunti colpi di tosse e chissà quando e se passerà quell'istinto che mi portava spessissimo accanto al tuo letto solo per dirti che ti volevo bene, tenerti la mano, darti un bacio sulla guancia sperando in un sorriso. Dicono che non devo avere nè rimorsi nè rimpianti sai, dicono che anche se abbiamo avuto forti contrasti per anni in questi ultimi quattro io abbia in qualche modo pareggiato i conti standoti sempre vicino e avendo cura di te. Dicono ... non sai cosa darei per poterlo sentire da te, non sai quante lacrime mi sono rimangiato guardandoti negli occhi consapevole che il tuo perdono non l'avrei avuto mai, almeno non a parole. Poi però vedevo il tuo sguardo cambiare venendoti vicino, l'espressione divenire serena d'un tratto, le mani ormai semichiuse protese nonostante tutto verso di me in un dolcissimo tentativo di abbraccio. Ho ancora nelle orecchie la tua ultima risata e sulla guancia il tuo ultimo faticoso e amorevole bacio. Le mie ricompense più grandi, la mia certezza se non del perdono di essere almeno riuscito a farti capire quanto affetto e amore provassi per te ... papà. Ci hai lasciati serenamente un pomeriggio di fine dicembre ... uno sguardo carico d'amore e un accenno di sorriso alla mamma e poi il silenzio, la pace, la liberazione da una sofferenza che non meritavi e che troppo a lungo avevi coraggiosamente e testardamente combattuto e sopportato. Non hai visto il nuovo anno e io senza di te questo nuovo anno non riesco a sentirlo, ad accettarlo e viverlo ... ecco perchè 29 e non 30, per continuare a sentirti vicino ancora per un pò, per avere 30 anni senza di te c'è tempo ...                                                   Ciao pà                     e grazie infinite per tutto ciò che sei stato                               e continuerai ad essere per me.