Ho aspettato di essere arrivata all'ultima riga, prima di pubblicare questa recensione. L'ho fatto per un motivo ben preciso: l'autrice è una mia ex collega, un'amica, e quindi rischiavo di essere di parte. Ora che sono arrivata alla fine del libro posso però dirlo con cognizione di causa: è un gran bel romanzo, ben scritto (cosa rara!), avvincente e mai scontato.
Protagonista è Alessandra, ex consulente d'arte che ha dovuto lasciare il lavoro quando, due anni prima, ha cominciato ad avere visioni, ricordi di un passato non suo, e ad avvertire spesso accanto a sé una presenza capace di lasciarle addosso ogni volta un senso di struggente nostalgia. Decisa a conoscere la verità, comincia a cercare su internet informazioni sulla reincarnazione ed entra in contatto con Alba, una signora di Roma che le dice di poter far luce sulla natura di questi eventi, ma quando si decide ad andare da lei scopre che la donna è morta in circostanze misteriose, lasciando tutti i suoi averi ad un'associazione culturale le cui attività vanno oltre l'umana comprensione.
Un romanzo che affascina il lettore fin dalle prime pagine e arriva presto a rapirlo completamente grazie alla scrittura fluida, la trama originale - divisa in capitoli intitolati con il nome dei tarocchi - e i continui colpi di scena. Ecco, leggendo questo romanzo mi sono detta: ma possibile che le case editrici importanti si siano lasciate sfuggire un prodotto come questo? Chi fosse interessato può acquistarlo online sul sito di Deinotera Editrice (www.deinoteraeditrice.com, senza spese di spedizione) o su www.ibs.it oppure ordinarlo presso il proprio libraio di fiducia. Io lo consiglio vivamente non solo agli appassionati di esoterismo ma a tutti coloro che amano leggere. E NON perché è una mia amica, ve l'assicuro!
Colori dell'animo che profumano e sanguinano
“All'approssimarsi dell'anno Mille, in un mondo in cui il confine tra leggenda e realtà va sempre più assottigliandosi, quattro uomini si contendono il proprio diritto alla felicità. Tre gemelli, simili d'aspetto ma opposti nel carattere, e un re, che crede di aver perso per sempre il suo unico amore, saranno costretti a incrociare le proprie strade. Ma il destino è in agguato e la presenza di Asia, la cui bellezza è così prepotente da renderla simile ad un essere ultraterreno, sconvolgerà i piani di ognuno portando a conseguenze inaspettate. Una saga vivace e pittoresca, tra romanzo e favola, polittico di esseri fatati e strampalati artisti circensi che vivono sullo sfondo di due generazioni e d'una leggenda, quella delle sirene. Tra Mar Mediterraneo e Ponto Eusino, dall'Ecumene ad Edwilanàm, universo nascosto e misterioso, la storia di Maris e di Asia e del loro amore.”
Il Romanzo di Mazzanti “La nave del destino. Asia” è una storia che si dipana sottilmente, che scorre come seta tra le vite dei suoi protagonisti, che si apre in diverse scatole cinesi, ognuna delle quali nasconde e rivela un’apertura misteriosa e inattesa. La storia è intrisa di diversità lucenti e magiche, diversità malinconiche e timide, di amori difficili, tormentati, sfuggevoli e insidiosi. Il tempo del racconto e l’ambientazione si mostrano, pur nell’ambito del fantastico, particolarmente curati e ricchi di particolari di pregio, che rivelano una fantasia consapevole, che strizza l’occhio alla storia. L’autore individua un tempo cronologico preciso, le soglie dell’anno mille, dove la paura del nuovo e del cambiamento, del numero e dei suoi simboli, si riflette nella superstizione e nel timore del segno che profetizza sciagura. Una cometa rossa, un incubo ricorrente, la stessa folgorante bellezza della sua protagonista. Il luogo è un caleidoscopio di luoghi della memoria storica e letteraria: antiche città greche, sapori e odori delle spezie orientali, e colori soprattutto. I colori sono un doppio linguaggio per Marco Mazzanti, sono parte strutturale e integrante della sua poetica, sono colori precisi, netti, tinte con nomi che richiamano alla mente non solo tonalità, ma anche idee e sensazioni. Sono colori del ricordo e dell’arte, cromatismi dell’animo che profumano e sanguinano. La prima parte del romanzo prepara il terreno all’ultimo filone della storia: presentimenti che scorrono silenziosi e tetri, amori forti, lutti, dolore. Poi il circo, emblema letterario e cinematografico di grande significato intimistico, pieno di mistero e di inquietudine, di non detti e di allusioni al riso amaro di chi piange nel cuore. E’ con il circo che si scontra Asia, la protagonista tra i protagonisti. Tutti i personaggi infatti, a turno, meritano e ottengono l’attenzione e la cura dell’autore, che li scandaglia nel profondo della loro psiche. In particolare, dolcemente tenue eppure profondo il ritratto di Lug, uno dei fratelli del circo, che nasconde un segreto così attuale nella sua problematizzazione: una forma di “diversità” che si risolve nella serenità dell’accettazione del sé e degli altri e nell’immagine della nave che accoglie e conduce in un mare di pace.
Il romanzo riscrive inoltre la figura mitica della sirena, che non è il tratto principale, ma aggiunge alla letteratura di genere un nuovo elemento niente affatto scontato, ma originale e fiabesco. Fiaba, mito, storia, romanzo dai sapori esotici, sogno, e un fantastico nuovo, sfuggente, a tratti duro e introspettivo, che lascia di certo la sensazione che questo giovanissimo autore abbia molto, moltissimo da regalare con la sua scrittura di colore e sentimento.
Lavinia Scolari