Perso nel blu

Diario di bordo di una vita alla deriva e di un capitano rimasto senza equipaggio perso nel tempestoso oceano del vivere

 

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Cambiare

Post n°48 pubblicato il 20 Gennaio 2009 da Capt_Hornblower

Cambiare è possibile ?
Il mondo, le persone, ciò che ci sta attorno cambia davvero ?
E' possibile che tutto invece di cambiare ed evolvere si limiti tragicamente ad una muta superficiale, ad una specie di mimetizzazione come avviene per alcuni animali o ad un cambio d'abito e di maschera per un attore ?
Del resto la natura ce lo mostra tutti i giorni, le foglie sugli alberi si tingono di mille tonalità col trascorrere delle stagioni ma sempre foglie rimangono, cambia l'aspetto ma la loro fragilità e il loro destino non cambiano. Ed è questo che secondo me accade agli esseri umani ... puoi travestirti, cambiare modo di porti, cambiare abitudini, indossare una maschera per ogni occasione ma se sei nato tondo non potrai mai morire quadrato.
Perchè questo ragionamento ? Attacco notturno di filosofia spicciola ?
Nulla di tutto ciò, semplicemente voglia di capire, capire le persone e la loro ipocrisia, la negazione ostinata e reiterata di errori che non si vogliono ammettere, accettare e per il quale non si accettano responsabilità.
Dignità perdute in questo continuo non-cambiamento, immobilismo dell'essere che ci porta a difendere noi stessi fino allo stremo delle forze anche quando da difendere non c'è più nulla.

Oggi ho perso un amico, uno di quelli che speri ti facciano compagnia nell'autunno della vita, uno di quelli con cui a 15 anni fai progetti "da qui all'eternità" ... uno di quelli che 9 volte su 10 te lo piazzano sotto la coda alla prima occasione per poi dirti che è colpa tua perchè "non sei stato l'amico che cercavo".
Beh l'ho perso per il suo immobilismo, per la sua negazione di responsabilità, per la sua incapacità, anche di fronte al mio recente lutto, di ammettere una verità netta e sacrosanta che mio padre avrebbe meritato.

E non posso che dire -che schifo!- sì che schifo la vita se nemmeno un amico di fronte alla morte riesce a guardarsi dentro e a dirti "avevi ragione e mi dispiace tanto" .
Che schifo la gente che prima ti prende a calci e poi piange dal dispiacere come fosse stato un altro a farlo. 
Che schifo il vuoto che ti lascia dentro la ragione, perchè averla non significa sempre aver vinto o guadagnato qualcosa.


Che schifo però ... il non saper perdonare .

 
 
 

29

Post n°47 pubblicato il 08 Gennaio 2009 da Capt_Hornblower

La carta d'identità però dice 30.  
30 anni orfani, come me, della tua presenza.
Non esiste un modo giusto per esprimere ciò che si prova in questi momenti, esistono solo pensieri, riflessioni, emozioni, tante emozioni che dentro parlano ininterrottamente, esibendosi in lunghissimi e articolati monologhi. Bellissimi e struggenti monologhi.
Ho 30 anni da nemmeno 2 ore e già mi sento pesare sulla schiena il macigno di questo nuovo anno da affrontare senza di te, d'un tratto mi sento diverso, no non vecchio ... ma solo, dolorosamente privato di un amore tanto evidente quanto delicato e discreto, quasi segreto.
L'amore di un padre non saprei descriverlo, almeno non in generale, ma ho conosciuto il tuo e nessuno mai potrà strapparmi di dosso e dal cuore la convinzione di quanto, seppur stupidamente e colpevolmente inconsapevole, sia stato fortunato.  
Non so quanto serva dirtelo ora, so che in quei dolorosi attimi in cui occhi e mani ti cercano, l'impressione di poterti ancora parlare calma la mia opprimente nostalgia, quel maledetto bisogno di qualcosa che non si può avere, non più.
Non si può ... chissà quanto tempo servirà alla mia mente per farsene una ragione, chissà per quanto continuerò, entrando e uscendo di casa, a cercarti nella tua stanza, a preoccuparmi della tua salute sentendo rumori o presunti colpi di tosse e chissà quando e se passerà quell'istinto che mi portava spessissimo accanto al tuo letto solo per dirti che ti volevo bene, tenerti la mano, darti un bacio sulla guancia sperando in un sorriso.
Dicono che non devo avere nè rimorsi nè rimpianti sai, dicono che anche se abbiamo avuto forti contrasti per anni in questi ultimi quattro io abbia in qualche modo pareggiato i conti standoti sempre vicino e avendo cura di te. Dicono ... non sai cosa darei per poterlo sentire da te, non sai quante lacrime mi sono rimangiato guardandoti negli occhi consapevole che il tuo perdono non l'avrei avuto mai, almeno non a parole.
Poi però vedevo il tuo sguardo cambiare venendoti vicino, l'espressione divenire serena d'un tratto, le mani ormai semichiuse protese nonostante tutto verso di me in un dolcissimo tentativo di abbraccio. Ho ancora nelle orecchie la tua ultima risata e sulla guancia il tuo ultimo faticoso e amorevole bacio. Le mie ricompense più grandi, la mia certezza se non del perdono di essere almeno riuscito a farti capire quanto affetto e amore provassi per te ... papà.
Ci hai lasciati serenamente un pomeriggio di fine dicembre ... uno sguardo carico d'amore e un accenno di sorriso alla mamma e poi il silenzio, la pace, la liberazione da una sofferenza che non meritavi e che troppo a lungo avevi coraggiosamente e testardamente combattuto e sopportato.
Non hai visto il nuovo anno e io senza di te questo nuovo anno non riesco a sentirlo, ad accettarlo e viverlo ... ecco perchè 29 e non 30, per continuare a sentirti vicino ancora per un pò, per avere 30 anni senza di te c'è tempo ...

