Perso nel blu

Ma tutto questo coraggio dov'è ?


Pensavo, in questi giorni anche volendo è impossibile non farlo, alla povera Eluana. Ci pensavo come detto per il bombardamento mediatico ma anche perchè per 3 anni ho vissuto sulla mia pelle la stessa identica situazione dei signori Englaro, anche se a parti invertite. Pensavo alla sua vicenda e a quanto mi fa schifo la nostra società costruita sull'ipocrisia e sulla menzogna, sull'egoismo e la superficialità. Penso alle trasmissioni tv dedicatele, salottini dediti al gossip mascherati da servizio pubblico d'informazione e penso a chi invece ha preferito trasmettere il grande fratello. Insomma dalla padella alla brace.Penso a Beppino Englaro e alla sua scelta di affidare sua figlia a terzi per poi pretendere che la volontà (vera o presunta) della stessa fosse applicata da altri e riconosciuta legale. Una battaglia ahimè inutile visto che l'unico risultato ottenuto sarà probabilmente una legge che impedirà definitivamente ad altri di scegliere se vivere da vegetali o morire da persone. Una battaglia che molti hanno definito coraggiosa e che io invece giudico un pò vigliacca, perchè il vero coraggio sarebbe stato quello di accudire la propria figlia in casa, viverne ogni istante e poi con lo stesso coraggio decidere di rispettare la sua volontà mettendo fine alle sue sofferenze. Parlo, ahimè, per esperienza diretta per aver vissuto quella situazione di persona e 24 ore su 24 perchè mio padre abbiamo scelto di non affidarlo a nessuno se non alle nostre cure e se il destino non avesse deciso di porre fine alle sue sofferenze ancora lo staremmo facendo con immenso amore, tanta volontà e coraggio. E io avrei messo fine alla vita di mio padre privandolo dell'alimentazione ? Mio padre prima di cadere in questo tragico tunnel senza uscita non ha mai manifestato tale desiderio, mai e in nessun caso, ma se l'avesse fatto io sento che l'avrei accontentato, con immenso dolore, ma l'avrei fatto.  Senza delegare altri, senza scomodare la magistratura, senza coinvolgere le istituzioni, senza dare modo ai media di fare del nostro dolore un fatto di costume. Sbaglierò, ma io l'affetto lo giudico dai fatti e non dalle intenzioni e un fatto sarebbe stato quello di premere il pulsante di stop sulla pompa della PEG (già, alla fine si riduce tutto a questo) e attendere quei pochissimi giorni per vedere la volontà della propria figlia finalmente rispettata. Se davvero Eluana era così contraria a questo tipo di vita, e se davvero la famiglia riteneva così urgente e sacrosanta la sua volontà, costringerla a sopportarla per 17 anni non è affetto, non so di preciso come chiamarlo ma di certo amore non è.  Aggiungo, dopo la giusta precisazione di farfalla_granata, che i miei commenti erano riferiti unicamente al mancato intervento in prima persona della famiglia Englaro per porre fine alle sofferenze della figlia. Non metto assolutamente in dubbio l'amore della famiglia nei confronti di Eluana come non mi permetto di dubitare su quanto di buono e coraggioso è stato fatto per lei in questi lunghi anni di sofferenze. Capisco il loro dolore meglio di moltissimi altri e anche se mi sono trovato ad avere opinioni diametralmente opposte porto loro il massimo rispetto e per quanto possibile e utile sono loro molto vicino.