                                                  Ciao pà
                     e grazie infinite per tutto ciò che sei stato
                              e continuerai ad essere per me.

               

                          

 
 
 

E "Tap Gun" s'innamorò del mostro ...

Post n°46 pubblicato il 05 Settembre 2008 da Capt_Hornblower
 

Cose dell'altro mondo, o meglio, del nuovo mondo ... il romanzo sul mostro di Firenze scritto a 4 mani da Mario Spezi e Douglas Preston ha sbancato gli USA. Primo per otto settimane nelle classifiche di vendita.
Tralasciando il fatto che questo successo è dovuto principalmente agli aspetti più scabrosi e morbosi della storia, più che a quelli storico/giudiziario/investigativi (si sa gli americani sono gente fine, discreta e di classe ...) la notizia più gustosa della settimana è che, a quanto pare, il suddetto best seller, sia finito nella mani del buon Tommasino Crociera che ne ha fatto la sua lettura preferita sotto l'ombrellone.
A quanto si dice "The monster of Florence" ha appassionato il buon Tap Gun come non succedeva da anni, tenendolo appiccicato alle 315 pagine come un'ape sul miele.
Fin qui nulla di strano, anzi confidando in un interesse un pò più elevato e rivolto a quegli aspetti tralasciati dai suoi connazionali, verrebbe quasi da fare i complimenti a Tom Cruise per questa lettura "di livello" (qualcosa che fino ad oggi avrei considerato per lui una vera e propria Mission Impossible ...) .
Invece no. Niente complimenti.
I motivi di tanto entusiasmo sono gli stessi: morboso e viscido interesse per gli aspetti più crudi e tragici della storia, conditi poi da una punta di curiosità investigativa da Signora in giallo visto l'alone di mistero che , ahimè, circonda ancora questa triste storia.
Ma sì facciamo finta di nulla, anche fin qui nulla da dire ... se non fosse che una volta terminato il romanzo, Cruise non ha fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi comune mortale, che so raccontare la trama alla moglie (... vabbeh che trattandosi di Katie Holmes ...), telefonare ad un amico per consigliare il libro o anche semplicemente fermarsi a riflettere su quanto appena letto.
No, un divo di Hollywood queste cose non le fa, uno come lui se prova interessa per qualcosa ... la compra.
E infatti, detto e fatto, ha acquistato i diritti del libro con la seria intenzione di farne un film !
Sarebbe già tutto pronto, dallo sceneggiatore Christopher McQuarry (Oscar per I soliti sospetti), alla troupe fino a qualche nome per il cast (ancora segreto) .
Così, fra un annetto Firenze vedrà l'unione di 3 case di produzione come United Artists, MGM e Warner pronte a rendere planetaria la più tragica e controversa storia di cronaca nera del nostro paese.

Mah, in fondo è un bene, farne un film significa renderla immortale e monito perenne agli occhi delle future generazioni, l'importante è che Cruise abbandoni l'idea di voler fare il protagonista (ce lo vedete nei panni di Pacciani?) e che il film, come spesso accade quando Hollywood si traveste da Italia, non diventi il solito grottesco incrocio fra i Soprano, Mission Impossible e X-Files ...

 
 
 

"Impunità Calcistica"     

Post n°45 pubblicato il 02 Settembre 2008 da Capt_Hornblower
 

Ecco un bell'articolo trovato oggi sul Corriere, niente di mirabolante ma di sicuro 4 righe buttate giù col cuore e tanto buon senso, con quel meraviglioso, e quasi scomparso, senso di dire le cose "pane al pane e vino al vino" come si faceva una volta .
Peccato resterà come al solito inascoltatao da chi invece dovrebbe fare di queste parole la propria missione per il futuro ...
 

"Perché né terroristi né bande di rapinatori né gruppi di vituperati zingari, grazie a Dio, non attaccano apertamente i treni, picchiando selvaggiamente i passeggeri e obbligandoli a scendere, causando gravissimi danni a persone e a cose? Perché i seguaci di nessuna setta religiosa, a differenza dei beoti adoratori di una squadra di calcio, non sfasciano, nell'entusiasmo per il loro dio, bar e negozi, rovinando economicamente i loro proprietari e le loro famiglie? E perché, invece, i cosiddetti tifosi, ultrà o come si vogliono chiamare i violenti che escono da uno stadio lo fanno periodicamente?

La ragione è semplicissima: perché i primi verrebbero immediatamente perseguiti e costretti a pagare le conseguenze dei loro atti, mentre invece i secondi, i criminali travestiti da tifosi, possono farlo, sanno di poterlo fare, sanno che nell' epoca moderna lo stadio ha sostituito la chiesa quale asilo per i delinquenti; sanno di restare impuniti o di pagare pene irrisorie per i loro gravi e imbecilli reati. Se una banda di zingari si impadronisse di un treno o se nostalgici delle Brigate rosse devastassero la stazione di Milano, sarebbero perseguiti con adeguata durezza. Se chi negli anni scorsi, come accaduto, ha causato gravissime lesioni a pacifici cittadini, magari provocandone la morte, fosse ancora in galera, nessuno si abbandonerebbe più a tali atti bestiali. Se chi ha distrutto un esercizio pubblico fosse condannato a pagare i danni fino all'ultimo centesimo, venendo così pesantemente e giustamente penalizzato nella sua esistenza, nessuno si scatenerebbe contro persone e cose. Non capisco proprio perché se aggredissi o danneggiassi qualcuno per conto mio sarei chiamato a pagarne di persona, mentre se lo facessi urlando slogan calcistici godrei di una sostanziale impunità.

È giusto, doveroso punire violenze di rapinatori e terroristi, ma occorre punire ancor più duramente chi delinque in nome di una squadra di calcio, con l'aggravante dei motivi futili e abbietti, perché accoltellare qualcuno in nome della Triestina o della Juventus è ancor più spregevole che farlo in nome di qualsiasi ideologia politica. In Inghilterra i delinquenti dello stadio, individuati con un intelligente lavoro di infiltrati, sono stati pesantemente puniti e il fenomeno criminoso è grandemente diminuito.

Si parla tanto di soldati per reprimere la piccola criminalità; è il caso di impiegarli contro questa media e peggiore criminalità, tenendo presente che, se si fanno intervenire i soldati e non le Orsoline è perché reagiscano alle violenze da soldati e non da Orsoline. Psicologi e letterati si affannano a spiegarci che chi spacca la testa di un altro in nome del calcio lo fa perché ha i suoi problemi psicologici, i suoi disagi interiori. È vero, ma ciò vale per tutti; anche i serial killer, gli stupratori, i rapinatori hanno evidentemente i loro problemi e forse non sono stati amati abbastanza dalla mamma. Non è una buona ragione per lasciarli uccidere o stuprare.

Se le violenze del calcio continueranno — e continueranno — sarà perché e soprattutto perché le autorità preposte a garantire in generale la sicurezza dei cittadini, in questo caso decidono, chissà perché, di lasciar correre, di non tutelare i cittadini, diversamente da quel che accade nei confronti di altri malviventi. Ogni governo, sinora, sotto questo profilo, si è comportato irresponsabilmente; ha lasciato fare e certo lo farà ancora."

Claudio Magris 

(fonte: Corriere.it)

 
 
 

L'ipocrisia del Grillo ... politicante

Post n°44 pubblicato il 30 Aprile 2008 da Capt_Hornblower
 

Oggi giracchiando sui blog mi sono imbattuto in una delle tante simpatiche dichiarazioni del mio illustre concittadino Beppe Grillo ...

Fra le solite su Berlusconi, Andreotti, la De Filippi ecc. ce n'era anche una "storica" diciamo, una frecciata rivolta al tanto odiato mondo automobilistico ... già perchè Grillo ricordiamolo, dopo essere stato cacciato dalla tv ed essere sparito per una decina d'anni è ricomparso magicamente sponsorizzando l'uso di una fantomatica auto ecologica, rompendoci i cosidetti su tutti i Tg per qualche tempo .  

Triste sì , però si sa chi esce dal mondo dello spettacolo poi tenta di riciclarsi in ogni modo possibile, che sia questo dignitoso oppure no .
Ma torniamo alla battuta ... che cito qui di seguito testualmente :

"Questa macchina, quattrocentoventi cavalli per portare una persona. Un cavallo ne porta nove!! Chi cazzo se la compra una Ferrari così? O un calciatore o un rincoglionito, a volte coincide nella stessa persona.."

Simpatica vero ? Sorridere fa sorridere , e diciamolo da un punto di vista prettamente fisico e teorico ha anche le sue buone ragioni per essere stata pronunciata .
Sì, ma non da uno che fino all'altro ieri girava in Porsche ! Una 996 Carrera 4 Cabrio per la precisione che di cavalli "all'anagrafe" ne dichiarava 320 .

Proprio vero, comprarsi una Ferrari è da calciatori anzi no da coglioni , mentre invece girare in Porsche e contemporaneamente condannarne l'uso è veramente gesto da menti raffinatissime e soprattutto dotate di una coerenza impossibile da raggiungere per noi comuni mortali .

 
 
 
 
 

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